Dalla storia del cinema più completa in lingua italiana, una selezione di 9009 film da vedere, dal 1895 al 2025. Scopri le recensioni, trame, listini, poster e trailer. Ordina per:
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Un esempio mirabile di cinema di emozioni, capace di trasformare stringenti necessità in straordinarie virtù. Drammatico, Germania2019. Durata 86 Minuti.
Una ragazza deve decidere se partire o meno per il volontariato. Espandi ▽
Jette deve prendere un aereo per trascorrere un anno di volontariato in Costa Rica. È quello che vorrebbe il padre, Urs, che intende farla evadere dalla vita di provincia. Ma Jette ama Mario e non sembra in grado di prendere una decisione così drastica sul proprio futuro. Recensione ❯
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Tra ironia e stupore, tra tensione e commozione, un'opera imprevedibile e godibile al crocevia dei generi. Drammatico, Corea del sud2012. Durata 126 Minuti.
Un mattino, Sun-i, donna d'origine coreana che vive da anni negli Stati Uniti, riceve un'inaspettata chiamata dalla Corea. Espandi ▽
Un bel mattino, mentre si prepara a fare colazione con tutta la famiglia, Sun-i, una signora d'origine coreana che vive da anni negli Stati Uniti, riceve un'inaspettata chiamata dalla Corea. Parte quindi con la giovane nipote alla volta di una vecchia magione di campagna dove trascorse un periodo della sua adolescenza negli anni Sessanta. A quell'epoca, la malaticcia Sun-i s'era trasferita in campagna con la madre e la sorella e lì aveva fatto il più sorprendente degli incontri, quello con un misterioso ragazzo selvaggio che viveva nei boschi. Recensione ❯
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Perdita e riscoperta si inseguono nella nebbia di un dramma islandese con delle notevoli trovate visive. Drammatico, Islanda, Danimarca2019. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cineasta islandese Hlynur Pàlmason torna sul grande schermo con un'opera seconda ricca e articolata, premiata come miglior film al 37° Torino Film Festival. Espandi ▽
L’oscuro è virato al bianco nel secondo lungometraggio dell’abile regista Hlynur Palmason, che immerge una storia dark su una mascolinità in bilico tra amore e odio nelle tinte abbacinanti della natura islandese. È un ritorno a casa per il regista, che aveva ambientato l’esordio Winter brothers in Danimarca, e che con A white, white day realizza una delle opere più significative del cinema recente del suo paese: pienamente immersa nella cultura e nel paesaggio ma con aspirazioni che vanno ben oltre il pittoresco. Sorretto da un’interpretazione stupefacente del veterano Ingvar Sigurdsson, per il quale il ruolo è stato pensato e scritto, il film è criptico, ambiguo e spigoloso tanto quanto le immagini dell’Islanda più rurale sono dirette, piene e profonde. Un’opera di contrasti in cui l’amore si scioglie nell’odio, o forse viceversa. Recensione ❯
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Una serie molto realistica nel mettere in scena l'azione della squadra di celerini, dove,
però, tutto viene "sporcato" per raccontare qualcosa che striscia dal di dentro. Azione, Italia2025.
Una notte di feroci scontri in Val di Susa. Una squadra del Reparto Mobile di Roma resta orfana
del suo capo, che rimane gravemente ferito. Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta
(Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è una squadra come le altre, è
Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi
da famiglia. Una famiglia con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano
Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di
una vecchia scuola, tutta da rifondare. Come se non bastasse il caos che investe la nuova
formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova
ondata di malcontento della gente verso le istituzioni. Un nuovo "autunno caldo" contro cui
proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in
discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla
squadra. Recensione ❯
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La storia del gruppo che ha rivoluzionato la musica pop sin dai primi anni '70 e che, ancora oggi, vanta milioni di fan in tutto il mondo. Espandi ▽
Poche band come gli ABBA hanno avuto un successo così duraturo a fronte di pochi anni di effettiva attività in tour. Il gruppo svedese ha saputo gestire con abilità il proprio marchio fin dall’inizio, puntando sullo charme della doppia coppia e sottraendosi al ricatto dei concerti (ogni riferimento ai The Rolling Stones, che hanno continuato a suonare anche dopo la morte di Charlie Watts, è intenzionale). Il loro è un pop elementare, rassicurante, romantico, qualcuno direbbe reazionario. Come tutte le cose apparentemente semplici, è stato creato a tavolino, con metodo scientifico, attingendo a fonti alte. Ha generato melodie accattivanti e intrecci vocali di immediata presa e perciò resiste a decenni di novità discografiche presunte e reali. Oltre a ciò, gli ABBA si sono “museizzati” in vita da soli, traendone (ulteriori) profitti. Nel 2023, a quarant’anni dallo scioglimento, il brand è, se possibile, ancora più forte. Ci sono nuovi pubblici, soprattutto bambini, da conquistare, mentre si fanno innamorare di nuovo genitori e nonni. Prodotto cinematografico che corrisponde a ciò che dichiara di essere, ABBA: The Movie - Fan Event è perciò un mega spettacolo che tiene insieme la band di ieri e di oggi. Recensione ❯
