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Dorian Gray: diaboliche ossessioni

Oliver Parker torna a tradurre Oscar Wilde per il cinema.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Scoprendo Wilde
Ben Barnes (Benjamin Barnes) (42 anni) 20 agosto 1981, Londra (Gran Bretagna) - Leone. Interpreta Dorian Gray nel film di Oliver Parker Dorian Gray.

mercoledì 25 novembre 2009 - Approfondimenti

Scoprendo Wilde
Amo le persone molto di più dei principi e le persone senza principi più di qualunque altra cosa al mondo, diceva Oscar Wilde. Una dichiarazione che sembra contenere tutto l’amore dell’autore per un personaggio – Dorian Gray – che rivive attraverso il volto di Ben Barnes nella nuova trasposizione cinematografica diretta da Oliver Parker. Dopo Un marito ideale e L’importanza di chiamarsi Ernest il regista inglese torna a tradurre un testo di Wilde per il cinema confrontandosi con un classico della letteratura. Parker, che per timore di rimanere intrappolato nell’opera del drammaturgo e poeta irlandese inizialmente aveva deciso di salire a bordo del progetto nelle vesti di co-produttore, ha visto in "Il ritratto di Dorian Gray" la possibilità di mettere le mani su un libro che continua a essere attuale in un mondo dove sempre più spesso ci si sofferma sull’aspetto esteriore e si fa ricorso alla chirurgia estetica per rimandare l’appuntamento con la vecchiaia. Inglese di Londra, classe 1981, Benjamin Thomas “Ben” Barnes incarna la diabolica ossessione del personaggio letterario creato da Wilde. “Ho letto il libro quando ero adolescente, credo sia uno dei primi romanzi che quasi tutti leggono da soli; molti lo fanno perché gli insegnanti ritengono che sia moderno, emozionante e sconvolgente. Ottenere questo ruolo era un sogno per me. È stato bellissimo poter interpretare Dorian, soprattutto nei suo momenti più oscuri, ed è stata una sfida molto interessante farlo apparire più ‘vecchio’ lasciando trasparire come le esperienze di vita lo abbiano cambiato”.

Il lato oscuro della bellezza
Ben Barnes: Per quanto mi riguarda non vedo un senso nel fare un film a meno che non ci sia una buona ragione per farlo. Considerato che viviamo in una società ossessionata dal successo e dall’apparenza in cui la maggior parte delle persone teme di invecchiare e perdere l’aspetto giovanile e la bellezza credo che Dorian Gray sia il film perfetto da realizzare in questo momento storico. Penso anche alla mia situazione di attore che sta iniziando ad avere l’attenzione della stampa e della gente; Dorian all’inizio è uno che non ama essere guardato e notato finché non scopre il potere della giovinezza e delle persone che vogliono stargli accanto. Viene sedotto dal lato oscuro… e spero che la stessa cosa non accada a me.

Dorian Gray, senza Il ritratto
Ben Barnes: Il titolo del film tralascia la parte del “ritratto” e si concentra sul personaggio perché l’intenzione di Oliver era di entrare maggiormente nella testa di Dorian e mostrare il percorso che fa e il modo in cui si lascia corrompere. Quello di Dorian Gray è un viaggio verso la perdizione nel quale il giovane prende decisioni che poi gli costeranno care. Sono stati fatti numerosi film tratti dal libro di Oscar Wilde ed alcuni sono spettacolari e seguono fedelmente il testo in cui viene messo in luce il ritratto e il mondo che vi gira intorno, la società di quell’epoca e le cose che accadono a Dorian. Oliver si è preso la libertà di esplorare il personaggio dal punto di vista psicologico seguendone il declino e la discesa agli inferi.

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