Dietro la maschera

Il film si ispira ad una storia vera, quella di Rocky, un ragazzo americano affetto da leontiasi, una rarissima malattia che deforma il cranio e il viso. Rocky affronta la sua vita da "diverso" con coraggio, aiutato dallo splendido rapporto che ha con sua madre anche se, quest'ultima, soffoca nella droga il suo dolore. Prima di morire, a soli sedici anni, Rocky conosce anche l'amore che gli offre una ragazza cieca. Cher, nel ruolo della madre, ha vinto la Palma d'oro a Cannes. 

Rocky Dennis è un ragazzo di sedici anni afflitto da una malattia rarissima, la leontiasi, che gli ha deformato in maniera innaturale il volto; ma nonostante la "maschera" che è costretto ad indossare, Rocky vive la propria esistenza con gioia ed entusiasmo, grazie anche all'affetto incondizionato della madre Rusty e all'amicizia con un gruppo di simpatici hippie di mezza età.
Dietro la maschera è un film ispirato alla reale vicenda di Rocky Dennis, un ragazzo californiano affetto dalla craniodiafisaria displasia, una malattia rarissima meglio conosciuta come leontiasi, così chiamata per la forma leonina che assume il cranio in seguito ad un deposito irregolare di calcio. Diretto da Peter Bogdanovich, il regista de L'ultimo spettacolo, e sceneggiato da Anna Hamilton Phelan, il film (che per certi versi ricorda l'analogo The Elephant Man, al quale è stato più volte paragonato) è la storia toccante e drammatica di un giovane che non si lascia scoraggiare dalle difficoltà che il destino gli ha imposto, ma affronta ogni singolo giorno della propria esistenza con un'irrefrenabile gioia di vivere.
Accolto da lodi unanimi al Festival di Cannes nel 1985, Dietro la maschera ha ottenuto un grande successo di pubblico, e può essere considerato senza dubbio come una delle opere più intense e commoventi che il cinema americano ci abbia offerto negli ultimi decenni. La pellicola è interamente incentrata sulla figura di Rocky Dennis (Eric Stoltz), un sedicenne alle prese con i comuni problemi di tanti adolescenti, ma anche con la diffidenza (e talvolta il ribrezzo) provocati negli altri dall'aspetto deforme del suo viso. Rocky è un giovane dal carattere aperto e spontaneo, che rifiuta di compatirsi a causa della propria malattia: a scuola è il primo della classe, ha l'hobby di collezionare le figurine dei giocatori di baseball, e con il suo migliore amico progetta di compiere un viaggio on-the-road attraverso l'Europa. Il film descrive in maniera attenta e realistica gli ambienti e i personaggi, soffermandosi in particolare sul rapporto fra Rocky e sua madre Rusty (Cher), una donna tenace e anticonformista che ama il figlio con tutto il cuore.
La regia di Bogdanovich è ammirevole per la misura con la quale affronta il tema della diversità e dell'handicap, evitando di indulgere nel patetico o nel sentimentalismo, ma riuscendo a regalare allo spettatore alcuni momenti estremamente coinvolgenti. Molto emozionante la parentesi sentimentale fra Rocky e Diana (Laura Dern), una ragazza cieca di cui il protagonista si innamora ed alla quale insegna a distinguere i colori in una delle scene più belle del film. Bravissimi i due protagonisti, l'emergente Eric Stoltz e la cantante Cher, che per la sua eccellente interpretazione nella parte di Rusty ha vinto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes. La colonna sonora include una serie di canzoni d'epoca, fra cui brani dei Beatles e di Bob Seger.