fabrizio cirnigliaro
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lunedì 5 ottobre 2009
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questo potrebbe essere il mio capolavoro
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L'ultimo film di Tarantino non è ne un film di guerra ne la solita pellicola sul nazismo e gli ebrei. Inglorious Basterds inizia come una fiaba, “C’era una volta…” , ma il racconto è tuttaltro che fiabesco (con Tarantino non poteva essere altrimenti), sebbene il regista cambi la storia della seconda guerra mondiale e del nazismo. Il racconto questa volta è lineare, e i flashback ridotti all’essenziale, i dialoghi sono sofisticati, soprattutto quando a parlare è Lande. A dispetto della lunghezza del film, non si ha il tempo di annoiarsi, la sceneggiatura (probabile Oscar) mescola momenti di tensione con lampi di ironia, creando un crescendo di suspense, sin dalla prima scena. Nel colloquio che Lande tiene con il contadino, ad un certo punto il colonnello nazista compara gli ebrei ai ratti.
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L'ultimo film di Tarantino non è ne un film di guerra ne la solita pellicola sul nazismo e gli ebrei. Inglorious Basterds inizia come una fiaba, “C’era una volta…” , ma il racconto è tuttaltro che fiabesco (con Tarantino non poteva essere altrimenti), sebbene il regista cambi la storia della seconda guerra mondiale e del nazismo. Il racconto questa volta è lineare, e i flashback ridotti all’essenziale, i dialoghi sono sofisticati, soprattutto quando a parlare è Lande. A dispetto della lunghezza del film, non si ha il tempo di annoiarsi, la sceneggiatura (probabile Oscar) mescola momenti di tensione con lampi di ironia, creando un crescendo di suspense, sin dalla prima scena. Nel colloquio che Lande tiene con il contadino, ad un certo punto il colonnello nazista compara gli ebrei ai ratti. Il paragone potrebbe infastidire qualcuno, ma lui è un cacciatore di ebrei, che agisce come un tedesco e allo stesso tempo riesce a pensare come un ebreo, infatti la famiglia Dreyfus si nasconde sotto le tavole del pavimento, e lui li elimina come fossero dei ratti. Nel film i personaggi recitano in diverse lingue, francese, tedesco, inglese, italiano e siciliano, soprattutto l’attore austriaco Christoph Waltz, con una perfomance che probabilmente verrà premiata con un Oscar.Tarantino decide di affrontare con Inglorious Basterds l’avvenimento storico della seconda guerra mondiale e della persecuzione degli ebrei , scelta che avrebbe potuto far storcere il naso ai detrattori dell’artista, ai non adepti. Il regista del Tennesse (stessa città di provenienza del personaggio Aldo Raine), non è affatto impreparato sull’argomento. Conosce bene la storia, fino ai particolari: lo dimostra nella scena in cui viene smascherato il tenente Archie Hicox, che per ordinare 3 Whiskey indica il numero utilizzando l’anulare invece del pollice. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi riuscirono ad individuare molti americani e nemici proprio grazie a quest’escamotage. Il film è pieno di sorprese, e come è risaputo, Tarantino ha cambiato il finale della seconda guerra mondiale. La squadra dei bastardi è formata da soldati ebrei. E’ una raffinatezza culturale, perché una grande obiezione è stata mossa sempre contro la cultura ebraica, di non aver mai reagito, di non essersi difesi. Nel film invece sono armati di pugnali, fucili e dinamite, e sono pronti a farsi esplodere pur di uccidere i loro oppressori. Proprio come i palestinesi kamikazee che si fanno saltare in aria in Israele, la loro missione è un complotto terroristico. Invece non modifica la storia decidendo di non far giustiziare alcuni assassini nazisti, purtroppo è davvero andata cosi. Come è stato raccontato in “Amen”,( film, purtroppo poco conosciuto, di Costa-Gravas) gli americani hanno dato ospitalità, lavoro e alti privilegi a molti nazisti e collaboratori a vario titolo del Terzo Reich, solo che nessun “Bastardo” gli ha mai inciso con un pugnale una svastica sulla fronte. Dopo anni di dibattiti e polemiche Tarantino sembra aver ormai convinto tutti. Il regista del Tennesse non era un bluff, negli anni ha saputo affermare il suo genio, il proprio talento artistico, e se mai ce ne fosse stato ancora il bisogno, Inglorius Bestard ne è l’ennesima conferma. Probabilmente non è un caso che Aldo Raine (il suo alter ego ?), concluda il film definendo la sua ultima opera con queste parole “Questo potrebbe essere il mio capolavoro”. Forse è davvero cosi.
