francesca romana cerri
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venerdì 6 dicembre 2013
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la battaglia con la coscienza
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Un film concertato benissimo, al solito il regista sà passare da un genere all'altro risultando coerente, granitico nelle sceneggiature, nel montaggio, nella scelta degli interpreti e nella perfetta recitazione. Il tema è molto interessante, due fratelli con una vita difficile dal punto di vista economico, accettano per motivi diversi di effettuare un delitto commissionato dallo loro Zio miliardario. Lo zio deve eliminare un testimone che, se si andrà al processo, lo butterà in galera per il resto dei giorni. Comincia il thriller veramente da qui. Se i due effettuano il delitto, lo zio li aiuterà finanziariamente: la loro vita è risolta sul piano economico e potranno rincorrere i loro sogni, se non accettano sarà molto difficile per loro superare le difficoltà pratiche.
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Un film concertato benissimo, al solito il regista sà passare da un genere all'altro risultando coerente, granitico nelle sceneggiature, nel montaggio, nella scelta degli interpreti e nella perfetta recitazione. Il tema è molto interessante, due fratelli con una vita difficile dal punto di vista economico, accettano per motivi diversi di effettuare un delitto commissionato dallo loro Zio miliardario. Lo zio deve eliminare un testimone che, se si andrà al processo, lo butterà in galera per il resto dei giorni. Comincia il thriller veramente da qui. Se i due effettuano il delitto, lo zio li aiuterà finanziariamente: la loro vita è risolta sul piano economico e potranno rincorrere i loro sogni, se non accettano sarà molto difficile per loro superare le difficoltà pratiche. Uno di loro perde al gioco infatti ed è pieno di debiti, l'altro ha incontrato una donna molto corteggiata che può conquistare solo se presenta una posizione sociale elevata. Ad una festa i due fratelli, ancora in crisi sull'offerta dello zio miliardario, incontrano per caso il testimone che dovrà essere la loro vittima. Aver visto in faccia e parlato con la persona che per mano loro dovrà essere eliminata aumenta la loro angoscia. Da piccoli sapevano distinguere tra il Bene e il Male, ora i confini diventano labili. Del resto anche la loro madre ha sempre esaltato questo zio come uno che riesce nella vita e loro adesso sanno che invece lo zio è un essere che ha edificato il suo potere con le truffe oltrechè ad essere senza scrupoli. Scelgono il male, cercando mille giustificazioni per seguirlo. E come in Delitto e Castigo l'omicidio inzia a pesare nella coscienza di uno dei due che non dorme più la notte, che fà incubi come Riccardo III. L'altro fratello ne è spaventato...la sua pseudofelicità che ha edificato su un delitto può essere distrutta da suo fratello in preda al senso di colpa.... Più di un Thriller...è la battaglia con la Coscienza...maledettamente intelligente.
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eugenio
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sabato 6 luglio 2013
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il sogno di cassandra
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Terzo film di ambientazione britannica, Sogni e delitti, costituisce la conclusione dell’ideale trilogia dedicata alla colpa e alla difficile convivenza col rimorso conseguente a un delitto che aveva reso famoso il regista americano Woody Allen con Match Point e Scoop. Tuttavia, mentre le precedenti pellicole trattavano con originali tocchi di drammaticità la tematica del fato che si divertiva a torturare innocenti esistenze in una girandola di eventi assurdi dai risvolti imprevedibili (vedi il classico Delitto senza castigo di Match Point), questo terzo capitolo si mostra stanco e fittizio, quasi un fuoco fatuo privo di spessore narrativo.
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Terzo film di ambientazione britannica, Sogni e delitti, costituisce la conclusione dell’ideale trilogia dedicata alla colpa e alla difficile convivenza col rimorso conseguente a un delitto che aveva reso famoso il regista americano Woody Allen con Match Point e Scoop. Tuttavia, mentre le precedenti pellicole trattavano con originali tocchi di drammaticità la tematica del fato che si divertiva a torturare innocenti esistenze in una girandola di eventi assurdi dai risvolti imprevedibili (vedi il classico Delitto senza castigo di Match Point), questo terzo capitolo si mostra stanco e fittizio, quasi un fuoco fatuo privo di spessore narrativo.
