Dario Marianelli, 44 anni, pisano, da molti anni vive a Londra. È candidato all'Oscar per la colonna sonora di Espiazione, di Joe Wrigth.
Marianelli, ci spera nell'oscar?
«Un po' sì, lo confesso. Ma se non succede, pazienza, avrò tutto il tempo per ritentare».
Com'è stato tradurre In musica un libro complesso come Espiazione?
«Difficile e bello. Mi sono innamorato subito del romanzo, l'ho letto appena il mio amico Zoe mi ha telefonato per dirmi che pensava di farne un film. I primi brani li ho composti così, in base alle sensazioni che mi aveva suscitato il libro».
È tra i musicisti più affermati dei momento. Come ha fatto?
«Un insieme di circostanze fortunate, Soprattutto, è stato importante che io fossi in Inghilterra quando il cinema inglese viveva una rinascita grazie a nuovi autori. I loro film si sono fatti notare e le mie musiche con loro».
E adesso sta preparando un altro film con Joe Wright...
«Ormai lavoriamo in simbiosi. Il nuovo film, The Pianist, racconterà la storia di un musicista. La parte musicale quindi sarà preponderante, anche se non ci saranno solo brani miei e useremo molta musica classica».
Se vincerà l'oscar, chi ringrazierà?
«I miei genitori. Mi hanno cresciuto a pane e musica. A sei anni mi portavano all'opera, mi hanno fatto studiare il piano. Tutto quello che sono oggi è partito da lì».
Da Il Venerdì di Repubblica, 8 febbraio 2008