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(di gianpaolomarrone)
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gropius
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martedì 5 gennaio 2010
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tarantino reinterpreta la storia in modo geniale!
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Tarantino si ripresenta al pubblico con un film davvero convincente!Ritmo incalzante come nel suo stile,dialoghi ricchi di intensità psicologica tale da caratterizzare al meglio ogni personaggio(grazie anche all'uso libero, per lunghi tratti, della lingua originale).Non è il solito film di guerra e neppure la già vista seppur condivisibile denuncia contro le persecuzioni antisemite;anzi in questo caso gli ebrei,incarnati sia dal personaggio di una donna con spiccata personalità e assetata di vendetta di nome Shosanna Dreyfus(Mélanie Laurent)sia da un gruppo di ebrei sanguinari specializzati nella ricerca di nazisti capitanati dal tenente Aldo Raine(Brad Pitt)cercano di reagire, magari anche ponendo in essere una pur non condivisibile eccesiva violenza.
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Tarantino si ripresenta al pubblico con un film davvero convincente!Ritmo incalzante come nel suo stile,dialoghi ricchi di intensità psicologica tale da caratterizzare al meglio ogni personaggio(grazie anche all'uso libero, per lunghi tratti, della lingua originale).Non è il solito film di guerra e neppure la già vista seppur condivisibile denuncia contro le persecuzioni antisemite;anzi in questo caso gli ebrei,incarnati sia dal personaggio di una donna con spiccata personalità e assetata di vendetta di nome Shosanna Dreyfus(Mélanie Laurent)sia da un gruppo di ebrei sanguinari specializzati nella ricerca di nazisti capitanati dal tenente Aldo Raine(Brad Pitt)cercano di reagire, magari anche ponendo in essere una pur non condivisibile eccesiva violenza.La bravura del regista è insita nella sua capacità di metabolizzare un universo cinematografico di cui si nutre costantemente per carpirne i pregi,farlo proprio ,attingerne i segreti per poi rielaborarlo in modo del tutto personale a volte modificando leggermente il proprio stile(bastardi senza gloria seppure è un film che ha come tema quello della guerra non si presenta estremamente violento);Tensione,ritmo,dialoghi eccelsi( riferimenti a Sergio Leone)ed in special modo un finale del tutto originale,l'attentato a Hitler nel cinema,rendono questo regista un vero genio del cinema contemporaneo.Da ricordare la grande interpretazione dimostrata da Christoph Waltz
(Col. Hans Landa).
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4ng3l
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domenica 16 settembre 2012
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spettacolare, non poteva riuscire meglio
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Ho visto uno dei più bei film in assoluto e la vera storia costruita su pellicola è di una qualità unica. L'argomento più interessante che poteva essere preso dai libri che illustrano il passato trasposto al cinema in maniera eccelsa e oltremisura magnifica nella sua meraviglia. Un concerto di idee e maestosità, girati ed interpretati dai giganti del cinema, un vero e proprio trionfo. Costantemente accesso e dinamico in ogni passaggio, senza tralasciare neanche minimamente le caratteristiche dell'epoche ed illuminando la sceneggiatura con chiarezza ed indecrifabile splendore. Da sottolineare l'adrenalinico scontro anche psicologico ed i dialoghi articolati come fossero musica per le orecchie dello spettatore.
