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Gena Rowlands

Gena Rowlands (Virginia Cathryn Rowlands). Data di nascita 19 giugno 1930 a Cambria, Wisconsin (USA) ed è morto il 14 agosto 2024 all'età di 94 anni ad Indian Wells, California (USA).
Nel 1984 ha ricevuto il premio come miglior attrice straniera al Nastri d'Argento per il film Love Streams - Scia d'amore. Dal 1975 al 1984 Gena Rowlands ha vinto 3 premi: Festival di Berlino (1978), Golden Globes (1975), Nastri d'Argento (1984).

L'essere sublime

A cura di Fabio Secchi Frau

Un'eredità duratura lasciata dietro ogni suo passaggio, fosse esso cinematografico o televisivo. Potenti interpretazioni, soprattutto quelle messe in scena in un'era hollywoodiana in cui il cinema indipendente cominciava a muovere i suoi primi passi. Per quelli di ieri, era la protagonista dell'iconico Una moglie, per quelli di oggi, era la co-protagonista del romantico e più commerciale Le pagine della nostra vita. Indimenticabile, nel corso dei suoi quasi settant'anni di carriera, Gena Rowlands ha ottenuto numerosi riconoscimenti (quattro Emmy, due Golden Globe e un Oscar), segno di una professionalità estrema, di un ponderato istrionismo e di uno studio preciso e maniacale, frutti di una lunga gavetta nelle compagnie teatrali di repertorio, dove prima di ogni altro luogo, il suo talento ha brillato, facendola arrivare fino a Broadway. Poi, durante la sua permanenza all'American Academy of Dramatic Arts, arriva l'incontro un altro attore. Un tipo moro, magro, con la faccia da duro e tante idee da regista in testa, che rispondeva al nome di John Cassavetes. Si sposano pochi mesi dopo, dando inizio a quella che sarebbe diventata una delle partnership più celebri della Storia del Cinema. Nel decennio successivo, realizzano insieme dieci film considerati rivoluzionari per il loro realismo. Lavori decisivi tanto nella carriera di lui, quanto in quella di lei. Lui portava il messaggio, lei la forma dell'autenticità, raggiungendo insieme il plauso della critica.
Poi Cassavetes scompare troppo presto a causa di una patologia correlata al suo disturbo da uso di alcol. Da allora, nessuno sarà più in grado di offrire alla Rowlands performance con così grande impatto, parti in grado di plasmare in modo significativo il cinema, facendola acclamare da pubblico e critica e dimostrando la sua capacità di catturare personaggi complessi. Quasi svanisce dietro colleghe più giovani, che si misurano in quel cinema indie che lei e suo marito avevano aiutato a sviluppare. In compenso, arriva una rinnovata ammirazione per ritratti che riflettono sulle nuove sfide di una donna della sua età. Tra questi, fa i conti con l'invecchiamento e con la perdita della memoria, temi con cui sarebbe arrivata inaspettatamente a relazionarsi a causa di una reale demenza.
Ma con la sua straordinaria gamma di ritratti femminili, la Rowlands non ha solo intrattenuto generazioni di spettatori, li ha anche ispirati. La sua capacità di restituire vulnerabilità e forza le è valsa il rispetto del pubblico e dei colleghi, impressionati dalla sua disponibilità nell'accettare ruoli stimolanti, indipendentemente dal formato, ricevendo ampio apprezzamento per il contributo di lunga durata alle arti cinematografiche.
Per queste ragioni, nonostante la sua morte, il nome di Gena Rowlands persisterà nella memoria delle future attrici. Perché, come diceva lei stessa, riflettendo sulla sua filosofia di recitazione e sulla sua lunga esperienza lavorativa: "La cosa meravigliosa dell'essere un'attrice è che non vivi solo una vita, ma vivi molte vite". Considerata una pioniera dell'arte drammatica, corse rischi e tracciò percorsi inediti tra donne forti e tormentante. Certo, il cinema indipendente esisteva prima della coppia Rowlands-Cassavetes, ma solo lavorando gomito a gomito, questi due attori furono capaci di sfruttarne a pieno il circuito, rubando a Hollywood ciò che potevano e che era ben lontano da trame e stili, ma aveva tutto a che fare con il potere della drammatizzazione e con la bravura degli interpreti.
Così il nome di Gena Rowlands è diventata sinonimo di energia allo stato puro, sospeso tra la paura di fallire e il desiderio di amare, richiamando un essere sublime davanti alla cinepresa, assolutamente senza precedenti, guidato da un'identità ferma e stabile.
Le sue maschere ancora assediano e operano con riserve di bisogno così profonde da essere accessibili solo a lei, che non si limitava a rivendicare, attraverso esse, le scene con gli altri attori, ma lottava con se stessa per estrarre duri strati di autenticità.
Chi desidera fare l'attrice guarderà sempre a Gena Rowlands come a una delle punte più alte cui tendere. Ma attenzione al suo monito: "È una vita complicata, ma è così eccitante e meravigliosa perché stai facendo quello che vuoi veramente".

