La vicenda realmente accaduta di un ragazzo che perse la vita durante la partita di calcio tra Ruffano e Supersano a fine anni '40. Espandi ▽
Siamo nel secondo dopoguerra e tutto si svolge nella terra rossa del Salento. Mentre l'Italia è reduce da due guerre mondiali, nella profonda Puglia se ne scatena una fra due paesini: Supersano e Ruffano. Una guerra che esplicandosi in una partita di pallone, nasconde in realtà deliri di onnipotenza che fanno da contorno alla rivalità fra due uomini: Ernesto, imprenditore agricolo e presidente della squadra di calcio di Supersano e Alfredo, generale in pensione del regime fascista e presidente del Ruffano Calcio. Sullo sfondo c'è anche un amore che sta sbocciando: quello tra Giulio e Agnese, legati dall'amicizia con un'altra coppia di giovani, Giovanna e Antonio. Quest'ultimo, Antonio Prete, è stato il primo tifoso nella storia d'Italia a perdere la vita per una partita di pallone.
Nel suo film Pollini decide di trattare più temi allo stesso tempo: le origini del tifo e della passione per il calcio, la rivalità fra fazioni diverse e le ambizioni, ma non solo, anche le condizioni della donna nel Sud di quegli anni o il tema dell'emigrazione in luoghi più ricchi.
In un mondo di eccessiva perfezione formale, c'è quasi qualcosa di stupefacente in questa incapacità di restituire la verità e in questa esibizione spudorata della finzione.