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Ho visto uno dei più bei film in assoluto e la vera storia costruita su pellicola è di una qualità unica. L'argomento più interessante che poteva essere preso dai libri che illustrano il passato trasposto al cinema in maniera eccelsa e oltremisura magnifica nella sua meraviglia. Un concerto di idee e maestosità, girati ed interpretati dai giganti del cinema, un vero e proprio trionfo. Costantemente accesso e dinamico in ogni passaggio, senza tralasciare neanche minimamente le caratteristiche dell'epoche ed illuminando la sceneggiatura con chiarezza ed indecrifabile splendore. Da sottolineare l'adrenalinico scontro anche psicologico ed i dialoghi articolati come fossero musica per le orecchie dello spettatore.
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lisbeth
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domenica 4 ottobre 2009
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al cinema si può………
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In una fabbrica di sogni (e il cinema lo è)può anche capitare che Hitler,Goebbels,Goering e Bormann decidano tutti insieme di ritrovarsi, con altri 350 nazisti di provata fede, a festeggiare un filmetto di quelli che al Ministro della Propaganda tanto piaceva produrre sulle glorie nazionali e gli eroi di pura razza ariana.
Può anche succedere che in quella sala convergano due complotti che si ignorano fra loro ma si potenziano a vicenda nel condurre felicemente alla “soluzione finale”,stavolta però con nazi arrostiti in un gran falò.
Un perfetto War Movie with a Vengeance, questo film, in cui la Storia (e che Storia!)diventa il pretesto per una costruzione metalinguistica che mescola registri e generi, e arriva ad un prodotto perfettamente sui generis, drammatico ed esilarante, iperrealista e onirico, commedia e tragedia, fiction cinematografica e teatro insieme.
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In una fabbrica di sogni (e il cinema lo è)può anche capitare che Hitler,Goebbels,Goering e Bormann decidano tutti insieme di ritrovarsi, con altri 350 nazisti di provata fede, a festeggiare un filmetto di quelli che al Ministro della Propaganda tanto piaceva produrre sulle glorie nazionali e gli eroi di pura razza ariana.
Può anche succedere che in quella sala convergano due complotti che si ignorano fra loro ma si potenziano a vicenda nel condurre felicemente alla “soluzione finale”,stavolta però con nazi arrostiti in un gran falò.
Un perfetto War Movie with a Vengeance, questo film, in cui la Storia (e che Storia!)diventa il pretesto per una costruzione metalinguistica che mescola registri e generi, e arriva ad un prodotto perfettamente sui generis, drammatico ed esilarante, iperrealista e onirico, commedia e tragedia, fiction cinematografica e teatro insieme.
Tarantino riscrive la Storia così come l’avremmo voluta, il bene trionfa e i cattivi hanno la giusta punizione, e per far questo mette in campo un repertorio di trovate geniali, grottesche, eccessive, fedele alla sua cifra stilistica, sempre fuori da schemi prevedibili.
Film sinfonicamente diviso in cinque movimenti (con didascalie che illustrano i passaggi),parte con Once Upon a Time in Nazi Occupied France in cui domina la scena il colonnello SS Landa (Christoph Waltz, poco conosciuto attore austriaco e splendido interprete) perfida serpe,cacciatore di Ebrei a cui sfugge Shosanna, bionda e severa fanciulla che riappare nel terzo movimento,German Night in Paris, proprietaria del cinema ereditato da zii a Parigi qualche anno dopo.Sta sostituendo Pabst alla Riefensthal nella programmazione quando entra in scena Wilelm, soldatino tedesco, eroe nazionale,pupillo di Goebbels che ne ha fatto una star del cinema al servizio della patria (dopotutto, ne aveva fatti fuori, appostato come cecchino da una torre, la bellezza di trecento!).
