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LOS ANGELES, 29 AGO - Il mondo del cinema piange Gene
Wilder. L'attore e sceneggiatore americano, uno dei più amati di
tutti i tempi, è morto all'età di 83 anni nella sua casa di
Stamford, in Connecticut. A dare il triste annuncio è stato il
nipote, Jordan Walker-Pearlman, che ha fatto sapere che Wilder è
morto a causa di alcune complicanze dovute all'Alzheimer, di cui
era malato dal 1989. L'attore comico, nominato due volte al
premio Oscar, era noto in tutto il mondo per aver interpretato
gli iconici ruoli del Dottor Frankeinstein in "Frankenstein
Junior" e di Willy Wonka nel film del 1971 "Willy Wonka e la
frabbrica di cioccolato". Jerome Silberman - questo il suo vero
nome - nasce l'11 giugno 1933 a Milwaukee, in Wisconsin, da una
famiglia di ebrei russi immigrati. Terminati gli studi
universitari negli Stati Uniti, Wilder decide di trasferirsi in
Inghilterra, dove frequenta la Bristol Old Vic Theatre School,
avvicinandosi per la prima volta al mondo dello spettacolo.
Durante il soggiorno nel Regno Unito, frequenta anche una scuola
di scherma, disciplina che gli tornerà utile al rientro in
patria dove, per mantenersi, terrà proprio lezioni di scherma.
Poi inizia a recitare nei teatri off-Broadway, entrando inoltre
a far parte dell'Actor's Studio. L'esordio sul grande schermo
arriva nel 1967, con il film "Gangster Story" di Arthur Penn. La
svolta per la sua carriera però coincide con l'inizio del
sodalizio - che diverrà poi storico - con il geniale Mel Brooks.
Prima arriva la candidatura all'Academy Awards come Miglior
attore non protagonista per il ruolo di Leo Bloom in "Per
favore, non toccate la vecchietta", poi il successo con la
parodia "Frankenstein Junior" (1974), dove veste i panni del
Dottor Frederick Frankenstein. La pellicola si aggiudica il
premio Oscar per la Miglior sceneggiatura, che lo stesso Wilder
stila a quattro mani con Brooks. Fra i suoi più grandi successi
ci sono anche "La signora in rosso", con Kelly LeBrock, "Non
guardarmi: non ti sento" (1989) e "Non dirmelo&hellip non ci
credo" (1991). Il 20 maggio 1989 una tragedia segna la vita di
Wilder: la sua terza moglie, Gilda Radner, muore di tumore.
L'attore fonda così il Gilda's Club, per aiutare la ricerca
contro il cancro. Un decennio dopo, lo stesso Wilmer è costretto
a ritirarsi dalle scene a causa di un linfoma che lo costringe a
sottoporsi a frequenti sedute di chemioterapia. Poi il lento
declino dell'Alzheimer. (ANSA).
(ANSA)