Noi due sconosciuti

Film 2007 | Drammatico, 118 min.

Titolo originaleThings We Lost in the Fire
Anno2007
GenereDrammatico,
ProduzioneUSA, Gran Bretagna
Durata118 minuti
Regia diSusanne Bier
AttoriHalle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry, John Carroll Lynch Alison Lohman, Robin Weigert, Omar Benson Miller, Paula Newsome, Sarah Dubrovsky, Maureen Thomas, Patricia Harras, V.J. Foster, Caroline Field.
Uscitagiovedì 12 giugno 2008
TagDa vedere 2007
DistribuzioneUniversal Pictures
MYmonetro 3,10 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Susanne Bier. Un film Da vedere 2007 con Halle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry, John Carroll Lynch. Cast completo Titolo originale: Things We Lost in the Fire. Genere Drammatico, - USA, Gran Bretagna, 2007, durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 12 giugno 2008 distribuito da Universal Pictures. - MYmonetro 3,10 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 26 maggio 2011

Audrey Burke ha perso tragicamente suo marito e, rimasta sola con due bambini, non riesce a superare il suo dolore. Jerry Sunborne è stato da sempre il migliore amico di suo marito. In Italia al Box Office Noi due sconosciuti ha incassato 275 mila euro .

Consigliato sì!
3,10/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,81
PUBBLICO 3,49
CONSIGLIATO SÌ
Un film intimo e autentico, dalla sensibilità femminile, che non risparmia il dolore senza spettacolarizzarlo.
Recensione di Tirza Bonifazi
sabato 27 ottobre 2007
Recensione di Tirza Bonifazi
sabato 27 ottobre 2007

I coniugi Burke sono sposati da undici anni, hanno due figli piccoli, una bella casa e una situazione economica agiata. Sono molto affiatati, l'unico argomento di discussione tra i due riguarda le visite che Brian fa regolarmente all'amico d'infanzia Jerry, un tossicodipendente che non è visto di buon occhio da Audrey. Finché Brian non viene ucciso...
Susanne Bier ci ha abituati negli anni a un cinema personale, introspettivo, che cerca di cogliere nelle espressioni e nei gesti l'autenticità dell'anima e le emozioni sottocutanee. La sua macchina da presa si posa sui primissimi piani dei suoi protagonisti per studiarli in maniera viscerale e consegnarcene pregi e difetti. Con una sensibilità prettamente femminile e un'attitudine tipicamente nord europea in Noi due sconosciuti elabora il lutto senza risparmiarsi sulle scene di dolore pur trovando una via per non spettacolarizzarlo. È la pioggia, che cade a gocce solitarie sui giocattoli sparsi in giardino e sulle strade di Seattle, a rappresentare la perdita della persona amata e la difficoltà nell'accettazione della morte.
Il cinema della regista danese non è ridondante né si sofferma su ciò che ovvio, ma utilizza piccoli dettagli per raccontare profonde riflessioni. Così, basta una storiella ricordata e narrata da Jerry per far capire a Audrey quanto l'uomo che lei ha tanto detestato rappresenti la persona che meglio conosce suo marito e che può alimentarne la memoria. Deve essere stato un sogno per la Bier, al suo esordio da regista in terra statunitense, poter lavorare con Halle Berry e Benicio Del Toro, due degli attori più sensazionali di Hollywood. Se la Berry implode in un dolore autodistruttivo che la rende rigida e diffidente, l'attore portoricano riporta nel suo mondo straziato un'umanità e una figura familiare a dare calore e conforto a lei e ai suoi figli.
Il rapporto conflittuale tra la vedova e il miglior amico del marito si basa sulla differenza caratteriale che però trova un punto in comune con la dipendenza: Audrey non riesce a vivere senza l'uomo che ama, Jerry non riesce a vivere senza le droghe. Entrambi faranno un percorso di crescita e di "disintossicazione" per trovare un nuovo modo di stare al mondo. Le cose perse nel fuoco sono gli oggetti andati in fumo in un incendio che Brian aveva preso con filosofia, perché quello che conta sono gli affetti, non i beni materiali. Solo nel momento in cui Audrey affronterà questa verità riuscirà finalmente a elaborare il lutto.

