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La politica degli autori: Richard Linklater

Sperimentatore coraggioso in un contesto difficile, anche industriale.
di Mauro Gervasini

Richard Linklater (63 anni) 30 luglio 1960, Houston (Texas - USA) - Leone. Regista del film Boyhood.

mercoledì 22 ottobre 2014 - Approfondimenti

Boyhood, il nuovo film di Richard Linklater nelle sale italiane dal 23 ottobre, racconta la storia di Mason, un bambino di 8 anni testimone della crisi di coppia dei suoi genitori separati, Patricia Arquette e Ethan Hawke. Ma racconta anche la storia di Mason, un adolescente alle prese con i turbamenti esistenziali e fisici dell'età. E ancora la storia di Mason, un ragazzo che a una festa conosce Sheena, e si innamora di lei. Non ci sarebbe nulla di così originale in questa storia se non fosse che la realizzazione di Boyhood è durata 12 anni (primo ciak nel 2002), da quando il protagonista Ellar Coltrane aveva l'età del bambino "pedinato" fino ai suoi vent'anni. Un esperimento narrativo già immaginato da Stanley Kubrick ma concretizzato solo ora. Una grande impresa produttiva che ha impegnato, in tempi diversi ovviamente, la stessa troupe, gli stessi attori, secondo una traccia già percorsa in precedenza dal regista. Boyhood è il suo capolavoro perché rende in modo strepitosamente reale il valore di una vita intesa come insieme di esperienze, tutte colte dalla macchina da presa. Ma diciamo che può essere considerato una sintesi di idee disseminate in altri film.

Nel 1995 Linklater scrive e dirige Prima dell'alba. Un ventenne americano (Ethan Hawke) conosce in treno una coetanea francese (Julie Delpy) e la invita a passare con lui qualche ora a Vienna. Trascorrono la notte insieme, camminando, parlando, infine amandosi, consapevoli che dopo poco si divideranno, torneranno alle loro rispettive storie, probabilmente senza mai più rivedersi. Decidono invece di darsi appuntamento sei mesi dopo, e il film finisce così, con una promessa. Per Linklater è il primo tassello di un mosaico, la febbrile ricerca di un cinema che abbracci la vita nel suo divenire attraverso un minimalismo e un'intimità quasi impressionisti. Singole pennellate di esistenze, personaggi che non cominciano e non finiscono con i titoli di testa e di coda, ma hanno una loro evoluzione parallela all'idea di poterli raccontare ancora. Il progetto non è ancora radicale come Boyhood, ma con Before Sunset - Prima del tramonto (2004) i due ragazzi, ormai adulti, si rincontrano a Parigi. La promessa di allora non venne esaudita, così si rivive l'attimo pensando anche a cosa poteva accadere se... E la loro esperienza come coppia viene raccontata nel terzo film, Before Midnight (2014), che conclude a distanza di quasi vent'anni la parabola narrativa.

Sperimentatore coraggioso in un contesto difficile, anche industriale, Richard Linklater lega il suo nome, il suo cinema e la sua fortuna al Sundance Film Festival, fucina di talenti indie. Anzi il suo modo di raccontare è identificato con il cosiddetto Sundance Style: produzioni low budget, temi generazionali con una predilezione per il sentimento degli affetti, descrizione di quotidianità non sempre facili, lontano dai grandi centri urbani (il Midwest diventa luogo canonico), grande attenzione per le colonne sonore, parti fondamentali della narrazione. Non disdegna incursioni a Hollywood Linklater, come dimostra School of Rock (2003), godibile commedia musicale con Jack Black nonché suo più importante successo commerciale. E non manca un briciolo di velleitarismo nella sua produzione, pensiamo agli ambiziosi Waking Life (2001) e A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (2006) realizzati in rotoscope, una tecnica di animazione digitale applicata al live action. Titoli anche interessanti ma che si incartano sulla sperimentazione estetica, come fosse la loro sola ragion d'essere.

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