La francesina (così almeno sui documenti)colpisce il virgulto della Hitler Jugend e così la prima del suo film/kermesse con papaveri di regime si proietterà nel piccolo cinema, lei coglierà la grande occasione per tessere la sua vendetta, il macchinista nero (non fa mancare niente,Tarantino, enfant terrible!) avrà l’onore di appiccare il fuoco. Ma i Bastardi?Arrivano, come “i nostri”, nel secondo capitolo, Inglorius Basterds, “quella sporca dozzina” ora è di otto soldati americani, guidati da Aldo Raine (un Brad Pitt italianizzato fino al midollo che parla perfino in dialetto siciliano e mangia panini mentre gli amici “scalpano” i nazisti).Combattono con una sola mira: uccidere almeno cento nazisti a testa e togliere lo scalpo. E’ la parte migliore del film, e si aggancia al quarto movimento, Operation Kino, dove l’intrigo internazionale procede, ma stavolta, un po’ colpa dell’accento non perfetto, un po’ la gestualità non proprio teutonica, salta tutto e sembra di essere in un saloon da spaghetti western.
Ma al cinema tutto può succedere e i sogni non moriranno all’alba, l’operazione The Revenge of the Giant Head arriverà al suo glorioso coronamento.
Tra una citazione e l’altra(un delizioso Hitler sbarcato fresco fresco da Syberberg è il massimo)Tarantino forse crea il suo capolavoro,almeno così fa dire,in chiusura, a Brad/Aldo,intento a incidere col coltellaccio la svastica sulla fronte di Landa (l’ultimo dei cattivi), perché l’uniforme si può bruciare,ma un tatuaggio del genere no.
E poi,se mai, ci penserà sempre il cinema a ricordarci chi siamo
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boffese
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sabato 3 ottobre 2009
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tarantino 110 e lode
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il ritorno al cinema vero di quentin tarantino, ci regala una pellicola che insieme alle iene , pulp fiction, jackie brown e kill bill, forse un giorno,ne faranno del regista americano, il migliore dei nostri tempi.
personalmente, ho troppo amato pulp fiction, per dire che bastardi senza gloria sia il miglior film fatto sinora, ma e' indiscutibile , che l'ultima pellicola del regista del Tennessee, e' la sua prova piu' matura.
la maturita' deriva dalla scelta della storia, dove a suo modo reinventa importanti argomenti storici , dalla sceneggiatura costruita su lunghi dialoghi, divertenti e taglienti come in pochi sanno scrivere. splendidi sono il montaggio, la fotografia e la colonna sonora, ma quello che da' il tocco in piu'per la riuscita di questo capolavoro, e' il cast, perche' tutti i personaggi(e ce ne sono tanti), hanno la faccia giusta, il ghigno giusto, il sorriso giusto.
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il ritorno al cinema vero di quentin tarantino, ci regala una pellicola che insieme alle iene , pulp fiction, jackie brown e kill bill, forse un giorno,ne faranno del regista americano, il migliore dei nostri tempi.
personalmente, ho troppo amato pulp fiction, per dire che bastardi senza gloria sia il miglior film fatto sinora, ma e' indiscutibile , che l'ultima pellicola del regista del Tennessee, e' la sua prova piu' matura.
la maturita' deriva dalla scelta della storia, dove a suo modo reinventa importanti argomenti storici , dalla sceneggiatura costruita su lunghi dialoghi, divertenti e taglienti come in pochi sanno scrivere. splendidi sono il montaggio, la fotografia e la colonna sonora, ma quello che da' il tocco in piu'per la riuscita di questo capolavoro, e' il cast, perche' tutti i personaggi(e ce ne sono tanti), hanno la faccia giusta, il ghigno giusto, il sorriso giusto.tutti bravi, ma Christoph Waltz nella parte del colonnello nazista Hans Landa, e' superbo, una spanna sopra a tutti e la sua palma d'oro e' meritatissima .ma, soprattutto , è la regia a celebrare la maturita' di tarantino, perche' seppur fantastico in tante inquadrature di movimento, poche altre volte il regista americano era riuscito a regalare inquadrature in primo piano, capaci di trasmettere angoscia e terrore.