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Recensione di Stefano Lo Verme

Brian ed Audrey Burke sono felicemente sposati da undici anni, ma la loro serena esistenza viene sconvolta all'improvviso la sera in cui Brian rimane ucciso mentre sta tornando a casa. Rimasta sola con due figli piccoli, Audrey instaura un intimo rapporto con il migliore amico di suo marito, Jerry Sunborne, un uomo con problemi di tossicodipendenza che si trasferisce a vivere con lei e i suoi bambini.
Susanne Bier, l'autrice di Dopo il matrimonio, si trasferisce ad Hollywood per realizzare il suo primo film americano: Noi due sconosciuti, un intenso melodramma familiare prodotto da Sam Mendes ed interpretato da due star di prima grandezza come Halle Berry e Benicio Del Toro. In questa pellicola l'apprezzata regista danese affronta un tema delicato, quello della perdita di una persona cara, proseguendo così nel solco del suo cinema intimista e dall'impronta tipicamente europea, tutto basato sull'analisi introspettiva dei personaggi. Il risultato è un'opera di indubbio spessore artistico, caratterizzata da uno stile molto ben calibrato e da un'estrema attenzione per i dettagli, ma che è passata purtroppo semi-inosservata presso il pubblico nonostante le numerose recensioni favorevoli.
Noi due sconosciuti è, essenzialmente, un film sull'elaborazione del lutto e sul tentativo di superare il dolore di una perdita. Protagonisti della storia sono Audrey Burke (Berry), una madre di famiglia che si ritrova da un giorno all'altro nel ruolo di una vedova con due figli da tirare su, e Jerry Sunborne (Del Toro), un ex-avvocato che si è rovinato la carriera a causa della sua dipendenza dalla droga e che ora tira a campare alla meno peggio. Audrey e Jerry sono due individui che non hanno nulla in comune l'uno con l'altra: il loro unico punto di contatto è costituito dalla figura di Brian (David Duchovny), amorevole marito di Audrey ed amico d'infanzia di Jerry. Fino a quando la tragica morte di Brian (rievocata in uno dei vari flashback che occupano la prima metà della pellicola) non porterà le loro strade ad incrociarsi in maniera imprevedibile, inducendo entrambi a confrontarsi con se stessi e con i propri sentimenti più profondi, e ad instaurare un sorprendente legame per aiutarsi a vicenda nel momento più difficile della loro vita.
La regia della Bier si sofferma sui particolari più minimalisti e ordinari per scavare a fondo nei sentimenti dei personaggi, illustrandone la sofferenza senza mai ricorrere a facili spettacolarizzazioni o a toni patetici. Sullo sfondo di una Seattle grigia e piovosa, lo spettatore si trova così ad assistere ad un dramma psicologico che, come indica il titolo originale (Things we lost in the fire), ci racconta il percorso necessario per continuare a vivere anche senza le "cose perse nel fuoco". Il film ha i suoi maggiori punti di forza nella solida sceneggiatura di Allan Loeb e nelle ottime interpretazioni del cast, valorizzate dall'ampio uso dei primi piani: Halle Berry, dopo una serie di pellicole mediocri, torna a dar prova del proprio talento di attrice drammatica, mentre Benicio Del Toro si dimostra decisamente convincente nella parte di Jerry, un uomo di eccezionale sensibilità che lotta con disperata tenacia per liberarsi dalle proprie dipendenze.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 9 giugno 2011
Filippo Catani

Una giovane coppia vive felicemente e agiatamente il proprio matrimonio. Il marito però ha una "pecca" a parere della moglie: si prende troppo a cuore il caso di un suo caro amico ormai da tempo entrato nel giro della droga. Questo scenario verrà sconvolto dalla improvvisa ed insensata morte dell'uomo. La moglie allora trova nell'amico del marito la forza per andare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 aprile 2009
irontato

