Lei |
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Un film di Spike Jonze.
Con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara.
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Titolo originale Her.
Drammatico,
durata 126 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 marzo 2014.
MYMONETRO
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HER
di fidi88Feedback: 8759 | altri commenti e recensioni di fidi88 |
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sabato 9 maggio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Spike Jonze è un regista indubbiamente talentuoso ma poco produttivo nella sua carriera. Her è solo il suo 4° film in 20 anni di carriera e per la prima volta porta in scena una sua sceneggiatura. Rispetto alle collaborazioni con Kaufman, Jonze snellisce la sceneggiatura di tutto quel corollario di evasione dalla quotidianità e onirismo che accompagnava i suoi film precedenti e che, pur arrivando a risultati notevoli, qualche volta pareva far perdere coesione e naturalezza alle sue opere. In questo caso si serve di un contesto nuovo, un futuro cosmopolita in una metropoli dai colori pastello (meravigliosa la fotografia), inserendo nuovi attori all’interno della tematica in assoluto più antica e la più trattata dall’arte: l’amore. Il nuovo attore è un IOS, ovvero un’intelligenza artificiale di nome Samantha, ma al presente filmico si interpone il passato (“una storia che ci raccontiamo a noi stessi”) e i suoi fantasmi, il tutto in una narrazione che predilige la malinconia alla gioia, la conquista in funzione di un’eventuale perdita. Si dice che l’amore non sia altro che la proiezione di noi stessi e chi meglio di un’intelligenza artificiale, attraverso l’indagine e la rielaborazione dei nostri dati sensibili, può ovviare a questo bisogno. La trama apparecchia tutto il necessario per la consueta, del genere di riferimento, svolta distopica: l’alienazione del mondo moderno e la mancanza di sentimenti reali all’interno di questo mondo. Ma sempre di amore stiamo parlando, “una sorta di follia socialmente accettata”, ed ecco che questi schemi e la ragione si piegano a qualcosa di misterioso e insondabile. Attraverso “la capacità di volere” di Samantha e le sue scelte, Theodore finalmente potrà maturare come persona e comprendere il significato dell’amore e dei rapporti, come questi ti accompagnino per tutta la vita e arricchiscano la tua persona, per quanto dolorosa può essere stata la loro perdita. È una doverosa presa di coscienza senza che porti ad una vera catarsi, perché esclusivamente di accettazione del proprio percorso si tratta. Straordinario il cast, su cui svettano un Phoenix mai cosi in parte e l’ammaliante voce della Johansson. Era dai tempi di “Annie Hall” che Hollywood non portava sul grande schermo una perfetta esemplificazione di cosa sia l’amore e come l’irrazionalità sia la sua matrice più profonda se non l’unica.
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