inglorious basterds è il film antinazista per eccellenza, ricco di stile e tecnica,di citazioni,è originale, cinico e sanguinoso.
rimarra' un cult la scena dell'attentato ad hitler, nell'operezione Kino, perche' se il cinema spesso e' sogno, lui riesce a farci dimenticare le brutture del nazismo e a regalare ,purtroppo solo cimematograficamente, il finale che tutto il mondo avrebbe voluto vedere. dove? ovviamente nel cinema di proprieta' di un evasa ebrea , dove il montatore della pellicola dell'anteprima del film nazista ,e' un "negro"!
se ,la nostra generazione sfortunata dei nati degli anni 80, non aveva potuto godere appieno dei migliori musicisti, se purtroppo non potra' raccontare ai nipoti che belli erano stati i concerti dei pink floyd, i rolling stones, i beatles, hendrix, lou reed o bob marley, o se non potranno dire di aver visto al cinema i capolavori di fellini, pasolini, kubrick, scorsese, coppola, almeno forse tra qualche anno, potremo gioire per essere nati sotto il segno di tarantino, capace di stravolgere la settima arte, con scelte azzardate, ma al tempo stesso magnifiche.
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laurence316
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mercoledì 12 luglio 2017
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il miglior film dopo pulp fiction: memorabile
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Scritto nell'arco di oltre un decennio dal regista, più volte accantonato dallo stesso in favore di altri progetti, Bastardi senza gloria è senza dubbio il suo miglior film post-Pulp Fiction.
E' il ritorno in grande stile di uno dei più influenti cineasti della propria generazione, un film che proclama l'assoluta libertà e potenza illusoria del cinema, che si può permettere anche di prescindere dalla realtà storica. Insulse proprio per questa ragione le polemiche circa l'inattendibilità del film. Perché Bastardi senza gloria va visto soprattutto come un gigantesco giocattolone, una perfetta macchina di divertimenti, uno sconfinato mosaico di citazioni (a cominciare dal titolo, omaggio a Quel maledetto treno blindato, di Enzo G.
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Scritto nell'arco di oltre un decennio dal regista, più volte accantonato dallo stesso in favore di altri progetti, Bastardi senza gloria è senza dubbio il suo miglior film post-Pulp Fiction.
E' il ritorno in grande stile di uno dei più influenti cineasti della propria generazione, un film che proclama l'assoluta libertà e potenza illusoria del cinema, che si può permettere anche di prescindere dalla realtà storica. Insulse proprio per questa ragione le polemiche circa l'inattendibilità del film. Perché Bastardi senza gloria va visto soprattutto come un gigantesco giocattolone, una perfetta macchina di divertimenti, uno sconfinato mosaico di citazioni (a cominciare dal titolo, omaggio a Quel maledetto treno blindato, di Enzo G. Castellari, che presenta due storpiature lessicali nell'originale), un film iperdialogato ma anche carico d'azione, iperviolento ma ironico e autoironico. Abbandonandosi al gioco, non si potrà che rimanere ammaliati fra innumerevoli rimandi, dialoghi memorabili e scene dirette magistralmente (indimenticabile il finale).
Impregnato di quella sottile vena di umorismo nero tipica del regista, è un'opera il cui multilinguismo è del tutto funzionale al racconto e rappresenta un ulteriore punto di forza del film (irresistibile la scena in cui Pitt e compagni tentano maldestramente di parlare in italiano). Inoltre, la lunga sequenza iniziale è fra le pagine più alte del cinema di Tarantino. Bastardi senza gloria si avvale di contributi tecnici di prim'ordine ed è recitato benissimo, a cominciare da Waltz, vera rivelazione del film. Ma da non dimenticare rimangono la Laurent, Pitt, la Kruger e Bruhl. Bastardi senza gloria è un film indimenticabile, assolutamente imperdibile.