I protagonisti sono due spiantati fratelli: Terry (Colin Farrell), di professione meccanico,giocatore e biscazziere incallito amante del rischio e per questo indebitato fino al collo con usurai e strozzini per via di puntate non certamente felici all’ippodromo e Ian (Ewan Mc Gregor), ingenuo ragazzotto innamoratosi di un’attricetta alla quale, per quella strana caratteristica che contraddistingue il maschio da duemila anni a questa parte, ha promesso mare e monti (a ragion non veduta) fingendosi ricco imprenditore nel settore alberghiero. Entrambi in crisi economica e impossibilitati a chiedere ausilio ai genitori, si appellano ai saggi consigli del ricco zio d’America Howard (Wilkinson) il quale da riuscito uomo d’affari, non negherà il sussidio al parentado. Con una piccola clausola: l’eliminazione di un suo ex amico professore, Martin Burns, divenuto oramai troppo pericoloso in quanto intenzionato a rivelare gli scomodi traffici che reggono l’attività imprenditoriale di Howard.
Family is family, blood is blood , inglesizzazione del nostrano motto “I panni sporcano si lavano in famiglia”, queste le perentorie parole di Howard utilizzate per smuovere le titubanze dei due fratelli che si lasceranno convincere a perpetrare l’infame gesto pur di salvare la propria apparenza perbenista di facciata dinanzi agli occhi delle loro fidanzate. Qualche esercitazione con la pistola, un piano avventato e falliti tentativi iniziali costituiranno la base verso la metamorfosi a spietati assassini di due ingenui ragazzi la cui colpa fondamentale risiede nella tracotanza, ingordigia e menzogna, peccati che li trascineranno verso un abisso senza fondo.
Film cupo e dai toni di tragedia epica (il titolo originale è infatti Cassandra’s dream dalla figura mitologica greca di Cassandra, sacerdotessa della preveggenza, nome della barca a vela dei due fratelli) Sogni e delitti si presenta interessante nella prima lunga parte dedicata alla gestazione del delitto e alla caratterizzazione dei profili psicologici dei protagonisti per poi declinare in un’ infelice seconda strettamente cinica e convenzionale. Battute banali, scambi di opinioni tra coppie che nulla hanno a che fare con Io e Annie, scampoli di tensione poco efficaci, non riescono a convincere e l’opinione finale è una grande “pupazzata” innaturale che rivela solo in parte l’intento del regista.
Il tema della casualità del destino che irrompe nelle vite sembra suggerire Allen, è figlio della disfatta della stessa esistenza i cui artefici sono gli uomini stessi incapaci di mantenere un rapporto consolidato senza nascondersi dietro un paravento di bugie e imbrogli. Anche le donne hanno pero’ la loro responsabilità: cieche dinanzi all’evidente disfatta del caro fidanzato, preferiscono le serate al ristorante e i balli all’evidenza di un destino irrimediabilmente segnato e senza ritorno. L’aura nichilista di fondo sembra appartenere all’Allen che tutti conosciamo quello di Ombre e nebbia, di Manhattan ma il substrato è così nascosto che fatica a tornare alla superficie rimanendo confinato nei clichè di un giallo dagli evidenti risvolti onirici. Sarà mica un caso che dopo questa pellicola, il buon Woody sia tornato a dirigere commedie romantiche (ultima delle quali la discreta To Rome with love)?
