Advertisement
La politica degli autori: Rob Zombie

Rockettaro e tatuato, un regista dallo stile stordente ed estremo.
di Mauro Gervasini

In foto Rob Zombie.
Rob Zombie (Robert Bartleh Cummings) (59 anni) 12 gennaio 1965, Haverhill (Massachusetts - USA) - Capricorno. Regista del film Le streghe di Salem.

mercoledì 24 aprile 2013 - Approfondimenti

Soprattutto per effetto del successo di Scream, diretto da Wes Craven e scritto da Kevin Williamson a metà degli anni 90, che già pareva parodistico ben prima di Scary Movie, l'horror americano ha rischiato di perdersi. Da una parte il citazionismo eccessivo e appunto semiparodistico, dall'altra la nauseante ridondanza dei remake di classici già serializzati tipo Non aprite quella porta. In mezzo, lo sviluppo ossessivo del found footage, sulla falsariga di The Blair Witch Project (che già citava il nostro Cannibal Holocaust), come principale meccanismo narrativo ed estetico. Risultato: una noia mortale. E salvo qualche eccezione, nessuna paura. A salvare la baracca è arrivato proprio nel 2000 un regista rockettaro e tatuato, Robert Bartleh Cummings, classe 1961, che si è scelto come nom de plume Rob Zombie dopo avere scorrazzato sui palchi di mezzo mondo suonando e cantando nella band White Zombie. Il destino nel nome quello del gruppo, ispirato all'omonimo film con Bela Lugosi del 1932 (in Italia noto come L'isola degli zombi). Senza mai scordare il primo amore per l'hard rock (il Nostro ha appena pubblicato un nuovo album: "Venomous Rat Regeneration Vendor") Rob Zombie esordisce all'inizio del millennio con La casa dei 1000 corpi, storia di una famiglia di acidi pazzi omicidi che mescola la sottocultura degli ammiratori di Charles Manson al macabro di Non aprite quella porta, con un pizzico di grottesco pop estratto dalla serie tv dei Mostri (The Munsters) di cui il regista è fan.

Ancora meglio con il sequel sui generis La casa del diavolo (2005), forse l'horror migliore del decennio per la sua inesorabile potenza visiva e musicale, senza limiti: uno pseudo western sanguinario che non indugia in parodie, citazionismi, autoreferenzialità idiote ma è anzi l'affresco white trash capace di esprimere la rabbia cieca dei nostri tempi devastati e vili. E pure il remake di Halloween (Halloween - The Beginning, 2007), realizzato da Rob Zombie su commissione, non è niente male, anzi l'inizio con il "prequel" di Michael bambino è addirittura folgorante. Più personale il capitolo due, Halloween II (2009) ma anche più deludente, per quei tocchi di surrealismo visivamente interessanti ma alla lunga più monotoni. E invece non delude affatto Le streghe di Salem, in sala dal 24 aprile. Pur senza l'anarchia di La casa del diavolo il film è una specie di duello tra un autore horror del New England e la tradizione fantastica del gotico americano, con i sabba, i puritani e i roghi. Il tutto però vissuto come in un lisergico flashforward ai giorni nostri, attraverso gli occhi della signora Zombie, Sheri Moon, senz'altro la migliore Scream queen in circolazione. I temi demoniaci e stregoneschi si mescolano a quello rock per eccellenza del disco che "suona strano", nel caso della band The Lords of Salem non occorre neanche farlo girare al contrario.

Perché ci piace Rob Zombie? Per lo stile stordente, l'immagine malata e virulenta, la baracconesca iconografia (guardate il video pieno di freaks di "Dead City Radio And The New Gods Of Supertown"), la genuina rivolta (ma non rivoluzione: questo è heavy metal, non Marcuse!), la gioia di essere estremo in un contesto comunque industriale normalizzato. Lunga vita.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati