Giovanni Veronesi regista solitamente di film commedia, si cimenta in uno spaghetti western. Scomodando anche grandi attori, quali David Bowie e Harvey Ketel, nonché sfruttando la figura di Leonardo Pieraccioni all'epoca in piena ascesa. Ma come ci insegna il Cinema, impegnare un cast importante non basta per fare un buon film. E così il risultato finale è scarno, soprattutto perchè appare eccessivamente ambizioso.
In un villaggio del vecchio West dove vive Doc, stimato medico che vive con una donna indiana con la quale ha anche un figlio, arriva il padre di quest'ultimo. Un pistolero che vuole cambiare vita. Quando i due sembrano finalmente essersi riappacificati dopo vent'anni di lontananza, arriva il nemico acerrimo di quest'ultimo, che vuole fargli la pelle.
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Giovanni Veronesi regista solitamente di film commedia, si cimenta in uno spaghetti western. Scomodando anche grandi attori, quali David Bowie e Harvey Ketel, nonché sfruttando la figura di Leonardo Pieraccioni all'epoca in piena ascesa. Ma come ci insegna il Cinema, impegnare un cast importante non basta per fare un buon film. E così il risultato finale è scarno, soprattutto perchè appare eccessivamente ambizioso.
In un villaggio del vecchio West dove vive Doc, stimato medico che vive con una donna indiana con la quale ha anche un figlio, arriva il padre di quest'ultimo. Un pistolero che vuole cambiare vita. Quando i due sembrano finalmente essersi riappacificati dopo vent'anni di lontananza, arriva il nemico acerrimo di quest'ultimo, che vuole fargli la pelle.
Keitel come tante star di Hollywood della sua generazione (vedi De Niro o Al Pacino), è cascato in qualche film come questo più debole. Per il compianto Bowie si tratta di una delle poche stecche della sua incredibile carriera, anche cinematografica. Al loro cospetto, Pieraccioni e Alessia Marcuzzi appaiono più giustificati.
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