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fedeleto
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martedì 5 febbraio 2013
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allen noir
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In una londra cupa e poco affolata,i fratelli Ian e Terry vivono di espedienti,il primo e' un dongiovanni ambizioso che fa l'uomo di classe con le macchine su cui lavora il fratello in officina,e il secondo ha il vizio del gioco.Finiscono per non avere piu' un soldo,ma lo zio ricco gli dara' una mano,a patto che loro decidano di uccidere una persona per conto di quest'ultimo.Dopo un netto rifiuto accettano,ma se ora si presentasse un confine dal quale non ci fosse piu' un ritorno?Sono piu' importanti i sogni o i delitti?Woody Allen(melinda e melinda,accordi e disaccordi) dopo l'eccellente Thriller Match Point ,torna alle atmosfere noir e ne esce una pellicola piena di signicati e temi.
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In una londra cupa e poco affolata,i fratelli Ian e Terry vivono di espedienti,il primo e' un dongiovanni ambizioso che fa l'uomo di classe con le macchine su cui lavora il fratello in officina,e il secondo ha il vizio del gioco.Finiscono per non avere piu' un soldo,ma lo zio ricco gli dara' una mano,a patto che loro decidano di uccidere una persona per conto di quest'ultimo.Dopo un netto rifiuto accettano,ma se ora si presentasse un confine dal quale non ci fosse piu' un ritorno?Sono piu' importanti i sogni o i delitti?Woody Allen(melinda e melinda,accordi e disaccordi) dopo l'eccellente Thriller Match Point ,torna alle atmosfere noir e ne esce una pellicola piena di signicati e temi.Il centro della storia e' il fato,coronato dai sogni dei protagonisti,l'inizio del film vede i due fratelli ansiosi di comprare una barca che chiamano appunto cassandra(non a caso il titolo originale del film e' Cassandra's Dream) da li' inizia il sogno,il desiderio di spaziare ,viaggiare alla ricerca del successo ,e metaforicamente e' come se la barca li conducesse su questa direzione.Da quel momento la loro vita cambia,Ian conosce una donna stupenda e perversa,e Terry invece viene divorato dai debiti.L'unico mezzo per realizzare i sogni dei due e' un delitto su commisione.Dunque il fato agisce,linearmente infatti la storia prosegue con un rituale chiaro,o la morte nostra o di qualcun altro,l'egoismo impera e domina i fili del destino,per il sogno si compie un delitto.La scena del delitto e' estremamente interessante.Si svolge di notte (sembra quasi un viaggio nell'inconscio),i due seguono la povera vittima per poi appunto sparargli.L'omicidio non si vede,proprio perche' l'atto in se rompe questa linearita',essi parlano spesso di come ucciderlo ma l'argomento non vuole mai essere concluso come se per loro tale discorso fosse tabu'.Inoltre ricordiamo che fin dall'inizio il fato agisce,Terry e' un giocatore,perde e vince,non ha altra scelta,quando di trova a perdere soldi,perde appunto l'avere,ma con l'omicidio capisce di aver perso l'essere,ovvero la sua identita' e la sua moralita',cio' lo rende vulnerabile e depresso.Ian invece vede solo l'avere,il possedere,la sua donna egli l'ama perche' e' perversa e strana,non vede qualita' in lei ma solo desiderio e sogno.In sostanza ,il film diventa un percorso verso l'abbandono dell'essere e dell'avere.Non e' escluso comunque che in realta' non possa essere tutto un sogno,il fatto che Terry si svegli sempre lo potrebbe far intendere.Un piccolo gioiello di Allen,Colin farrel convincente nella parte dell'esaurito,e Ian nella parte dell'arrivista.Bellissima Haley Atwell nella parte di mangiatrice di uomini.
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andyflash77
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martedì 31 luglio 2012
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brillante noir di woody allen
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Ian e Terry sono due fratelli che hanno debiti e sogni al di fuori della loro possibilità di pagamento.
Lo zio ricco sembra dapprima la chiave per accedere alla risoluzione se non facile, almeno possibile dei loro immediati problemi, ma poi si rivela per quello che realmente è: l’amplificatore involontario delle loro difficoltà, alle quali aggiungerà un conflitto di coscienza niente affatto facile da risolvere.
