giovedì 4 gennaio 2007 - News
Dopo il leggendario Sean Connery, l'elegante Roger Moore, il conturbante Pierce Brosnan, l'onore e l'onere di vestire lo smoking più impeccabile della celluloide per indossare i panni dell'eroe di Ian Fleming, è toccato all'inglese Daniel Craig, che diventa così il nuovo protagonista del ventunesimo episodio della felice serie. Così il regista Martin Campbell firma il nuovo capitolo della saga sulla quintessenza dell'agente segreto:
Casino Royale, un thriller d'azione in cui drammaticità e sentimento si mescolano con ritmo, in un plot che ruota tutt'intorno al carismatico, versatile e sensuale agente con licenza di uccidere. Nei panni invece dell'immancabile bond girl, enigmatica bellezza che ruba il cuore di Bond, la francese e affascinante Eva Green.
Dopo qualche anno di assenza dietro alla macchina da presa, torna a dirigere un film Mel Gibson che firma Apocalypto: una pellicola ambientata durante la fase finale e più turbolenta della grande civiltà Maya; girato in Messico, a Catemaco e Veracruz, in uno dei pochi tratti residui di foresta tropicale, il film, con cui Gibson ricostruisce un mondo antico, si avvale di un cast interamente composto dalle popolazioni indigene e di una squadra tecnica molto valida, composta da molti premi oscar: tutta la troupe ha vissuto per diversi mesi nella giungla per ricreare lo splendore del mondo Maya, fatto di piramidi vertiginose e templi avvolti dal mistero.
Il visionario e geniale regista danese Lars Von Trier ha per il momento accantonato l'idea di terminare la sua trilogia sugli Stati Uniti, iniziata con
Dogville e
Manderlay, e ha girato una commedia al vetriolo dal titolo
Il grande capo; girato in sole cinque settimane il film si avvale di una nuova tecnica di ripresa chiamata automavision: la macchina da presa è fissa e l'inquadratura viene decisa e stabilita tramite il computer. Una nuova trovata dell'ideatore del Dogma 95 che oggi si dice pronto a sperimentare una nuova immaginifica cinematografia.
In uscita anche un film italiano: L'aria salata dell'esordiente Alessandro Angelici con Giorgio Casotti nel ruolo di un giovane educatore alle prese con il reinserimento degli ex detenuti in società; girato nel penitenziario inutilizzato di Pescia (Pistoia), dove è stato ricreato un braccio del carcere di Rebibbia, il film racconta una storia sotterranea di dolori e solitudini, in cui il bisogno di normalità e di ritorno alla vita quotidiana e agli affetti si fa sentire in modo assordante e martellante.
Esce infine
Mi sono perso il Natale, commedia adolescenziale su cinque giovani ragazzi che si trovano bloccati in aeroporto alla vigilia di Natale in procinto di partire per le vacanze: una pellicola lieve e leggera che punta tutto sulla verve comica degli interpreti e su una sceneggiatura spumeggiante ricca di gag e situazioni ai limiti del grottesco.