'Non basta accoglierli, dobbiamo garantire loro un futuro'
ROMA, 23 SET - "Procurare una casa, un lavoro, una
sicurezza ai migranti". È l'ultima sfida di Giulio Rapetti, in
arte Mogol, che dopo aver scritto un pezzo di storia della
musica italiana ha deciso di dedicarsi a un progetto per
"risolvere il problema numero uno dell'Italia e dell'Europa".
"Noi accogliamo i migranti, ma non abbiamo molto da offrire:
diamo loro la possibilità di dormire e di mangiare - dice
all'ANSA - ma non possiamo garantire loro un futuro".
L'artista propone di utilizzare milioni di ettari nei Paesi
africani per trasformarli in orti e frutteti biologici. "Al
migrante con famiglia verrà affidato un appezzamento di terreno
di circa 4000 metri" in cui "dedicarsi alle coltivazioni". Una
società, African Agricolture o A2, costituita dal 51% dall'UE e
dal 49% da aziende europee selezionate con bando, si occuperebbe
di finanziare e realizzare il progetto per poi ritirare la
produzione e venderla in Europa, "dando il 30% del compenso al
Paese che ha ospitato il migrante cui verrà versato il restante
70%".
(ANSA)