Studi
Nata a Madison negli Anni Trenta, figlia di una casalinga, che poi cominciò a seguire le orme della figlia (lavorando con lei sotto il nome d'arte di Lady Rowlands), e del banchiere e politico Edwin Myrwyn Rowlands, Gena Rowlands cresce con suo fratello maggiore David in Wisconsin.
Nel 1939, la famiglia di strasferisce a Washington D.C. per gli impegni politici del padre all'interno del Dipartimento dell'Agricoltura, salvo poi ritornare nel loro Stato nel 1942 e ripartire, stavolta per il Minnesota, qualche anno più tardi. Tra il 1947 e il 1950, Gena Rowlands studia alla University of Wisconsin. Rinomata per la sua bellezza, decide di tentare la strada dell'attrice, abbandonando la carriera universitaria per frequentare i corsi di arte drammatica all'American Academy of Dramatic Arts di New York, dove conoscerà il suo futuro marito, John Cassavetes, sposato dopo pochi mesi dal loro primo incontro. Conclusi gli studi negli Anni Cinquanta, comincia a recitare nelle piccole compagnie locali, fino a quando non entra alla Provincetown Playhouse e, da lì, a Broadway con lo spettacolo "Quando la moglie è in vacanza" di George Axelrod, poi seguito da "Middle of the Night", dove ha l'occasione di lavorare accanto alla leggenda hollywoodiana Edward G. Robinson.

La lunga carriera televisiva
Notata da un agente televisivo, viene assunta per recitare nella serie tv Top Secret con Paul Stewart tra il 1954 e il 1955. Successivamente, prenderà parte anche a numerose altre miniserie antologiche, spesso di buon successo. Nel 1959, dopo essere apparsa nel telefilm western Laramie, è accanto a suo marito nel poliziesco Johnny Staccato, ritornando al Far West con Avventure lungo il fiume, assieme a Darren McGavin. Nel 1961, avrà occasione di dividere il set con Stephen McNally in Corruptors e continuerà a presenziare il piccolo schermo in Avventure in Paradiso, Polvere di stelle, Indirizzo permanente, The Crisis e i mitici Bonanza, Il virginiano, Agenzia U.N.C.L.E. e Il dottor Kildare. A questi si aggiungono 87ª squadra, La legge di Burke, Alfred Hitchcock presenta, I sentieri del West e I giorni di Bryan, fino al ruolo della benestante Adrienne Van Leyden nella soap opera della ABC Peyton Place.
La tv continuerà ad avere un ruolo speciale anche dopo la sua affermazione cinematografica. Lo dimostra la sua scelta di recitare accanto all'amico di lunga data Peter Falk nella serie poliziesca Colombo (1975) e nel film tv Una questione d'amore e in L'abisso - Storia di una madre e di una figlia (1976) diretta da Milton Katselas, accanto al suo personale mito del cinema: il Premio Oscar Bette Davis. Accetterà di diventare una strega per un episodio della serie tv ideata da Shelley Duvall Nel regno delle fiabe (1983) e poi continuerà ad apparire nel piccolo schermo anche nelle fiction Una gelata precoce (1985), All'ombra della Casa Bianca (1987, dove ha vestito i panni di Betty Ford), Pazze d'amore (1992, diretta da Martha Coolidge), Amiche per sempre (1998), Per amore di Jacey (2000), Gli occhi della vita (2002, diretta da Mira Nair), fino a piccole apparizioni in Numb3rs, Detective Monk e NCIS - Unità anticrimine. Per ben quattro volte, otterrà un Emmy Award, grazie alle sue interpretazioni in All'ombra della Casa Bianca (che le varrà anche il suo secondo Golden Globe), L'abisso - Storia di una madre e di una figlia, Gli occhi della vita e Gioventù ribelle.

