Anno | 1998 |
Genere | Western, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Giovanni Veronesi |
Attori | David Bowie, Harvey Keitel, Alessia Marcuzzi, Leonardo Pieraccioni, Yudii Mercredi Danilo Mattei, Donald Hodson, Cristina Moglia, Valentina Carnelutti, Sandrine Holt, Michelle Gomez, James Stewart. |
Uscita | venerdì 18 dicembre 1998 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,76 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 11 gennaio 2016
Pieraccioni è Doc, ben visto nel villaggio. Arriva Johnny, suo padre, che ha un passato, e cominciano i guai.
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Indispone già nei titoli, quando il nome Leonardo Pieraccioni entra trionfante e precede quello di Harvey Keitel. Nel suo west il regista cita Leone (i lunghi duelli), Pollack (le montagne di Corvo Rosso), Costner (gli indiani e la lingua) e altri. Tocca persino i classici alla Ford, con qualche tentativo di mito di frontiera (il pistolero solitario Keitel che arriva da lontano). Sì, davvero diligente Veronesi, ha esplorato proprio tutto. Pieraccioni è Doc, ben visto nel villaggio. Arriva Johnny, suo padre, che ha un passato, e cominciano i guai. C'è naturalmente il killer che vuole ucciderlo per farsi una reputazione. Pieraccioni è esattamente lo stesso personaggio del Ciclone e dei Fuochi d'artificio, raccapricciante in quel contesto. Il tutto narrato da un bambino, figlio di Doc, che fa anche discorsi ecologici. Risolviamo il giudizio con un quesito: come avrebbe commentato John Ford (ma vale per Hawks, Mann, Sturgess, De Mille e altri) la facciotta furbesca e borghesina e le spallucce spioventi di Leonardo se qualcuno gliele avesse proposte per un casting?
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Giovanni Veronesi regista solitamente di film commedia, si cimenta in uno spaghetti western. Scomodando anche grandi attori, quali David Bowie e Harvey Ketel, nonché sfruttando la figura di Leonardo Pieraccioni all'epoca in piena ascesa. Ma come ci insegna il Cinema, impegnare un cast importante non basta per fare un buon film. E così il risultato finale è scarno, soprattutto [...] Vai alla recensione »
...valgono la qualità di un film? Probabilmente no. Ma valgono la visione: "Siamo tutti depravati, è un dato di fatto" -diceva Hitchcock- "Scommettiamo che nove persone su dieci, se vedono una donna che si spoglia, staranno lì a guardare?" (Alfred Hitchcock, "il cinema secondo Hitchcock", Francois Truffaut, Il Saggiatore, Milano, 2009).
Commedia Western all'italiana abbastanza deludente, non bastano le collaborazioni estere di Harvey Keitel e David Bowie, e non basta il volto del comico toscano Pieraccioni a dare a questo film un parere positivo, mettere insieme il western alla commedia comica non è stato certamente una brillante idea, Pieraccioni appare fuori luogo, Keitel si difende, ma il copione è scarno, c'&egrav [...] Vai alla recensione »
La trama in sè non è nemmeno male, ma il "fumo" creato intorno a questo film è eccessivo e sproporzionato rispetto alla vera consistenza dello stesso. Sono stati di fatto "scomodati" David Bowie e Harvey Keitel, lo scenario è quello di un film di Sergio Leone, ma poi resta ben poco. Forse se avesse avuto meno pretese (sono stati spesi oltre 10 miliardi per la sua produzione), il risultato sarebbe [...] Vai alla recensione »
fa arrabbiare già dai titoli di testa con il nome di Pieraccioni prima di quello di Keitel e di Bowie. Poi perché nel West uno deve parlare fiorentino?Una boiata pazzesca