Bastardi senza gloria |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent.
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Titolo originale Inglourious Basterds.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 160 min.
- USA, Germania 2009.
- Universal Pictures
uscita venerdì 2 ottobre 2009.
MYMONETRO
Bastardi senza gloria
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il grande gioco: la farsa del cinema puro.di Simone RuggieriFeedback: 0 | altri commenti e recensioni di Simone Ruggieri |
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venerdì 9 ottobre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
BASTARDI SENZA GLORIA: Quando il cinema si trasforma in una vertigine, e non rilegge semplicemente la Storia... Se la inventa! Usa tutto il suo potere immaginifico per coinvolgere e stravolgere e farci arrivare, sul finale, in un delirio nel quale un Satanasso, col volto di donna, ci ride in faccia quasi a volerci dire: "Ecco quà! Vi ho presi in giro, vi ho presi in giro tutti: neo- nazisti, anti- nazisti, mal pensanti e ben pensanti, guardate quì.. E FOTTETEVI!!" Eh già... Perchè alla fine quello che abbiamo visto è stato un immenso sogno, o meglio, un incubo... Di quelli che però al risveglio lasciano un piacevole senso di divertimento; un grande e fantastico gioco, dolcemente puerile e ferocemente sadico... E in effetti, non era proprio per giocare che eravamo andati al cinema a vedere Tarantino? Questa volta il regista simbolo del cinema indipendente odierno, zittisce proprio tutti: inizialmente da di Adolf Hitler un' immagine estremamente caricaturiale, quella del classico cattivone di stampo disneyano, con tanto di mantellone, che potrebbe far infuriare amanti e accoliti di antica e dubbia gloria; ci mostra un gruppo di ebrei assetati di sangue e vendetta, mettendoci così difronte al serio dilemma di dove passi il confine fra il bene e il male; infine ci rende partecipi, come suo solito, del dialogo fra i suoi grotteschi seppur credibilissimi personaggi, e da subito, se siamo davvero puntigliosi, ci rendiamo conto di quanto questi dialoghi siano anacronistici (parlare, nel 1942/ 43 di uno "stallo alla messicana"...). Ma piano piano incominciamo a capire: capiamo di essere in un cinema, capiamo che quello che stiamo guardando è uno schermo, e dietro di esso ci pare quasi di sentir sussurare che quello che stiamo vedendo è tutt' altro che un film storico, tutt' altro che una spietata critica verso un regime totalitario, tutt' altro che il solito "polpettone" sulla moralità della vendetta... Difatti, un passo alla volta, cominciamo a notare che quel fuhrer è tanto cattivo da esserci quasi simpatico, che a quel gruppo di ebrei non importa molto della vendetta sui nazisti, ma più che altro sembra loro interesse quello di farci divertire usando la "vendetta ebrea" a tale scopo, e in questo clima inizia a non darci noia, sempre che ce ne avesse data prima, il dialogo del tutto fuori tempo e fuori tema. Il gran finale con i fuochi d' artificio, spettacolare e delirante, ci apre definitivamente gli occhi: siamo al cinema e abbiamo visto fare dell' ottimo Cinema! Di quello più puro, quello che si ispira alla realtà quel tanto quanto fanno le favole di Esopo: la prende d' esempio, la esamina e ne tira fuori una morale, poi la butta nel calderone e aggiunge ingredienti su ingredienti fino a far amalgamare bene il tutto. Ciò che ne viene fuori è la pura magia dell' invenzione e del racconto! Con buona pace di tanti giornalisti, che hanno voluto dare a questo film una valenza politica, alla fine la pagina più oscura della storia umana viene totalmente riscritta non lasciando più spazio alcuno alle critiche e alle interpretazioni riguardanti ideologie del passato; difatti un significato e una morale ci sono, ma vanno ricercati nel nostro tempo; tanto che i personaggi di Tarantino sembrano presi e catapultati nella seconda guerra mondiale quasi per caso, quasi alla ricerca di un modo diverso di raccontarci la sua personale etica e la sua personale ideologia, che tanto, ormai lo sappiamo, riguarda sempre il Cinema stesso e il piacere di farlo.
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