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elena flauto
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martedì 6 ottobre 2009
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tarantino superstar e delizia per i cinefili
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Si può ancora fare grande cinema? Tarantino con BASTARDI SENZA GLORIA, dimostra che in un mercato che non ha più spazio per grandi autori, come David Lynch , c'è posto per registi che amano il cinema e i suoi classici e si divertono a produrre storie ed immagini intelligenti.
Sono rimasti in pochi: i fratelli Coen, Clint Eastwood, George Clooney, Michael Mann ...
'Bastardi senza gloria' inizia con l'epica di un western alla John Ford, ha la tensione di un western di Sergio Leone e diventa un film di guerra alla Sturges. Il gran finale che si svolge in un cinema , ha la potenza delle immagini eccessive di Brian de Palma e mentre Scarface spara dalla balconata,l'immagine di Carrie brucia sullo schermo.
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Si può ancora fare grande cinema? Tarantino con BASTARDI SENZA GLORIA, dimostra che in un mercato che non ha più spazio per grandi autori, come David Lynch , c'è posto per registi che amano il cinema e i suoi classici e si divertono a produrre storie ed immagini intelligenti.
Sono rimasti in pochi: i fratelli Coen, Clint Eastwood, George Clooney, Michael Mann ...
'Bastardi senza gloria' inizia con l'epica di un western alla John Ford, ha la tensione di un western di Sergio Leone e diventa un film di guerra alla Sturges. Il gran finale che si svolge in un cinema , ha la potenza delle immagini eccessive di Brian de Palma e mentre Scarface spara dalla balconata,l'immagine di Carrie brucia sullo schermo. Come De Palma , Tarantino mette in scena la nostalgia di un cinema che non c'è più e personaggi che hanno alle spalle più cinema che vita. Diventa custode dell'immaginario filmico e costruisce un universo di citazioni dichiarate (Brad Pitt che cita Brando nel Padrino - Una sporca dozzina che di primo impatto ricorda I soliti ignoti).
Si fa vero cinema anche con la scelta dell'abito giusto ( quello di raso rosso di Shosanna) e con un cast eccezionale (Christoph Waltz , il Tim Roth austriaco). Si fa vero cinema perchè si è Tarantino , e si ha l'abilità straordinaria di mescolare la tensione con l'ironia di dialoghi unici e riconoscibili come sono i suoi. Si fa vero cinema oggi esaltando i cinefili ma anche i giovani amanti della dinamica dell'azione dei blockbuster. Si fa vero cinema mettendo in scena un finale liberatorio per tutti.
E speriamo che la risata del fantasma di Shosanna, che si eleva dallo schermo in fiamme , sia di buon auspicio per chi ama il vero cinema.
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[+] giusto!
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lorenzonero27
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lunedì 21 gennaio 2013
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un tarantino sempre piu completo
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Pellicola che mostra tutta la completezza di Tarantino. Il film non si basa solamente sulla solità violenza e crudeltà in cui Quentin è un maestro.....ma fonda il suo successo su dialoghi memorabili. La lentezza di alcune scene (tipo quella del bar), rende il film acuto e incredibilmente intelligente,con un tocco velato di suspance che tiene il pubblico letteralmente incollato alla poltrona. La storia innovativa e tutt'oggi impensata, da l'idea di quanto Tarantino sia sofisticato e complesso nel creare capolavori dell'era moderna.Memorabile l'interpretazione di Cristoph Waltz,che nei panni del 'cacciatore di ebrei', rende in modo quantomeno magistrale la pazzia nazista.