All'inizio del film si è colti dal timore di doversi sorbire l'ennesima pellicola sulla famigliola perfetta distrutta dal dolore per la perdita del meraviglioso papà.Basta l'entrata in scena di Benicio Del Toro per spazzare via questa paura.I due protagonisti combattono duramente il desiderio di autodistruzzione e la paura di non farcela a risollevarsi da una situazione che sembra senza via d'uscita.Si [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 gennaio 2011
linodig

Anche se è un film con al centro due ragazzi, è un film godibile e coinvolgente. Dietro e accanto ai due ragazzi, ai loro modelli ci sono due modi di affrontare la violenza: da una parte la reazione vendicativa, dall'altra la difficile strada di chi cerca di reagire col ragionamento con la non violenza. Regista molto brava a tenere alta la tensione e il ritmo.

mercoledì 20 gennaio 2010
Roberta Gilmore

quando un film non viene super-pubbicizzato è difficile poterlo scoprire ed io devo ringraziare una mia cara amica per avermi consigliato questo film così emozionante. un inno alla vita, ma anche un invito a credere che le persone possano cambiare e a non abbandonare chi è in difficoltà, un inno alla solidarietà. assolutamente da vedere.

mercoledì 23 luglio 2014
biso 93

Un film intenso ma nonostante tratti di temi duri e reali non li enfatizza ma li lascia intendere. Ciò è reso possibile da una coppia di superbi attori perfettamenti inseriti nei personaggi.  In un primo impatto il film potrebbe sembrare la solita storia d'amore tra due persone, legate per mezzo di una terza; è proprio qui che la forza di "things we lost in the fire" [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 ottobre 2010
TypeMismatch

Devo dire molto molto bello. Non mi aspettavo un film fatto sosì bene, purtroppo come per tanti altri capolavori è stato troppo trascurato dalla pubblicità, poteva essere un successo molto maggiore... Sono stata con le lacrime agli occhi per tutto il film, Halle Berry è bravissima e ho scoperto anche il grande talento di Benicio Del Toro. 4 stelle.

venerdì 25 settembre 2009
dian71cinema

UN FILM CHE PARTE IN SORDINA (UN PO' NOIOSO CHE RACCONTA SEPPUR GRADEVOLMENTE LA STORIA E LA VITA FAMILIARE DI UNA FAMIGLIA AMERICANA FELICE.. POI IL RITMO CAMBIA I PERSONAGGI SI APPROFONDISCONO LE RIPRESE IN PRIMO PIANO DIVENTANO SEMPRE PIU' ESPRESSIVE E TOCCANTI. LA FIGURA DEI DUE PROTAGONISTI DIVERSI CARATTERIALMENTE MA CHE AFFRONTANO OGNUNO A MODO LORO IL PROPRIO DOLORE E LA PROPRIA DIPENDENZA [...] Vai alla recensione »

venerdì 18 settembre 2009
franklash

film bello, da vedere

FOCUS
INCONTRI
mercoledì 4 giugno 2008
Marzia Gandolfi

Il cinema di Bille August e di Lars von Trier ha dilatato il concetto danese di film, adesso è la volta di Susanne Bier. Se i primi lavori di Bille August (Luna di miele) sono film calati in ambienti esplicitamente danesi con attori danesi, le opere successive rompono l'isolamento e diventano coproduzioni internazionali (La casa degli spiriti e Il senso di Smilla per la neve). Lars von Trier invece concepisce e dirige da subito film europei (L'elemento del crimine, Le onde del destino, Idioti) che ottengono il successo come film danesi, trasformando il concetto di film nazionale.

INCONTRI
venerdì 26 ottobre 2007
Tirza Bonifazi Tognazzi

Quando Audrey rimane improvvisamente vedova con due bambini da crescere da sola è talmente sconvolta dal dolore che si rivolge al miglior amico del marito, Jerry, pur non avendolo mai sopportato. Jerry è un ex avvocato, devastato dalla tossicodipendenza, che trova nella famiglia dell'amico un pretesto per provare a disintossicarsi e ricominciare una nuova vita. Ma Audrey, che non riesce a elaborare il lutto, comincia a sentire la presenza dell'uomo nella sua casa come una minaccia alla memoria del marito.

