Con questo film Allen senbra confermare che l'umorismo è una possibile sfaccettatura del cinismo: più accessibile e semplice ma, in fondo, della stessa matrice. "Match point" rappresenta una storia esemplare per meditare sul caso e sui "dardi dell'oltraggiosa sorte"...una continua citazione colta in cui, fin dall'inizio, il tennista in crisi ed in cerca di fede, si perde nella lettura di "Delitto e Castigo" fino a smarrirsi nel delitto inutile, dettato dalle fredde leggi meccaniche del successo nell'alta società. "Se Dio non esiste tutto è permesso"...da parte di Allen una ricerca spasmodica di morale e di un senso alla vita, fuori dalle regole umane e spietate dei vinti e dei vincitori. Il punto del match che accorda la vittoria all'amaro tennista Chris (non c'è felicità nel delitto, comunque) è la sequenza magistrale...l'anello predato e lanciato nel Tamigi cade dalla balaustra nel campo del tennista ma gli accorda il punto della vittoria anziché la sconfitta..il caso governa il bene ed il male e per questa vita il male serve più del bene. Un messaggio amaro che Allen regala al pubblico, denso di significato. Ho lasciato la sala meditando sul film e questo vuol dire cinema...alcune ingenuità di sceneggiatura sono facilmente perdonate di fronte all'essenza filosofica che Allen rinvia agli spettatori. Finale triste ed amaro, come triste è del resto la vita, con il contrappunto di melodramma lirico a scandirne la rappresentazione in ogni punto del film. Grande film.
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meriggiar
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lunedì 30 gennaio 2006
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una buona analisi,
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Fabio, la migliore fra quelle lette fino ad ora.
Molte acute intuizioni che mi hanno svelato alcuni interrogativi del film (che non ho visto), sollecitati dagli altri commenti.
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manuela napoli
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lunedì 20 febbraio 2006
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acuto e diretto
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daccordissimo,diretto acuto e non prolisso
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annalisa-scandicci
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venerdì 24 marzo 2006
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grande fabio
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ottimo pezzo di giornalismo, il migliore davvero sin qui, geniale ed intuitivo, mai prolisso e diretto.
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andrea
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giovedì 28 settembre 2006
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non basta
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la metafora della pallina da tennis e anello non risolleva le sorti di 120 lunghissimi minuti di banalità narrative, l'amante che continua a urlare: dillo a tua moglie! e i soliti problemi di coppia scoppiata e arrampicate sociali.
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teofilo kojak
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venerdì 14 dicembre 2007
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bravo
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ho visto il film in dvd...devo dirti che la tua sinopsi mi è piaciuta, mi hai tolto le parole giuste...complimenti, alla prossima
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betti visconti
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sabato 18 maggio 2013
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il vero amore è più forte della morte- la passione
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Penso che la tua analisi del film sia centrata in pieno e che tu abbia superato la rete, come ci ricorda Allen. Lo trovo stupendo, adoro J.R.Meyers e credo che, affiancandolo a Scarlet J., il regista abbia toccato il vertice della sensualità. La scena che preferisco, oltre quelle su tutti gli sguardi carichi d'amore di Chris, è quella delle candele con lo sfondo della neve che accompagnano l'incontro tra i due amanti. Ognuno vorrebbe vivere una storia così, ma il lieto fine non c'è mai unito alla colpa.
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