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Ridley Scott parla dei prequel di Alien

Il regista chiude l'ultima giornata del Hero Complex Film Festival.
di Marlen Vazzoler

Chi era lo Space Jockey?
Ridley Scott (86 anni) 30 novembre 1937, South Shields (Gran Bretagna) - Sagittario. Regista del film Prometheus.

lunedì 14 giugno 2010 - News

Chi era lo Space Jockey?
A fine maggio del 2009 era stata riportata la notizia che Ridley e Tony Scott avevano intenzione di far risorgere la franchise di Alien. La direzione di questa nuova pellicola, un prequel, era stata affidata inizialmente dai due fratelli Scott a Carl Rinsch, ma la Fox ha preferito assumere due mesi dopo lo stesso Ridley, perché secondo lo studio solo il nome del regista poteva ridare vita all'interesse dei fan che è morto col proseguire della franchise. A fine dello scorso ottobre Scott parlando con Empire a proposito del prequel aveva dichiarato: "È una nuova scatola piena di trucchi. Conosciamo le tappe principali, e la sceneggiatura in questo momento viene messa su carta. Il prequel sarà [ambientato un bel po' di] tempo fa. È molto difficile quantificare un anno in Alien, ma [per esempio] se Alien era ambientato verso la fine di questo secolo, allora il prequel si svolgerà 30 anni prima".
Lo scorso 23 luglio in un'intervista con MTV il regista Ridley Scott aveva dichiarato che il prequel avrebbe rivelato chi era il tipo fossilizzato che la ciurma della Nostromo aveva scoperto all'inizio di Alien: "Sarà fondamentale per riuscire a scoprire 'Chi diavolo era lo Space Jockey?' Il tipo che era seduto sulla sedia del veicolo alieno... un tipo gigante seduto su una sedia che sembrava essere o un pezzo di tecnologia o la sedia di un astronomo. Ve lo ricordate? ". Il soprannome Space Jockey è stato dato al pilota alieno a bordo della nave derelitta, che aveva le costole piegate dall'interno verso l'esterno. Nei romanzi di Alien scritti da Alan Dean Foster, gli Space Jockey sono descritti come una razza nobile, più grande, forte ed intelligente degli esseri umani, sarà interessante vedere se Scott manterrà quanto ideato da Foster.

Due film diretti in 3D
Come in Alien anche nei prequel Scott ha deciso di usare nuovamente come protagonista una donna: "Bé, il personaggio principale del prequel sarà una donna. Pensiamo di imboccare questa strada. Quando ho iniziato l'Alien originale, Ripley non era una donna era un uomo. Durante il casting, abbiamo pensato: 'Perché non lo facciamo diventare una donna?'". Per quanto riguarda i design originali di H.R. Giger delle creature, il regista pensa che siano ormai stra usati e che vorrebbe collaborare con l'artista per creare qualcosa di assolutamente differente. Infine Scott ha descritto ad MTV l'incipit del film: "Sarà incentrato sulla discussione riguardante la terraformazione – ovvero prendere dei pianeti e dei planetoidi e delle palle di terra e cercare di bonificare il terreno, e di inseminarlo per permettere una vita futura". Il processo di terraformazione, che verrà utilizzato per rendere abitabile degli altri pianeti per l'uomo sarà guidato dalla Weyland Corporation, la compagnia che si è successivamente fusa con la Yutani Corporation ed ha formato: la Weyland-Yutani Corp., la coorporate che ha creato così tanti problemi nella serie di Alien.
Durante il press junket di Robin Hood, Scott ha parlato del prequel di Alien che il regista filmerà in 3D, ma che molto probabilmente non userà il sistema di cineprese ideato da Cameron. "No, penso che siano già andati oltre. Jim ha detto che questa tecnica, che li aveva richiesto quattro anni, adesso poteva realizzarla in due. La tecnologia cambia continuamente". Ma il problema più grosso per Scott sarà la luce, visto che il regista vuole quanta più luce possibile, un'antitesi rispetto all'estetica dei film precedenti che hanno giocato con le ombre e l'oscurità, ottimi setting per nascondere qualcosa: "È quello che ha detto Jim. Il problema è che si dovrà graduarla in seguito. Devi stringere i denti quando la luce non è come ti piacerebbe. E poi, si deve ri-graduarla, ridipingerla. In realtà se ci pensate Avatar è quasi un film completamente animato".
Alla fine della conferenza stampa Scott ha aggiunto che sta sviluppando due prequel di Alien e che al momento è concentrato a sviluppare il primo.

Ritorno a Zeta 2 Reticuli
Lo scorso fine settimana si è tenuto a Hollywood la prima edizione del Hero Complex Film Festival. La giornata di venerdì è iniziata con la proiezione di Star Trek IV – Rotta verso la terra e un Q&A con l'attore e regista Leonard Nimoy, sabato è stato invece il turno di Christopher Nolan mentre la giornata di chiusura, domenica, ha avuto come ospite speciale il regista Ridley Scott. Dopo le proiezioni di Alien e Blade Runner, due dei film più famosi diretti dal regista, il direttore del Festival Geoff Boucher, ha dato il via alla Q&A dedicata a Scott, durante la quale il regista ha fornito delle nuove notizie riguardanti i due prequel di Alien.
"Mi sono seduto a pensare alla franchise, che è morta lungo la strada e giace nella polvere, e il pensiero quello che dovrei fare è tornare indietro... al primo Alien, quando John Hurt salì sulla cima del rialzo... e c'era questo enorme gigante che giaceva su una sedia... Penso che quella carcassa... non sia una carcassa ma una tuta. Dentro la tuta c'è un essere". Scott è sempre stato stupito del fatto che nessuno prima di lui abbia mai esplorato la storia dello Space Jockey nei sequel, visto che è una presenza così ovvia nel primo film. Scott ha poi spiegato che una volta che il pubblico avrà conosciuto la storia di come il jockey ha incontrato gli alieni, vorrà sapere come è finito lì. Al momento, ha aggiunto, le sceneggiature sono state completate e Scott sta cominciando a preparare la pre-produzione.
Il regista ha lasciato intendere che Zeta 2 Reticuli, lo stessa sistema di Alien, avrà un ruolo molto più predominante nei due film, ed ha aggiunto che verranno analizzate a fondo le idee riguardanti la terraformazione e le condizioni che hanno spinto l'umanità a lasciare la Terra per un altro pianeta. Scott ha poi menzionato la teoria dei viaggi quasi più veloci della luce, al momento pura fantascienza, e il ri-arrangiamento della materia, al momento teoricamente possibile. "Ma ciò che ci è permesso di fare nei film è quello di ingannare a dei livelli incredibili. Ma penso che il più vicino siamo alla verità, più vicini siamo alla fattibilità tecnologica, allora diventa molto più interessante. E se è un film come quello che ho intenzione di fare, allora diventa molto più spaventoso".

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