Frasi
Accetta ciò che c'è di buono nella vita.
Una frase di Brian Burke (David Duchovny)
dal film Noi due sconosciuti - a cura di gianlupo
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessio Guzzano
City

Brian (David Duchovny) ha una moglie molto bella (Halle Berry) che adora neutralizzando la gelosia, due figli che educa dribblando gli errori, un amico eroinomane (Benicio Del Toro) al quale fa costantemente visita sfidando la quiete famigliare. Quando è vittima della maledetta fine dei troppo buoni («…è morto in un modo tragico del c…»), dopo un sentito funerale in cui l'ex compagno d'infanzia fa [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
DNews

Altro che Renato Zero, il triangolo Susanne Bier lo considera eccome. Pur piena di talento e potenza registica, quando si deve sedere a scrivere (o leggere) una sceneggiatura per un suo film, il chiodo fisso è il menage a trois. Non vi illudete, niente storie piccanti per Benicio Del Toro e Halle Berry, il loro rapporto a tre è con il fantasma di David Duchovny (a volte ritornano, ma anche qui rimane [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Avvertenza importante: non scambiarlo per un blockbuster. Malgrado la grossa produzione e la presenza di star come Halle Berry e Benicio Del Toro, Noi due sconosciuti (il titolo ricalca, curiosamente, quello di un vecchio film di adulterio con Kirk Douglas e Kim Novak) è un melodramma che mette in scena non azione, ma sentimenti; in coerenza con la produzione precedente della danese Susanne Bier, qui [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

«Farsi una pera? È come ricevere un bacio da Dio. Ma una volta sola, la prima: dopo quell'esperienza meravigliosa non ci sarà mai più il bis, si oscillerà solo tra evasione e nausea»...«Fammi evadere con te», chiede allora lei, Audrey. Lui, Jerry, non lo permetterà mai, troppo dark quei viaggi... Giovane mamma di due figli piccoli, e da poco vedova inconsolabile, Audrey Burke (Halle Berry) chiama [...] Vai alla recensione »

Silvia Bizio
La Repubblica

Halle Berry non ne faceva mistero da tempo desiderava di diventare mamma. Lo scorso 16 marzo, a 44 anni, l'attrice: premio Oscar (Monster’s Ball) ha finalmente dato alla luce una bambina, frutto della sua relazione con Gabriel Aubry, modello canadese di nove anni più giovane di lei. La Berry attribuisce il merito della sua tardiva maternità anche al film Noi due sconosciuti (nelle sale dal 12 giugno), [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Panorama

Prodotto dai colossi Paramount e Dreamworks, Noi due sconosciuti ha rischiato di andare perso in una distribuzione spaventata dai film che non garantiscono un primo fine settimana col botto. E invece il primo film hollywoodiano della danese Susanne Bier (già autrice culto di Dopo il matrimonio) esce in Italia grazie alla piccola e coraggiosa Teodora film.

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Primo film americano, prodotto da Sam Mendes, della ammirata regista danese Susanne Bier, già autrice di Dopo il matrimonio, di Non desiderare la donna d'altri. Con Halle Berry e Benicio Del Toro bravi, Noi due sconosciuti è più sentimentale, meno asciutto dei film precedenti, ma non meno importante e significativo. La morte di un architetto, ucciso durante una rissa per strada, lascia vedova sua moglie, [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Ciak

La vita di Audrey Burke (Halle Berry) è stata sconvolta dall'improvvisa morte del marito (David Duchovny), ucciso da un colpo di pistola. In preda a un dolore incontrollabile la vedova chiede a Jerry Sunborne (Benicio Del Toro), il migliore amico del marito, ex avvocato finito nella spirale dell'eroina, di trasferirsi in casa sua. Mentre cerca di disintossicarsi e costruire una nuova vita per se stesso, [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Audrey è una donna che si ritrova improvvisamente vedova e con due figli da crescere. Jerry, il miglior amico della vittima, è un tossicodipendente che, mollato il lavoro di avvocato, sta risalendo faticosamente la china. Distrutta dal dolore, Audrey si aggrappa a Jerry e insieme trovano la forza di affrontare i propri problemi e intravedono qualcosa che possono costruire in coppia.