La cosiddetta trilogia londinese di Woody Allen ha in realtà un antenato assai precedente al trasloco europeo del maestro di New York, il lontano ed insuperato Crimini e Misfatti, ambientato in una New York gelida e cinica, il cui portato emotivo risulterà tale da indurre il suo creatore, negli anni successivi, a correggere il tiro e a diluirne i contenuti in altri film.
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Ian e Terry sono due fratelli che hanno debiti e sogni al di fuori della loro possibilità di pagamento.
Lo zio ricco sembra dapprima la chiave per accedere alla risoluzione se non facile, almeno possibile dei loro immediati problemi, ma poi si rivela per quello che realmente è: l’amplificatore involontario delle loro difficoltà, alle quali aggiungerà un conflitto di coscienza niente affatto facile da risolvere.
La cosiddetta trilogia londinese di Woody Allen ha in realtà un antenato assai precedente al trasloco europeo del maestro di New York, il lontano ed insuperato Crimini e Misfatti, ambientato in una New York gelida e cinica, il cui portato emotivo risulterà tale da indurre il suo creatore, negli anni successivi, a correggere il tiro e a diluirne i contenuti in altri film.
Nel capolavoro del 1989, il protagonista Judah Rosenthal, un bravissimo Martin Landau, ad un certo punto riassume in una sola frase l’inizio delle speculazioni su colpa ed espiazione che ancora oggi si dibattono nella mente e nel cuore del maestro newyorkese: “Dio è un lusso che non mi posso permettere”. Match Point, affronta da un’angolazione trasversale il problema e ci mostra l’evoluzione del pensiero di Allen, in cui la fortuna a volte può consentire una fuga dalla colpa o peggio dall’espiazione che a questa, almeno in passato, sembrava indissolubilmente legata. Inoltre il film ha dalla sua una buonissima interpretazione del Jonathan Rhys Meyers, che aveva in precedenza tratteggiato altrettanto bene un ambiguo David Bowie, il cui fantasma senza nome infestava la bellissima pellicola di Todd Haynes, Velvet Goldmine. Mentre Scoop, seppur più debole, può annoverare una delle più riuscite macchiette dell’ultimo periodo del Woody Allen attore, il truffatore Splendini, e qui la tematica risulta un tantino più annacquata se non a tratti anche buonista. Ma ecco che con questo Cassandra’s Dream Allen sembra voler ritornare alle origini del dibattimento morale che ancora oggi pare opprimerlo.
I due fratelli rappresentano sin da subito le due facce del conflitto del loro creatore: uno appare vacuo e pericolosamente amorale, per questo destinato al perseguimento del proprio tornaconto a tutti i costi, mentre l’altro, vizioso e terribilmente distruttivo, darà il via alla vera tragedia. Tutti e due hanno un punto debole, i sogni che non possono realizzare e la loro dipendenza da essi. Gli auspici sono dei peggiori fin dall’inizio, del resto chi mai comprerebbe una barca dal funesto nome di Cassandra’s dream? La mitologia greca è un altro degli amori di Allen, egli dissemina con passione in molti suoi film citazioni e ammiccamenti, anche divertenti, quando non usati a monito della direzione drammatica del pensiero del regista. E se un coro greco che racconta le gesta di Edipo in chiave contemporanea può esser considerato un aggiornamento divertente, certo con Cassandra c’è poco da stare allegri. Stavolta la citazione scelta da Allen è di quelle funeste, e come Cassandra anche lo spettatore che capisce da subito come finirà la storia, si sente inascoltato e soffrirà non poco della sua chiara visione dell’epilogo che aspetta i due ingenui fratelli.
Gli attori sono come sempre perfettamente diretti e nella parte, in maniera mai vista altrove nel caso del vacuo Ewan McGregor, e in precedenza soltanto intuito come possibile in quello di Colin Farrell.
