La canarina assassinata

Film 2007 | Drammatico,

Regia di Daniele Cascella. Un film con Ignazio Oliva, Chiara Conti, Remo Remotti, Caterina Vertova, Paolo De Vita. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2007, Uscita cinema venerdì 26 settembre 2008 distribuito da Movie Factory. - MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 novembre 2017

Un produttore cinematografico senza scrupoli riunisce in una villa in campagna una troupe per girare un film "a modo suo". In Italia al Box Office La canarina assassinata ha incassato 7,6 mila euro .

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Nella giungla selvaggia del cinema italiano.
Recensione di Valentina Cauteruccio
Recensione di Valentina Cauteruccio

Franco è un giovane regista che finalmente ha la possibilità di realizzare un film grazie a un produttore senza scrupoli quale è Ravelli. Anna è una donna ancora piacente che, assieme al suo particolare maggiordomo Raffaele, decide di affittare la sua villa alla produzione. Andrea è l'aiuto regista che fa innamorare il povero scenografo Paolo per poi far finta di niente e cercare di scavalcare l'amico Franco. Tutte queste storie si intrecciano tra loro ne La canarina assassinata, dove l'unica location della villa di Anna e l'espediente della realizzazione del primo lungometraggio di Franco aprono un'interessante analisi sullo stato del cinema italiano contemporaneo.
L'esordiente regista Daniele Cascella porta sul grande schermo una sceneggiatura di Alessandro Ninchi, che prende il titolo da un romanzo giallo del 1927 di S.S. Van Dine.
Mantenendo costantemente un registro da commedia il film riesce così a non essere mai pedante e pesante, l'ironia come scelta vincente ma anche come atto d'accusa. Il regista Franco, (forse l'alter ego di Cascella in stile morettiano?) si trova di fronte a una scelta: accettare un cast raccomandato, una storia che attira più facilmente il pubblico impostagli dal produttore, o rinunciare a fare questa regia ma rimanendo così fedele al suo ideale di cinema.
Nel primo incontro tra Anna e Franco i due si confrontano sulla settima arte, lui parla del suo film precedente che non ha trovato distribuzione, lei chiede: "Allora è passato in televisione, no, neanche in tv, allora perché l'ha fatto?" Lui: "Perché volevo raccontare qualcosa".
Il cinema esiste solo se c'è un pubblico o esiste e basta nel momento in cui un film è stato realizzato? Probabilmente questa è una delle molte diatribe che rimarranno insolute e che Cascella propone nel suo film sui film. In perfetto stile Truffaut (Effetto notte), il regista racconta la realizzazione di un altro film, un autopresentazione, attraverso il disvelamento dei trucchi di ciò che si sta realizzando. Ed è un film sul cinema anche attraverso le innumerevoli citazioni cinematografiche che lo percorrono, iniziando dalle locandine nel cinema e nella casa del produttore Corona che non rinuncia alla sua dignità (o alla dignità del cinema) e per questo ha uno sfratto esecutivo che lo attende. Perché con il cinema fatto di dignità non si fanno i soldi, perché forse Cascella vuole dirci che bisogna scegliere tra il cinema che vale e quello che fa soldi, presentando la realtà che lui conosce, quella di esordiente italiano nel 2008.
Il film si apre con un momento onirico, dove Franco incontra il Maestro, come lo chiama lui, entrando dentro un cinema che non a caso si chiama Nuovo Cinema Paradiso, ma la scritta cade a pezzi. Scopre che si sta proiettando il suo film ed entrando in sala la scopre vuota, così il Maestro gli chiede cosa si aspettava di trovare di fronte a un film italiano, se non la desolazione di una sala vuota. La pellicola omaggia anche Hitchcock nella riproduzione della scena più famosa di Psyco, quella della doccia, solo che qui abbiamo Raffaele che vuole accoltellare Revelli, che rappresenta il cinema "corrotto" che scorda i suoi valori, mentre sotto la doccia canta un inno dedicato all'Inter. Cita anche un altro film hitchcockiano, riprendendo la famosa sequenza delle scale de La donna che visse due volte, con un plongeé dall'alto che riprende le scale della villa di Anna. Con un suono in presa diretta e una colonna sonora firmata da Aidan Zammit e Bungaro, che calza a pennello in ogni momento della storia, l'esordio di Cascella si preannuncia diverso da quello dell'alter ego Franco; intanto il suo film si è fatto, ha trovato distribuzione grazie alla Movie Factory, e ha trovato riscontro anche dal Ministero per la Cultura.
La canarina assassinata si conclude con la sconfitta del cinema venduto e affaristico, quindi anche la fine negativa di tutti i collaboratori di Franco che volevano fare questo tipo di cinema, mentre chi non cede e vive di ideali riparte alla ricerca di qualcosa, e anche Anna e Raffaele lasciano la villa che si scopre non loro. Fine. Ma in questo momento sentiamo la voce del regista, il Maestro, gridare stop e annunciare la fine delle riprese, tutti gli attori festeggiano e si salutano. Mostrando così il terzo livello metacinematografico il film di Cascella, dopo quello di Franco, ora per davvero, giunge al termine.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 21 agosto 2009
NancyB

nessuno ha visto questo film??io ho avuto modo di vederlo durante il film festival di chieti, ero tra le giurate!i film in gara erano 4 e questo è stato senza dubbio il migliore, non ha caso ha vinto!ho abuto aqnche l'occasion e di intervustare ignazio oliva tramite la tv dell'università, persona a modo, preparata..e solo oggi scopro che il successo l'ha avutpo dopo io ballo da sola!è crino da vedere!voto3 [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 maggio 2010
ultimoboyscout

Come siamo caduto in basso...

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