Boris Sollazzo
Rolling Stone

Altro che marcio in Danimarca: il cinema migliore viene proprio da Copenaghen e dintorni, dai cattivi maestri come Per Fly fino a quel furbastro di Lars von Trier. Tra loro si fa largo Susanne Bier, tanto brava da essere stata "rapita" da Hollywood. E lei, invitata alla festa dei grandi, si fa accompagnare da Halle Berry, sempre più matura e dolorosamente bella e da un Benicio Del Toro semplicemente [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Film Tv

A Seattle, Brian e Audrey si amano, hanno figli, sono ricchi. Brian rimane ucciso mentre tenta di soccorrere una sconosciuta. Al suo funerale Audrey fa chiamare Jerry, avvocato sgarrupato ed eroinomane, e amico d'infanzia di Brian, che lo ha sempre supportato, anche a rischio di litigare con lei. La donna lo ospita, decide di "usarlo" come surrogato di padre per i propri figli, quasi a titolo di risarciment [...] Vai alla recensione »

Alan Riding
The New York Times

I’M just an actor,” Benicio Del Toro likes to say. But in his case that explains a lot. On the screen he is known for playing dark, tortured, even threatening roles. In person he is open, humorous, self-deprecating. What he really wants is the lead in a romantic comedy. “Put out the word, man, put out the word,” he urged with a laugh. “I’d like to mix it up.

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Può la nascita di un'amicizia sostituire la perdita di un grande amore?O non c'è forse troppa sproporzione tra i due sentimenti? Noi due sconosciuti, di Susanne Bier, mette a confronto proprio amore e amicizia, che nella vita di Audrey, la protagonista, vengono profondamente a contatto. Lei vive serena in famiglia, con il marito Brian e con i due giovani figli.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Una donna segnata dalla morte improvvisa e brutale dell'amato marito invita al funerale il miglior amico dello scomparso. Che, stranamente, è il suo opposto. L'ucciso (David Duchovny) era il marito-padre-professionista perfetto. L'amico del cuore (Benicio Del Toro) un relitto solitario e impresentabile, un ex-avvocato eroinomane, insomma un autentico paria che imprevedibilmente la vedova e madre di [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Non solo Muccino: quando sono bravi e redditizi, Hollywood accoglie cineasti europei almeno da un secolo (Charlie Chaplin, non dimentichiamolo mai, era inglese...). Per chi si rivela disponibile e «assimilabile», arriva prima o poi la grande occasione. Noi due sconosciuti è il primo film Usa di Susanne Bier, danese, già candidata all'Oscar per Dopo il matrimonio e autrice, in patria, di numerosi lavori. [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

C'è un cinema dolente del sentimento e dello strazio di cui Susanne Bier con Noi due sconosciuti (tradotto dall'originale suonava più esplicito con Le cose che abbiamo perso nell'incendio ) ne è ufficiale ed insostituibile portabandiera. Audrey (Halle Berry) vive in una elegante magione - modello Ikea - di una imprecisata provincia americana. E' moglie felice di Brian (David Duchovny) da cui ha avuto [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Fanno venire l'orticaria i film con la lacrimazione obbligatoria. Dove i personaggi sono perseguitati dalla jella più nera e si lamentano o piangono, vagando con una piva lunga così sullo schermo. Per il suo esordio americano ha seguito alla lettera l'antica ricetta anche la regista danese Susanne Blier: infatti Noi due sconosciuti ci dà dentro con la sfiga.

NEWS
CELEBRITIES
martedì 10 giugno 2008
Stefano Cocci

Un'altra prova maiuscola in Noi due sconosciuti Valeria Golino, Claire Forlani, Sara Foster, Alicia Silverstone, Chiara Mastroianni, Charlize Theron, Heather Graham e Scarlett Johansson. Sono alcuni dei flirt, veri e presunti, che, negli ultimi 20 [...]

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