Ma se spesso in altre occasioni Allen riusciva ad inquietare e contemporaneamente incantare lo spettatore, a volte con piccole tracce lasciate cadere qua e là, ad indicare i sentimenti nascosti nel racconto, in questo nuovo lavoro si avverte una freddezza di fondo che alla fine lascia poco coinvolti. Se è vero che la bellissima colonna sonora di Philip Glass sottolinea da subito la reale direzione del film, e che la fotografia gelida, il cui capolavoro è l’inquadratura finale, regala tutti i brividi che la trama suggerisce solamente, è nello scarso coinvolgimento dell’autore che emergono i dubbi sul vero intento della narrazione. Allen vuole certo sottolineare il pericolo della deriva morale data dall’impossibilità di sfuggire ai propri peccati, ma il tutto risente di una stanchezza di fondo, come se alla fine anche il regista si chiedesse il motivo di tanto accanirsi a raccontare dilemmi mai risolti e solo per questo sempre attuali.
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brando fioravanti
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lunedì 16 aprile 2012
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sogni e delitti
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A compiere un delitto non ci si pensa mai, ma all'occasione ci si fa un pensiero. Sogni e desideri sensa speranza possono risolversi con un omicidio servito inaspettamente da uno zio ricco. Grande tensione e indecisione nei protagonisti e nello spettatore che non può rimanere impassibile. Si tira un sospiro di sollievo appena si pagano i debiti, ma dopo viene inevitabilmente un forte senso di colpa che è trsmesso molto bene da Farrel. Forse poteva suicidarsi invece di denunciare il fatto, ma certe linee vanno rallineate a tutti i costi. Buona morale nel film che mostra le conseguenze di un delitto sia pure andato a buon fine.
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marcot
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sabato 1 gennaio 2011
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sogni e delitti da vedere
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Bel film, molto simile a Match Point nella sua tensione, tema e atmosfera, ma a differenza del primo qui il finale è "atteso", molto più prevedibile;
sempre in confronto a Match Point a me è risultato più cupo perchè il tema di -ciò cui si è disposti a fare per arrivare per i propri interessi-
si intreccia e si sdoppia nei rapporti familiari. Bravi Farrell e McGregor, visione consigliata!
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laphoig
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giovedì 30 dicembre 2010
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e' una trama da cronenberg
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è sicuramente un film asciutto, cosa abbastanza scontata con la linea registica di W.A., forse più visibile in una pellicola come questa, può essere il suo punto di debolezza. Qui, più che altrove, per capirlo, bisogna andargli incontro ed essere un convinto Alleniano. E' una trama che starebbe meglio in mano a Cronenberg, con Allen manca di qualcosa; forse la teatralità a cui ci ha abituato limita troppo con delle tematiche forti.
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roberta gilmore
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venerdì 22 gennaio 2010
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vedo woody e mi ricreo!!!
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ogni volta che esco dal cinema dopo aver visto un film di woody allen sono completamente appagata. persino i suoi film tragici sono meravigliosi. da vedere!!!
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framel
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mercoledì 16 dicembre 2009
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bel film
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Atmosfere fredde e sterili, colori tendenti al grigio. Due fratelli diversissimi tra loro e il desiderio malsano di fare soldi in qualunque modo. I rapporti personali sono freddi, nessuno si conosce veramente fino in fondo e il finale non poteva che essere altamente drammatico. Nel complesso anche il film alla fine è un pò freddo, l'ho comunque apprezzato anche per la bravura di Ewan McGregor e Colin Farrell che hanno reso bene i loro personaggi nella loro mediocrità quotidiana. E il triste è che famiglie che non conoscono i propri figli e giovani orientati a raggiungere mete improponibili esistono eccome.
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packmen
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giovedì 19 novembre 2009
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un bel film psicologico, bravo woody
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dopo match point e scoop,allen realizza un altro film a Londra.è il più cupo,il più triste e forse uno dei suoi miglior film in questi ultimi anni.allen entra nella psicologia nel personaggi,interpretati da un bravissimo farrell e un bravo mc gregor.
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