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I cinquant'anni di Monica Guerritore

L'attrice romana festeggia i suoi primi 50 anni e il suo amore per la recitazione.
di Chiara Renda

Mi sono ritrovata, per caso, poco più che bambina, in un teatro. Seduta, al buio, guardavo il palcoscenico......esseri umani, uomini e donne raccontavano col corpo e col cuore la vendita di un Giardino dei ciliegi e con quella vendita, la fine di un mondo antico e un mondo nuovo, pieno di paure e speranze. Il grande Strehler parlava di nostalgia, intensità, del racconto di un "uomo" che diventa racconto dell'umanità......ed io, per ore e ore per mesi, ho ascoltato ed ho cominciato a vivere..."
Monica Guerritore (66 anni) 5 gennaio 1958, Roma (Italia) - Capricorno.

sabato 5 gennaio 2008 - News

Mi sono ritrovata, per caso, poco più che bambina, in un teatro. Seduta, al buio, guardavo il palcoscenico......esseri umani, uomini e donne raccontavano col corpo e col cuore la vendita di un Giardino dei ciliegi e con quella vendita, la fine di un mondo antico e un mondo nuovo, pieno di paure e speranze. Il grande Strehler parlava di nostalgia, intensità, del racconto di un "uomo" che diventa racconto dell'umanità......ed io, per ore e ore per mesi, ho ascoltato ed ho cominciato a vivere..."

Con queste parole Monica Guerritore descrive il suo esordio nel mondo del teatro, sua principale ragione di vita fin da giovanissima. Sono passati anni oltre trent'anni da quel "Giardino dei ciliegi" diretto da Strehler al Piccolo Teatro di Milano. Oggi, a cinquant'anni, Monica Guerritore può ripercorrere con orgoglio la sua carriera artistica, iniziata a tredici anni nel mondo del cinema sotto l'ala protettiva di Vittorio De Sica. In Una breve vacanza, racconta: "Dovevo bere un bicchiere di latte e piangere. Non sapevo come si facesse, strizzavo gli occhi, facevo la faccia triste... niente. Lui cominciò a strillarmi, io mi sono spaventata e ho pianto. La scena venne molto bella e io ero inconsapevole".
Dal cinema al teatro, senza disdegnare la televisione, Monica Guerritore è sempre stata una donna coraggiosa, senza paura di osare in ruoli scomodi e difficili, come quello della Scandalosa Gilda per cui è stata diretta dall'allora compagno Gabriele Lavia, altro instancabile animale da palcoscenico. Per lui è anche protagonista di Sensi e La Lupa.
Ma è il teatro la sua vera passione, e tra le sue migliori interpretazioni spiccano "Lo zio Vanjia" di Cechov, "La Signorina Giulia" di Strindberg e Marianne in "Scene da un matrimonio".
In televisione debutta nel 1977 con il primo sceneggiato a colori diretto da Sandro Bolchi, Manon Lescaut, che ottiene un grande successo, e torna in Rai vent'anni più tardi con Costanza di Pierluigi Calderoni, con L'amore oltre la vita di Mario Caiano nel '99, e con Amanti e segreti di Gianni Lepre nel 2004.
Dallo stesso anno inizia a lavorare sulla figura di Giovanna d'Arco, portata in tournée in uno spettacolo da lei scritto, diretto e interpretato; mentre attendiamo ancora una volta sul grande schermo questa splendida cinquantenne nel nuovo film di Ferzan Ozpetek, Un giorno perfetto, un film corale tratto da un romanzo di Melania Mazzucco. Auguri!

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