Il 22 marzo 2018, ore 17,30
SIAM 1838 - Aula Magna - Via Santa Marta 18, Milano.
MISSIONI SPAZIALI: fuggire dalla Terra o salvarla?  Ne discutono l'astronauta Paolo Nespoli e la regista Alessandra Bonavina, autrice del docufilm Expedition. In occasione dei 180 anni di SIAM 1838 e della presenza a Milano di Nespoli, verrà dibattuta la connessione fra il ruolo sempre più rilevante delle missioni spaziali e i temi relativi ad uno sviluppo sostenibile, con ospiti istituzionali ed esperti del panorama scientifico. PLEF e SIAM1838, ospitando l'evento, presentano l'Accademia della sostenibilità.

Paolo Nespoli. Il personaggio è davvero interessante. Astronauta: ma prima di arrivare a quel ruolo c'è un altro percorso, anzi, altri percorsi. Una storia da film, da molti film. Milanese, ventenne, diventa istruttore di paracadutismo, ma la sua azione non si ferma alla fase teorica, nel 1980 è nelle forze speciali italiane come incursore paracadutista inviato in Libano nel quadro della Forza Multinazionale di Pace. Tuttora è maggiore delle riserva dell'esercito italiano. Ma tutto questo è una premessa alla fase che possiamo chiamare "scientifica". Un quadro del quale fanno parte alcuni dei più alti riconoscimenti internazionali: master americani ottenuti in "scienze aeronautiche e aerospaziali; laurea in ingegneria meccanica ottenuta all'Università degli Studi di Firenze. E siamo solo alla punta dell'iceberg. Una storia come questa lo qualificava per la sua azione successiva, quella di astronauta, appunto. Che lo ha portato a diverse missioni nello spazio.

Per raccontare parte della storia di Paolo Nespoli lo scorso anno alla Mostra di Venezia è stato presentato il docufilm Expedition, per la regia di Alessandra Bonavina.

I crediti dell'opera sono cospicui: l'ASI, Agenzia Spaziale Italiana, la ESA, Agenzia Spaziale Europea, e la NASA. Dunque un film che fa più storie: del documentario e della scienza, con implicazioni che vanno ben oltre, che riguardano una ricerca ormai indispensabile rispetto al nostro destino, quella dello sviluppo sostenibile, che cerca una soluzione per assecondare le necessità del presente senza compromettere quelle delle generazioni che verranno. È in questa "missione" che si inserisce l'opera di Bonavina con Nespoli, che diventa una proposta di tanti, nobili sincretismi che si traducono in immagini e racconti che si possono intendere come scienza applicata alla cultura e a una vocazione umana. Lo strumento di racconto è rigoroso e decisamente ricco. Un segnale, certo rilevante in chiave di importanza, anche mediatica, è stato il passaggio di Nespoli nel programma di Fabio Fazio: significa attenzione popolare e l'astronauta, spiegando la sua azione e la sua filosofia, si è rivelato una bella anomalia rispetto agli ospiti abituali di "Che tempo che fa". Il film racconta la preparazione alla missione per raggiungere la Stazione spaziale in orbita a 450 chilometri dalla terra.

L'addestramento di Nespoli è completo, rigoroso, riguarda le sue funzioni fisiche e mentali. Le riprese mostrano tutti gli scenari, che rimandano a certi titoli di fantascienza come 2001 Odissea nello spazio, solo che Expedition non è fiction, è realtà. La regista ha potuto avere accesso alle strutture più importanti, in Germania, Russia e Stati Uniti, carpendo particolari e magari segreti che sono un'esclusiva del film. Le esperienze, complesse e profonde, praticate con tanta passione sono una garanzia accreditata, che si sintetizzano in un'affermazione di Nespoli, che detta da lui non è né astrazione né retorica: "Il successo delle attività sulla stazione spaziale, che migliorano la nostra vita sulla Terra, è frutto di una collaborazione senza precedenti fra nazioni. Questa alleanza va ancora di più estesa per raggiungere Marte, il prossimo traguardo dell'Umanità."