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Pellicola che mostra tutta la completezza di Tarantino. Il film non si basa solamente sulla solità violenza e crudeltà in cui Quentin è un maestro.....ma fonda il suo successo su dialoghi memorabili. La lentezza di alcune scene (tipo quella del bar), rende il film acuto e incredibilmente intelligente,con un tocco velato di suspance che tiene il pubblico letteralmente incollato alla poltrona. La storia innovativa e tutt'oggi impensata, da l'idea di quanto Tarantino sia sofisticato e complesso nel creare capolavori dell'era moderna.Memorabile l'interpretazione di Cristoph Waltz,che nei panni del 'cacciatore di ebrei', rende in modo quantomeno magistrale la pazzia nazista.....creando un personaggio sadico e violento,ma allo stesso tempo estremamente intelligente e intuitivo. Dopo i successi di Pulp Fiction, delle Iene ,di jacky Brown, Tarantino mostra una classe superiore e lo fa entrare di diritto nell'elite del cinema di tutt i tempi.
La rivisitazione storia del nazismo vince, ma sopratutto convince !!!
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killbillvol2
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martedì 12 aprile 2011
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"un cocktail di puro cinema"
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Un gruppo di grandi e medi criminali ebrei, comandati dal tenente Aldo Raine(B.Pitt) fanno strage di nazisti nella Francia durante la seconda Guerra Mondiale. Parallelamente alle vicende dei "Bastardi", a Parigi Shosanna Dreyfus(Mèlanie Laurent) sopravvissuta all'esecuzione della sua famiglia per mano del generale SS Hans Landa(C.Waltz), vuole da tempo vendicarsi; e l'occasione arriva, quando il suo cinema deve ospitare una premièrè nazista a cui assisterà anche Hitler...
Una storia intricante scritta e diretta dal genio di Tarantino dove non c'è neanche un personaggio positivo, a parte quello della Laurent: una carrellata di veri e propri bastardi, tra cui spicca il comandante Landa interpretato da uno splendido Waltz che si aggiudicò l'Oscar.
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Un gruppo di grandi e medi criminali ebrei, comandati dal tenente Aldo Raine(B.Pitt) fanno strage di nazisti nella Francia durante la seconda Guerra Mondiale. Parallelamente alle vicende dei "Bastardi", a Parigi Shosanna Dreyfus(Mèlanie Laurent) sopravvissuta all'esecuzione della sua famiglia per mano del generale SS Hans Landa(C.Waltz), vuole da tempo vendicarsi; e l'occasione arriva, quando il suo cinema deve ospitare una premièrè nazista a cui assisterà anche Hitler...
Una storia intricante scritta e diretta dal genio di Tarantino dove non c'è neanche un personaggio positivo, a parte quello della Laurent: una carrellata di veri e propri bastardi, tra cui spicca il comandante Landa interpretato da uno splendido Waltz che si aggiudicò l'Oscar. Carrellata di citazioni filmiche, lingue(italiano, francese, tedesco) e generi vari: si va dal western al thriller, dalla commedia brillante(la scena nel bar) ai limiti dello splatter(a volte un po' esagerato ed inutile;vedi la scena dell'uccisione del nazista con la mazza da baseball;ma si sa': Tarantino è così). Verso la fine anche una piccola riflessione: a volte si crede che le persone siano più brave di quello che in realtà sono.
Regia nell'inconfondibile stile di Tarantino che che riesce a fare un "cocktail di puro cinema"(P.Mereghetti-Il corriere della sera).
Voto: 3/4
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(di killbillvol2)
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michelangelo scialfa
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martedì 22 gennaio 2013
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bastardi senza gloria: lo stato puro del genio!
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Francia 1941, così inizia il nuovo film dell'unico e inimitabile Quentin Tarantino; se ci aspettiamo un film storico, bhé abbiamo sbagliato sala sta sera...
Il genio statunitense si riconferma maestro nell'uso della macchina da presa: strumento e pensiero s'accordano all'unisono in emozionanti sequenze per creare una vera e propria opera d'arte.
