Melancholia |
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Un film di Lars von Trier.
Con Charlotte Gainsbourg, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgård, Alexander Skarsgård.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Danimarca, Svezia, Francia, Germania 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 21 ottobre 2011.
MYMONETRO
Melancholia
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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LE ANTINOMIE DI TRIERdi Emanuel SavaFeedback: 111 | altri commenti e recensioni di Emanuel Sava |
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domenica 30 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Melancholia, la continuazione ideale di "The antichrist". Continuazione nel conflittuale rapporto uomo - natura dove quest'ultima viene vista nella sua accezione nuda, priva di una morale che comporterebbe un giudizio, quindi una visione positiva o negativa. La natura è, punto e basta. Anche se culturalmente siamo portati a pensare ad un rapporto armonico con la natura (di cui anche l'uomo ne fa parte ma si auto-discosta) l'armonia è per Trier l'equilibrio di forza che regge le antinomie. E' l'occhio freddo e trasparente del cervo in "Antichrist"; é la placidità con cui il pianeta Melancholia si avvicina alla Terra per la sua irenaica e diafana collisione. E' la nudità notturna della protagonista vicino al corso d'acqua, dinnanzi al nuovo pianeta. In tinte d'azzurro il film è tipico della regia di Von Trier e segue l'antico ideale greco-romano dove la melanconia o bile nera è uno dei quattro umori che determina gli stati d'animo delle persone. Due sorelle che si alternano appunto tra due forme di depressione. La prima depressa e melanconica nella vita "normale/eccezionale (esempio delle nozze)" ma è calma, quasi profetica, nella situazione di minaccia della scomparsa del pianeta Terra. La seconda "normale e pratica" nella vita "normale" ma incapace di accettare l'idea della morte nella situazione catastrofica. Per i Greci il discompenso di uno dei quattro umori era la causa della morte. A mio avviso la soluzione dei conflitti per il regista è la morte nella sua forma liberatrice. Paradossalmente è una morte-vita, una morte che esiste perché esiste appunto la vita. Il non-essere alla fine vince l'essere. La sintesi, il risultato del rapporto duale (la coppia di antinomie) è di nuovo l'essere. Per continuare l'eterno conflitto e la inevitabile sconfitta di chi cerca la soluzione.
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