Anno | 2012 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Regia di | George Ratliff |
Attori | Pierce Brosnan, Ed Harris, Jim Gaffigan, Jennifer Connelly, Greg Kinnear, Marisa Tomei Isabelle Fuhrman, Howard Hesseman, Yul Vazquez, Ele Bardha, Mary Callaghan Lynch, Ron Causey, Chameria Law, Pamela Shaw. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 26 luglio 2011
Un investigatore privato si trova coinvolto in uno scontro religioso con un killer, il procuratore distrettuale e con un defunto. Al Box Office Usa Salvation Boulevard ha incassato 25,1 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Il pastore della chiesa del Terzo Millennio Dan Day ha un solo ostacolo da superare per vedere realizzato il suo sogno di un nuovo paese interamente costruito intorno alla sua congrega: il professor Blaylock, ateo che non perde mai occasione, sia pubblica che privata, per confutare i dogmi religiosi di cui Day è potentissimo portavoce. Fortuna vuole che una sera Blaylock decida di togliersi la vita sparandosi un colpo in testa con un'antica pistola. Ma si tratta veramente di suicidio? C'è un testimone oculare dell'evento, l'appena riconvertito Carl Vanderveer, che così si ritrova ad essere pedina ingenua ma fondamentale in un gioco sporco molto più grande di lui.
A quattro anni dall'interessante ma forse sopravvalutato Joshua, George Ratliff torna al cinema con una commedia indipendente a cui hanno partecipato attori di sicuro richiamo quali Jennifer Connelly, Ed Harris, Greg Kinnear, Marisa Tomei, Pierce Brosnan e Ciaran Hinds. Fin dalle premesse si capisce che il film, più che imboccare la strada facile del thriller, preferisce muoversi dentro i confini maggiormente sottili ma ostici della commedia satirica, magari venata di qualche spruzzata di momenti assurdamente demenziali. La scommessa viene vinta dal cineasta soltanto in parte, soprattutto perché Ratliff - incertezza che avevamo notato anche nel film precedente - non riesce a cavalcare con sicurezza tutte le potenzialità realmente eversive sia del tema trattato che del tono scelto.
Tratta dal romanzo di Larry Beinhart la sceneggiatura scritta dallo stesso regista insieme a Douglas Stone sembra limitarsi a tratteggiare situazioni e personaggi senza riuscire ad esplicitarne con pienezza il lato assurdo e caricaturale. Trovandosi quindi alle prese con ruoli non perfettamente definiti, anche gli attori man mano che il film procede appaiono piuttosto spaesati: a risentirne di più sono una Jennifer Connelly stranamente sopra le righe e un Pierce Brosnan abbastanza fuori ruolo. Meglio gli altri interpreti, che comunque non forniscono di certo prove all'altezza della loro notevole carriera. Pur capace di sorprendere con un paio di trovate umoristiche pungenti e alcune scene in cui una sana vena corrosiva fa capolino, Salvation Boulevard lascia la sensazione di essere un film mancato, che non sprigiona del tutto l'energia che il soggetto conteneva. Ratliff continua ad avere idee molto interessanti che poi però non traduce in cinema veramente nerboruto, che arriva diretto al pubblico con la forza della messa in scena o col messaggio della storia. Del resto, c'è da dire che in America raccontare della forza economica e del potere che possiedono le varie congreghe religiose è sempre stata un'impresa molto ardua, soprattutto per il cinema. Basta ricordare le enormi difficoltà che ha incontrato Paul Thomas Anderson, uno dei grandi registi americani contemporanei, per portare a termine il suo nuovo The Master, incentrato su personaggi non troppo dissimili. Questo non giustifica Salvation Boulevard per la sua tenue forza propositiva, ma concede almeno il beneficio del dubbio alle intenzioni di George Ratliff.