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Francia 1941, così inizia il nuovo film dell'unico e inimitabile Quentin Tarantino; se ci aspettiamo un film storico, bhé abbiamo sbagliato sala sta sera...
Il genio statunitense si riconferma maestro nell'uso della macchina da presa: strumento e pensiero s'accordano all'unisono in emozionanti sequenze per creare una vera e propria opera d'arte. Emerge preponderante e senza chiedere permesso, sin dalla prima scena, la lezione del grande Sergio Leone, con i suoi primi e primissimi piani dominati dalla musica (un per elisa rivisto e corretto), con le zoomate in sequenza... ma lascerò a chi, più esperto di me, potrà analizzare l'aspetto tecnico in maniera più corretta e completa.
Tarantino dichiara tutto il suo amore per il cinema rielaborando vari topoi della settimana arte unendoli armonicamente l'uno con l'altro, merita sicuramente nota la sequenza della preparazione della Dark Lady Emanuelle che si accinge a gustare la sua vendetta “senza gloria” degna di un film Noir d'altri tempi. Moltissime le citazioni cinematografiche inserite: il già sopra menzionato Sergio Leone; il cinema tedesco degli anni venti; come non riconoscere nell'Orso Ebreo il De Niro degli Intoccabili e infine, per non dilungarci ulteriormente, geniale l'omaggio a Marlon Brando, alias Don Vito Corleone, reinterpretato da un ottimo Brad Pitt.
Immancabile il perfetto accostamento tra musica, immagini e parole, marchio di fabbrica di Quentin che un'altra volta riesce ad elaborare una sceneggiatura fenomenale con dialoghi esilaranti che poggia sull'ironia delle varianti linguistiche. Scene che suggellano questo gusto estetico sono quella del rendez vous nel bar scantinato, organizzato da un'improbabile spia tradita da una scarpa e un fazzoletto autografato, nella quale tutta l'azione si gioca sui diversi accenti del tedesco. L'altra scena è quella dell'entrata nel teatro, probabilmente di maggior soddisfazione in lingua originale, dove Brad Pitt si confronta con la pronuncia del siciliano.
Tarantino dimostra di conoscere e sapere utilizzare magnificamente le regole di ripresa nel primo capitolo del film: il dialogo tra Il cacciatore di ebrei e il povero contadino francese potrebbe rappresentare un esempio all'interno di un manuale di stile cinematografico per la sua perfezione dei tempi, delle inquadrature e del loro raccordo. Ma se il film si limitasse a una mera descrizione delle tecniche registiche non saremmo andati a vederlo e infatti sta qui tutto il genio del regista: il sapere trascendere alle regole usando stili e tecniche diverse, fondendo il tutto in un'unica grande emozione. Emerge subito agli occhi l'eredità della Nouvelle Vague nel dialogo tra il capitano Aldo e il soldato tedesco che, impaurito dall'Orso ebreo, tradisce senza esitazione alcuna i suoi compagni: la macchina da presa, fluttuando come nell'etere, sembra non avere limiti di movimento seguendo le parole e i movimenti, semplicemente fantastico!
Incantevole il gusto per il grottesco e la caricatura presente in varie parti del film, si pensi alla pipa del cacciatore di ebrei ad esempio, fiorendo in tutto il suo splendore nella figura di Hitler e non può che farci ricordare il piccolo omuncolo già portato sul grande schermo da Chaplin, con i suoi atteggiamenti isterici e i farfuglii senza senso. Questo elemento porta Tarantino ad una scelta e un trucco perfetto degli attori per interpretare i capi del movimento nazional socialista tedesco e lo stesso personaggio del cacciatore di ebrei è impeccabile nella sua cinica crudeltà.
Se dal primo capitolo si può avere il dubbio di essere in presenza di un Tarantino che abbia perso il gusto per lo splatter è un'idea che dobbiamo presto accantonare nel momento in cui appaiono i Bastardi con il loro carico di odio e ricerca di vendetta che muove le loro azioni e tutto il film.
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