Un accozzaglia di clichè, il consueto saccheggio di musica classica e psicoanalisi, conflittualità scontate e create a tavolino,
estremizzazione irrealistica dei personaggi ( e non solo nella visionarietà malata della protagonista), un pizzico di effetti speciali ormai
d'obbligo in un film che voglia aspirare a commuovere i sacerdoti della "modernità", un livello tecnico generale smagliante: ecco creato il prodotto che
creerà un sacco di esclamazioni tipo "coinvolgente", "di una belleza nera come il cigno", e, perché no, "ultimamente vero e profondo", e tutto l'immaginabile sproloquio di una certa critica convinta che arte sia pugno (pugnetto) allo stomaco. Non c'è idea, non c'`e originalità, non c'è un minimo di finesse, non c'è un nemmeno tocco di leggerezza in questo minestrone "nouvelle cusine"del già mangiato e digerito.
[+] lascia un commento a tritono »
[ - ] lascia un commento a tritono »
|