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Dianna Agron, l'ospite più desiderata

La star di Glee accolta trionfalmente al Festival di Giffoni.
di Fiorella Taddeo

In foto Dianna Agron.
Dianna Agron (Dianna Charlotte Agron) (38 anni) 30 aprile 1986, Savannah (Georgia - USA) - Toro.

lunedì 23 luglio 2012 - News

Il signor Redaelli ha percorso 900 chilometri per portare a Giffoni sua figlia Elisa e tre amichette: 13 anni, Converse ai piedi e sguardi sognanti. Si è svegliato nel cuore della notte e ha guidato da Monza fino alla cittadina salernitana. Il motivo? Ha occhi color nocciola, un caschetto biondo e un luminoso sorriso. Il suo nome non dice molto agli over 30, ma è capace di scatenare scene di panico se pronunciato in presenza dei teenager. Il motivo si chiama Dianna Agron, sandali raso terra, vestitino colorato anni '50, niente trucco (unico vezzo un rossetto acceso che contrasta sulla pelle bianca). È stata lei, l'attrice di Glee, l'assoluta protagonista, ieri, del festival del cinema dedicato ai ragazzi più famoso del mondo, e, sicuramente, l'ospite più desiderata e amata di questa 42esima edizione. Pullman carichi di fan deliranti sono arrivati da tutta Italia, e anche dal resto dell'Europa, per la star della serie tv tutta danza e musica, trasmessa dal 2009 dalla Fox. L'obiettivo era vederla, fotografarla, strapparle un saluto e magari un autografo. I più fortunati, circa mille, l'hanno incontrata in mattinata per un incontro organizzato appositamente dai fan club. Anche la sua conferenza stampa è stata un evento, trasmessa in diretta in tutto il mondo da YouTube. L'attrice e ballerina (studia danza dall'età di tre anni) ha risposto con spontaneità alle domande dei "Gleeks" (in gergo i "Glee-maniaci"), ha voluto cantare con due di loro "Hey Jude", ne ha accolto i piccoli doni, mantenendo un aplomb e un'eleganza degne delle sue muse ispiratrici: Audrey Hepburn ("ho deciso che avrei fatto questo mestiere quando ho visto Funny face ha detto), Grace Kelly e Sophia Loren. Solo quando ha incontrato la giovanissima giuria del festival, nel pomeriggio alla Sala Truffaut, ha mostrato segni di cedimento singhiozzando e trattenendo a stento l'emozione dopo aver visto il video di benvenuto girato per lei dai suoi supporter provenienti da cinquanta paesi diversi.

"Sono onorata di rappresentare oggi qui lo show - ha dichiarato - Sono solo un piccolo pezzo di questo magnifico puzzle che è Glee. Ma non potete capire quanto mi sarebbe piaciuto far parte di un qualcosa come Giffoni quando ero piccola. Oggi ho avuto l'opportunità di pranzare con alcuni giurati. Godetevi questa meravigliosa esperienza".
A ventisei anni Dianna, passaporto americano, ma di origini russe (il vero cognome è Agronsky), pensa ormai come adulta. Non accantona ancora il successo di Glee, che le ha, testualmente, "cambiato la vita". Ma inizia a guardare anche verso altro, verso quell'Europa, colta e raffinata, di cui subisce il fascino. Dopo Giffoni, volerà, infatti, a Parigi per cominciare le riprese di Malavita di Luc Besson. Nel film, una commedia d'azione, interpreta la figlia di Robert De Niro e Michelle Pfeiffer, esponenti di una famiglia mafiosa, i Manzoni. Dopo tornerà negli States per girare le nuove puntate del teen drama, ideato da Ryan Murphy (già creatore di serie come Nip/Tuck e Popular,) e sviluppato assieme a Brad Falchuk e Ian Brennan ."Il mio personaggio, Quinn, andrà a Yale, e sicuramente ci saranno nelle novità - ha spiegato - il nostro produttore ama molto il musical e le vecchie canzoni, ma credo che stavolta ci apriremo maggiormente alla musica contemporanea. Non mi dispiacerebbe, però, cantare 'Moon River'. Ho con la produzione un contratto pluriennale - ha continuato - e credo che resterò nello show fino a quando continueranno ad avere un senso la serie e la mia presenza lì".

La Agron sembra aver fatto tesoro della sua formazione da danzatrice. Lucida e determinata mantiene la schiena ben dritta anche nella vita. Con molta semplicità spiega il perché Glee sia riuscito ad entrare con tale profondità nel cuore delle persone. "La musica e la danza sono linguaggi universali - ha sottolineato - coinvolgono tutti. Ma la serie ha successo anche per altri motivi". I protagonisti del telefilm sono, infatti, gli antieroi per eccellenza. Sono dei "loser", dei perdenti, che nel serial riescono a vivere il riscatto che una società spietata non concede loro nella realtà. Gli spettatori e i personaggi di Glee non sono altro che i figli della Neet Generation ('Not in education, employment or training'). E lei ne è ben consapevole, essendo stata una "sfigata" in passato, anche se a vederla adesso sembra impensabile. "Non ero tra le più cool quando ero al liceo - ha confessato- Prima di ottenere la parte nello show, ovvero il mio primo ruolo importante, feci trenta audizioni per un musical senza riuscire ad entrarci. Quindi mi piace dare questo messaggio ai giovani: credete nelle vostre passioni,è l'unico modo per farcela".

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