Con l'estate alle porte, niente capolavori in uscita nelle sale cinematografiche. Fra i vari film di questo week end, il più atteso e promettente è sicuramente United 93, pellicola drammatica a metà strada tra fiction e documentario che racconta uno dei tragici voli dell'11 settembre 2001, il volo United 93. Firmato da Paul Greengrass e realizzato soprattutto con la collaborazione dei parenti delle vittime del volo, il film, senza niente concedere a sentimentalismi e trovate hollywoodiane, parla del viaggio di questo quarto aereo dirottato, dei passeggeri, del personale di bordo di quel volo che precipitò in Pennsylvania, un volo di cui si smise subito di parlare e sui ancora oggi rimangono tanti interrogativi senza risposta.

Ovviamente anche questa settimana immancabile l'uscita horror; è la volta di Silent Hill che da celeberrimo videogame diventa film da paura: dalla playstation al grande schermo, dall'horror game all'horror movie, il regista riesce davvero a creare, come d'altronde già erano nel gioco, atmosfere angoscianti, ambientate nella funesta e nebbiosa cittadina di Silent Hill.
Sempre dall'America arriva anche un film di guerra The Great Raid – Un pugno di eroi che, senza nessuna pretesa, racconta una difficile missione nelle Filippine durante la seconda guerra mondiale: alternando momenti melodrammatici e poco realistici a scene di violenza, il film, che pure ha vuto un buon successo di pubblico negli Stati Uniti, appare spesso e volentieri retorico e patriottico.
In arrivo anche due commedie hollywoodiane. Baciati dalla sfortuna, firmato da un prolifico regista di commedie Donald Petrie e interpretato da colei che sembra essere la reginetta indiscussa dei Teen movie Lindsay Lohan, il film è l'ennesima storia d'amore con la variante della fortuna e della sfortuna a mettersi di mezzo e a fare da cupidi. Non sentimentale ma sulla scia dello sportivo demenziale invece Gli scaldapanchina nuova versione dell'eterno conflitto tra nerds (i cosiddetti sfigati) e i bulli, che tanta parte ha avuto nel cinema americano: coloro che fino a trent'anni sono stati derisi e sbeffeggiati troveranno finalmente la giusta rivalsa.

In uscita anche una serie di piccoli film che hanno trovato distribuzione solo in questo infelice periodo estivo, ma che probabilmente si riveleranno molto più interessanti di tanti altri: esce finalmente Workingman's Death, documentario che, dai minatori in Ucraina ai raccoglitori di zolfo in Indonesia, dai lavoratori di un mattatoio in Nigeria a quelli di una petroliera in Pakistan fino a quelli di un'acciaieria in Cina, racconta la storia di persone che vivono in condizioni di lavoro spesso ai limiti delle possibilità fisiche e della dignità.
A soap è poi il riuscito ed emozionante esordio alla regia della danese Pernille Fischer Christensen che, con tocco leggero e al contempo profondo, racconta l'anima di due persone in cerca di una serenità.
Gioia e spensieratezza in arrivo invece in La vida es un carnaval, anche questo esordio dell'italiano Samuele Sbrighi che, prendendo il titolo del film dall'omonima celebre canzone cubana, racconta una storia di amori, amicizie e sogni all'Havana.
Per finire ancora due piccole produzioni italiane: I cinghiali di Portici, dramma ambientato un una comunità di recupero in cui alcuni ragazzi giocano a rugby, e Le anime veloci, già presentato all'estero con successo, drammatica storia di prostituzione e sofferenza.