Advertisement
BIFF, orgoglio e vanto di una nazione

Con Chronicle of My Mother si chiude la 16. edizione del Festival di Busan.
di Emanuele Sacchi

In foto una scena di Chronicle of My Mother di Harada Masato, film di chiusura della sedicesima edizione del Busan International Film Festival.
Kôji Yakusho (KôJi Hashimoto) (68 anni) 1 gennaio 1956, Isahaya (Giappone) - Capricorno. Nel film di Masato Harada Chronicle of My Mother.

venerdì 14 ottobre 2011 - News

Ultimo giorno per il Busan Film Festival, che predilige le giornate piene zeppe di proiezioni, più di cento al giorno, portando alla follia i completisti, per lasciare disadorne serata di apertura e di chiusura del festival. L'apertura fu di Always, melò coreano con ascendente Chaplin, mentre la chiusura è consegnata al Giappone. Chronicle of My Mother, di Harada Masato – ex critico e regista di film come Inugami e Spellbound – è un sigillo solenne per un'edizione superlativa della kermesse coreana. Che ha visto l'inaugurazione di un complesso faraonico e la messa in pratica di un piano perfetto di ricettività di pubblico e accreditati, lontano dalle maratone a rotta di collo delle edizioni precedenti (una struttura "moderna, impressionante e assai pratica" l'ha definita Yonfan, oggetto di una delle retrospettive monografiche di quest'anno). Doverosamente celebrata l'affluenza di pubblico e il clima da grandeur che il ricco cinema coreano reca con sé – e ne ha ben donde – in ogni occasione, l'epilogo non poteva che essere all'altezza.

Dieci anni per realizzarlo, Chronicle of My Mother è tratto dal romanzo autobiografico di Yasushi Inoue, in cui racconta, senza nascondere nulla sui propri sentimenti, l'amore incondizionato di una madre per il proprio figlio dopo una vita che li ha visti per troppo tempo separati. Anni di risentimento spazzati via quando lo scrittore Kosaku Igami – alter ego di Inoue – divenuto ricco e famoso, scopre che la madre non solo non l'ha mai dimenticato ma ha sempre provato negli anni un affetto insospettabile. Proprio quando la memoria della ormai anziana genitrice comincia a cedere, l'amore ritrovato diviene una corsa contro il tempo, per cementare ciò che non è stato ma che può ancora essere. Un'opera struggente e molto personale, anche per Harada, che ammette di aver infuso molto della sua esperienza nello script e che si è rivolto ai sudcoreani e al loro proverbiale amore tra madri e figli (ne abbiamo visto gli eccessi di recente in Mother di Bong Joon-ho) presentando il film. Cast sensazionale, con alcuni dei migliori attori del cinema nipponico odierno, a cominciare dall'ineffabile Koji Yakusho, già feticcio di Kurosawa Kiyoshi e dell'ultimo Imamura Shoei.

Un appuntamento che è nel contempo orgoglio e vanto di una nazione, vetrina panasiatica d'eccezione e sempre più internazionale nel suo mosaico di produzioni suddivise tra titoli transitati nei principali festival occidentali e altri più oscuri ed esoterici, che grazie a Busan possono trovare lo spazio negato in Occidente. Una sedicesima edizione che aveva l'intento di portare il BIFF a primeggiare sulla concorrenza e il cui esito sembra aver superato le già ambiziose aspettative.

Fai clic QUI per andare allo Speciale BIFF 2011

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati