Influente e rispettato attore del panorama cinematografico asiatico e internazionale, Lee Byung-hun si è distinto per l'eccellenza delle sue performance, diventando un interprete di riferimento nel cinema nazionale, che ha espugnato attraverso generi e registri diversi, ottenendo in cambio una concessione rara: quella di poter scegliere i copioni. Un privilegio che pochi attori possono vantare e che testimonia il rispetto che l'industria gli riconosce.
In Occidente, grazie alla miniserie Squid Game, ha aperto la strada a una nuova generazione di interpreti asiatici, conquistando ruoli in produzioni hollywoodiane e diventando il primo attore coreano a lasciare l'impronta sulla Hollywood Walk of Fame. Le nomination ai Gotham Awards e i riconoscimenti ricevuti nei principali festival internazionali confermano il suo status di artista globale, contribuendo al prestigio crescente del cinema sudcoreano nel mondo.
La sua recitazione è al tempo stesso fisica e psicologica e si fonda su una profonda comprensione del ritmo interno della scena, soprattutto in quelle dove deve rappresentare conflitti morali nei panni di uomini spinti all'estremo, leader tormentati o antieroi lucidi.
Studi
Nato a Gwangju nel 1970, Lee Byung-hun cresce nella città della Corea del Sud assieme a sua sorella minore, Lee Eun-hee, che diventerà Miss Corea nel 1996. Dopo aver frequentato l'Università di Hanyang, si laurea in letteratura francese, per poi iscriversi all'Università Chung-Ang in Teatro e fotografia.
Il debutto sul grande schermo
Dopo aver debuttato in un talent show nel 1991, comincia a lavorare al cinema a partire dal 1995, in Run Away, dove è un produttore di videogiochi coinvolto in una spirale di violenza a seguito di un omicidio. Un ruolo che ha segnato uno dei primi successi nel thriller coreano Anni Novanta, mostrando già il carisma e la versatilità che lo avrebbero reso una star.
Nel 1999, interpreta un giovane insegnante che ispira i suoi studenti in una scuola rurale degli Anni Sessanta in Nae ma-eum-ui punggeum (1999), mostrando una sensibilità rara, molto distante dall'immagine che verrà in seguito.
I film del Duemila
Con l'arrivo degli Anni Duemila, è diretto da Park Chan-wook (che lo dirigerà anche nell'episodio "Cut" del film Three... Extremes) in Joint Security Area (2000). Ad aspettarlo ci sarà il suo primo ruolo militare. Sarà infatti un sergente coinvolto in un misterioso incidente al confine tra le due Coree. Poi si troverà davanti alla cinepresa di Kim Dae-Seung in Bungee Jumping of their own (2001), nei panni di un altro docente. Stavolta, è un professore che scopre che lo spirito della sua amata morta si è reincarnato in uno studente maschio. Cominciano ad arrivare i primi premi nazionali per le sue performance, qui lodata per la delicatezza e il coraggio con le quali ha affrontato il tema dell'amore oltre i confini di genere e tempo.
Avvolto in una spirale di ambiguità psicologica e tensione emotiva, in Jungdok (2002), Lee Byung-hun interpreterà Dae-jin, un uomo che, dopo un incidente automobilistico, si risveglierà dal coma convinto di essere suo fratello maggiore. Sarà uno dei suoi più grandi successi, anche grazie alla credibilità usata per incarnare un personaggio diviso tra identità, desiderio e trauma, in un thriller romantico che mescola mistero e introspezione.
Nel 2005, sarà un sicario elegante e silenzioso che si ribella al suo boss per amore in Bittersweet Life, un film cult per la regia stilizzata e la sua interpretazione malinconica e violenta, che definirà un nuovo archetipo nel noir coreano. Poi, dopo la sua apparizione in Geuhae yeoreum (2006), prenderà parte a un altro film di Kim Ji-woon (che ormai lo utilizza come suo attore feticcio), Il buono, il matto, il cattivo (2008). Tra scene di massa e riprese spettacolari, Lee Byung-Hun sarà un villain perfetto, sempre vestito di nero, con guanti di pelle e una meche di capelli che gli coprirà l'occhio destro.
Le prime pellicole americane
Adocchiato da Hollywood, sarà diretto da Stephen Sommers in G.I. Joe - La nascita dei Cobra (2009) e da Jon M. Chu nel sequel G.I. Joe - La vendetta (2013), come ninja letale e tormentato, Storm Shadow. Un personaggio che inizialmente combatte contro i G.I. Joe, ma poi rivela una verità nascosta che lo porta a cambiare schieramento. Tornerà in patria per recitare in I Come with the Rain (2009) e I Saw the Devil (2010), dove sarà un agente segreto che insegue il serial killer assassino della sua fidanzata. Anche qui una performance elogiata per la discesa nell'oscurità morale e la tensione psicologica, in un revenge thriller estremo e disturbante, ancora una volta diretto da Kim Ji-woon, che lo vorrà anche in Angmareul bo-atda (2010) e L'impero delle ombre (2016). Mentre nel 2012, avrà un doppio ruolo in Masquerade, nei panni del paranoico e dispotico re Gwang-hae e in quelli di Ha-seon, un comico di strada reclutato per impersonarlo durante una crisi politica.
La sua performance viene acclamata per la straordinaria versatilità con cui ha incarnato due personalità opposte, passando con naturalezza dall'autorità cupa del sovrano alla genuinità compassionevole del sosia, rendendo credibile la trasformazione di Ha-seon in un leader giusto e illuminato. Un contrasto ha permesso alla critica di conferirgli numerosi riconoscimenti, tra cui il Grand Bell Award come miglior attore.
Tra Corea del Sud e Hollywood
A questo punto, si fanno meno sporadici i film in America. Lee Byung-Hun recita in Red 2 (2013), Terminator Genisys (2015), I magnifici 7 (2016) di Antoine Fuqua, offrendogli lo status di star dell'industria cinematografica asiatica. Dopo Conspiracy - La cospirazione (2016) di Shintaro Shimosawa, reciterà infatti nel thriller ad alto ritmo, dominatore del box office coreano, Master come truffatore carismatico a capo di una società finanziaria fraudolenta. Intanto, sarà l'ex tirapiedi politico in cerca di vendetta contro un sistema corrotto in Naebujadeul (2015), anche questo film con ottimi incassi. Razionale ministro che cerca di negoziare la pace durante l'assedio Qing alla fortezza di Namhansanseong nell'omonimo film del 2018, sarà un agente nordcoreano che collabora con il sud nel catastrofico Ashfall - The Final Countdown (2019) e poi il direttore dell'intelligence sudcoreana degli Anni Settanta in L'uomo accanto (2020).
E dopo Emergency Declaration (2021), nei panni di un ex pilota coinvolto in un attacco bioterroristico su un volo intercontinentale, e Konkeuriteu yutopia 2023, nel quale è un ex funzionario che assume il comando di un condominio sopravvissuto a un terremoto devastante, viene nuovamente scelto da Park Chan-wook per No Other Choice - Non c'è altra scelta (2025), dove è Man-su, un esperto cartario licenziato dopo 25 anni di servizio, spinto all'estremo da un sistema spietato. In un racconto che mescola thriller, dramma sociale e satira nera, ispirato al romanzo "The Ax" di Donald E. Westlake, Lee Byung-hun esplora tramite il suo personaggio le contraddizioni del mondo del lavoro e la fragilità delle certezze moderne.
Ma è dalla televisione che ricava il suo successo internazionale, dopo Areumda-un naldeul del 2001, nel quale è un giovane dirigente discografico che scopre oscuri segreti familiari e si innamora di una ragazza dal passato difficile, appare nella serie tv All In (2003) e in Iris (2009), ancora una volta nei panni di un agente segreto coinvolto in una rete di spionaggio, tradimenti e amori impossibili.
Nel 2018, recita in Mr. Sunshine nei panni di Eugene Choi, un ragazzo nato in schiavitù che fugge negli Stati Uniti e torna in Corea come ufficiale americano, trovandosi coinvolto in lotte per l'indipendenza e in un amore impossibile. Ma è con Squid Game (2021-2025), che raggiungerà la notorietà mondiale. Suo il ruolo dell'enigmatico e diabolico sovrintendente degli ormai famosi giochi mortali. Una performance di grande successo per aver saputo trasmettere tensione glaciale, ambiguità morale e profondità emotiva, soprattutto nelle stagioni successive dove il personaggio evolve da antagonista silenzioso a figura tragica e stratificata, combattuta tra dovere e residui di umanità. Nel frattempo, sarà anche in Our Blues - Vite intrecciate (2022) nei panni di un venditore ambulante burbero, ma dal cuore sensibile, che vive sull'isola di Jeju e affronta il ritorno di un amore tormentato.
Vita privata
Lee Byung-Hun è il marito dell'attrice Lee Min-jung, dalla quale ha avuto due figli.