Il sodalizio con John Cassavetes
Il debutto cinematografico avviene nel 1958, quando José Ferrer la dirige in L'alto prezzo dell'amore. Dopo una comparsata nella pellicola del marito Ombre (1959), recita in Solo sotto le stelle (1952), La strada a spirale (1962) e L'investigatore (1967), ma è con John Cassavetes che riesce ad affermare se stessa, il suo nome e le sue potenzialità.
Cassavetes fa dei suoi affetti il perno della sua carriera cinematografica come regista e la Rowlands non può che essere l'attrice protagonista ideale delle sue pellicole. Gli esclusi (1963), il bellissimo Volti (1968), Mariti (1970), Minnie e Moskowitz (1971), ma soprattutto Una moglie, girato nel 1974, dove in mezzo a un cast eccellente, la Rowlands porta una fragile moglie, Mabel, in stato di grazia. Una donna eccentrica e disequilibrata dal proprio dolore violento e disperato, che la fa oscillare pericolosamente tra tenerezza e compiacenza, in una continua tensione emotiva. Impensabile non candidarla all'Oscar come miglior attrice protagonista (anche se vincerà solo il Golden Globe come miglior attrice drammatica).
Solo con La sera della prima (1977) riusciranno a replicare quella stessa drammaticità con il ritratto di un'attrice perduta nella propria mente bruciante e fulminea. La sua Myrtle, vivisezionata da un regista che ha il volto di Ben Gazzarra e accarezzata da una drammaturga che ha quello di Joan Blondell, è un cocktail di ribellione raffinata e scomposta, contornata da una morbida e confusa sensualità. Ma anche qui, come per Mabel, c'è un dolore interno insondabile che rende lucente ogni sua battuta, ogni suo gesto.
La sua seconda candidatura all'Oscar come miglior attrice protagonista arriva nel 1980 con un altro film diretto dal marito, Una notte d'estate (Gloria), dove portano al grande pubblico la forte e indipendente Gloria Swenson, una vicina di casa immersa fino alle caviglie in un mare di gangster, che tenta di salvare la vita di un bambino.
Ottimo anche Love Streams - Scia d'amore (1984), dove interpreteranno con maestria e rigore due fratelli in crisi esistenziale per le loro relazioni giunte al limite.
Purtroppo, la morte del marito nel 1989 segnerà la fine di queste performance estremamente realistiche, raramente viste nei cinema dell'epoca, soprattutto se riguardanti personaggi femminili, che erano (in maniera semplicistica) diversificati solo in donne forti e deboli.
Gena Rowlands, in queste opere, trascende il genere e punta a rappresentare l'essere umano con quel groviglio di emozioni, difetti e forze intrinsiche, usando un approccio innovativo basato su un'improvvisazione meditata. Uno standard di recitazione cinematografica moderno che influì, in seguito, sulla professione di numerosi attori e registi.
Solo Cassavetes seppe dare alla Rowlands lo spazio necessario perché la moglie esplorasse e sviluppasse in quasi piena libertà le sue creature, con una totale fiducia nel suo lavoro di replicazione ed espressione della realtà. Mai più, in altri suoi lavori cinematografici o televisivi, si è riusciti a trovare quell'intensità psicologica e quella ridefinizione dei sentimenti.

Commedie e film indipendenti
Parallelamente l'attrice, lavora anche in altri titoli come L'investigatore (1967). Viene diretta dal nostro Giuliano Montaldo in Gli intoccabili (1969), appare in Panico allo stadio (1976) ed è sul set del film di William Friedkin Pollice da scasso (1979). Ma proprio grazie al contributo del marito, diventa la prima attrice simbolo del cinema indipendente e viene quindi reclamata da registi di quel circuito come Paul Mazursky (La tempesta, 1982), Paul Schrader (La luce del giorno, 1987) e Jim Jarmusch (Taxisti di notte, 1991, nell'episodio Los Angeles, dove recita con Winona Ryder). Woody Allen la sceglierà come protagonista dello psicanalitico Un'altra donna (1988), mentre Lasse Hallström la impone prima in Ancora una volta (1991) e nell'imperfetta commedia Qualcosa di cui... sparlare (1995). A questi si aggiungono Terence Davies con Serenata alla luna (1995) e Forest Whitaker in Ricominciare a vivere (1998). Accetta anche pellicole molto più leggere come il magico Paulie - Il pappagallo che parlava troppo (1998), Basta guardare il cielo (1998), il romantico Scherzi del cuore (1998, dove è fantastica nel ruolo di una donna ferita in amore, accanto ad Angelina Jolie), Weekend (1999, anche qui superba rispetto a colleghe come Brooke Shields e Deborah Unger) e Identità violate (2004).

Diretta dai figli
Un gruppo di pellicole a parte sono quelle nelle quali è diretta dal proprio figlio, Nick Cassavetes. Si tratta di trame pressoché romantiche, ma che hanno un grande successo presso il grande pubblico. A cominciare da Una donna molto speciale (1996), continuano con She's So Lovely - Così carina (1997), che in realtà era tratta da un copione del padre, e il fulgido Le pagine della nostra vita (2004), tratto dal romanzo di Nicholas Sparks, dove interpreta il ruolo di una donna smarrita nel buio della memoria della sua mente. L'ultimo film girato insieme sarà Yellow (2012). Importante, anche la sua apparizione nel film della figlia Zoe Cassavetes, che la dirigerà in Broken English (2007).

Gli ultimi film
Altri film cui ha partecipato nell'ultima parte della sua carriera sono stati l'horror Skeleton Key (2005), il francese Paris, je t'aime, dove ritrova l'amico Ben Gazzara nel toccante episodio "Quartier Latin" e Verso la fine del mondo (2014).

Morte
Morirà all'età di 94 anni, per complicazioni dovute alla sindrome di Alzheimer.

Vita privata
Gena Rowlands era sposata con l'attore, regista e sceneggiatore John Cassavetes, dal 1954 fino alla morte di questi, avvenuta nel 1989. La coppia ha avuto tre figli, oggi registi: Nick, Alexandra e Zoe Cassavetes. Dopo il 2012, la Rowlands ha sposato l'uomo d'affari Robert Forrest.

Ultimi film

Horror, (USA - 2005), 104 min.
Thriller, (USA - 2004), 103 min.

Focus

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