C'era una volta... a Hollywood |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch.
continua»
Titolo originale Once Upon a Time in Hollywood.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 161 min.
- USA 2019.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 18 settembre 2019.
MYMONETRO
C'era una volta... a Hollywood
valutazione media:
3,74
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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imprevedibiledi Andreamymovies.itFeedback: 408 | altri commenti e recensioni di Andreamymovies.it |
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lunedì 23 settembre 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chi va al cinema pensando di assistere al solito film di Quentin Tarantino non può che rimanere deluso, soprattutto dai primi 140 minuti. Mi limiterò a discutere di questi perché il finale, a dir poco eccezionale, è un film a sé stante, e non se ne può parlare senza rischiare di demitizzare l'intera pellicola.
Turpiloquio e ossessione per i piedi a parte, sono pochi gli elementi caratterizzanti il cinema del regista statunitense che ricorrono anche in "C'era una volta...a Hollywood". Non ci sono sparatorie, gangster con la battuta pronta, o lunghi dialoghi su mance, hamburger e via dicendo. Paradossalmente, sono più "tarantiniani" i metafilm che interpreta il personaggio di DiCaprio, l'attore Rick Dalton, del film in sé per sé.
Eppure, se si va al cinema con la consapevolezza di star per assistere a qualcosa di nuovo, di inusuale per Tarantino, allora il film assume un altro significato e colpisce proprio per la sua unicità.
Lo ammetto, dopo la prima mezz'ora del film, proceduto a ritmi lenti, ho cominciato a pensare alle tante critiche negative che avevo letto:"noioso", "non succede praticamente niente" e ha iniziato a incombere nella mia testa lo spettro della caduta di un mito, sensazione che avevo già provato dopo la prima mezz'ora di "Dunkirk". Tuttavia, se per il film di Nolan le prime impressioni negative hanno trovato conferma anche alla fine, in questo caso, fortunatamente, no.
"C'era una volta a...Hollywood" è imprevedibile, soprattutto nelle scene che riguardano Cliff Booth (Brad Pitt): ci sono scene in cui sembra stia per succedere qualcosa, e poi non succede niente, e scene in cui sembra andare tutto liscio, e poi ti ritrovi catapultato in un duello Pitt-Bruce Lee. Ed è proprio la violenza, parte integrante nei film di Tarantino, ad assumere in questo un significato particolare, multiforme: a volte gratuita, altre no, per gran parte del film completamente assente, a volte finta, altre reale.
La cosa più riuscita del film, a mio avviso, è il personaggio di Rick Dalton, un attore in declino, probabilmente bipolare, che convince e affascina con la sua storia e la sua personalità sia quando è se stesso, sia quando interpreta i suoi tanti personaggi.
In conclusione, lo considero un film da vedere. Non l'ho trovato troppo lungo, come sostengono in molti, dal momento che 161 minuti sono passati velocemente. Tarantino non delude, il cast nemmeno.
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