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Vi ricordate le commedie anni '60, colori vivacissimi e personaggi stilizzati? E' a quell'epoca che si ispira Down with love: split screen, set enormi, materiale di repertorio e musica in stile per un tuffo nel passato! Espandi ▽
NYC 1963: cosa succede quando Catcher Block, affermato giornalista e maschilista convinto, incontra Barbara Novak, timida scrittrice di provincia balzata all'onore delle cronache con "Down with love", romanzo-manifesto che professa l'emancipazione della donna attraverso la rinuncia all'amore... Recensione ❯
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La passione per l'insegnamento raccontata con dolcezza e ironia. Espandi ▽
La serie racconta con dolcezza e ironia la passione per l'insegnamento di cinque maestri dalle personalità molto diverse. La frequente rottura della quarta parete messa in atto attraverso sguardi complici in macchina, frecciatine e confessioni private ai presunti documentaristi intenti a seguire i personaggi nelle loro giornate di lavoro non rappresenta un espediente nuovo, ma viene calibrato con estrema efficacia. Recensione ❯
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Nuove attività nella scuola ma le buone intenzioni non bastano. Espandi ▽
Un nuovo anno scolastico è alle porte e alla Abbott Elementary Janine, Gregory, Jacob, Melissa e Barbara si preparano ad accogliere gli studenti, accompagnati dalla chiassosa preside Ava e dall'eccentrico signor Johnson, il bidello della scuola. Si prospetta un anno ricco di ostacoli da superare per un istituto pubblico come la Abbott, sempre sottofinanziato e in lotta con il distretto scolastico. Nel frattempo Janine deve fare i conti con la sua nuova vita da single e con i problemi economici che ne derivano, mentre Gregory è finalmente diventato di ruolo ed è intento a preparare il programma per il nuovo anno.
Con la seconda stagione Abbott Elementary si riconferma una sitcom imperdibile, capace di coniugare con intelligenza comicità tradizionale e tematiche contemporanee, affrontate in modo divertente e mai banale.
La serie riesce infatti a coniugare uno stile comico piuttosto classico e già visto a tematiche contemporanee osservate con uno sguardo inedito. Sempre ottime, inoltre, le interpretazioni del cast, che riescono a colpire l'emotività dello spettatore, strappandogli anche qualche lacrima. Recensione ❯
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Abel ha dei problemi psicologici, aggravati dall'abbandono del padre. Si mette per questo in testa di essere lui stesso il padre dei fratelli e si comporta come tale. Almeno fino al ritorno del vero genitore. Espandi ▽
Il piccolo adorabile Abel ha problemi psicologici; sua madre lo va a prendere al reparto psichiatrico sperando di non sconvolgerlo. Parla con la maestra di come affrontare la scomparsa di suo padre; l'intera famiglia si preoccupa dello sconvolgimento di Abel, ma le cose prendono una piega inaspettata quando il ragazzino si ritaglia con risolutezza un nuovo ruolo nella famiglia: decide di diventare il nuovo padre della famiglia. Trasforma così le preoccupazioni della sua famiglia nel rispetto dovuto ad un capofamiglia. Fino a che non compare uno sconosciuto che sostiene di essere il padre di Abel. Recensione ❯
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Un film per 'famiglie' che integra alla perfezione immagini documentaristiche e vicenda narrata. Avventura, Austria2015. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto di formazione che vede intrecciarsi la vita di un ragazzo, Luca, con quella di un cucciolo di aquila abbandonato. Espandi ▽
In un nido di aquile il primo nato scaccia il secondo facendolo precipitare. A trovare l'aquilotto è un bambino, Lukas, che ha un difficile rapporto con il padre cacciatore. Lukas gli tiene nascosta la presenza del rapace mentre cerca di farlo crescere anche con l'aiuto di Danzer, un guardaboschi. Giungerà anche il momento di insegnare ad Abel (così è stato battezzato pensando al fratello Caino che voleva la sua morte) a volare rischiando così una separazione. Recensione ❯
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Il cinema di Tsai Ming-liang continua ad essere spazio di riflessione personale e puro piacere estetico. Sperimentale, USA, Taiwan2024. Durata 79 Minuti.
Un monaco cammina tra le vie del Museo Nazionale di Arte Asiatica a Washington D.C.. Espandi ▽
Un monaco buddista avvolto in un abito di un rosso acceso si muove camminando con una lentezza esasperante, avulso da tutto ciò che lo circonda. Il territorio di marcia stavolta sono gli Stati Uniti, in particolare l’area attorno a Washington D.C., dove ha sede il Museo Nazionale di Arte Asiatica. Una serie di “quadri” a inquadratura fissa si susseguono mostrando i vari ambienti e cortili del museo, mentre il monaco li percorre in una sorta di esercizio meditativo. Guardando Abiding Nowhere si entra in contatto con quella che Guy Debord chiamava “deriva psicogeografica”, e lo spazio urbano si ri-configura davanti a noi. Meditazione per immagini, spazio di riflessione personale, puro piacere estetico: ciascuno troverà il suo punto d’ingresso preferito nel film, ma ciò che più conta è che Tsai Ming-liang continui a fare cinema di livello così assoluto anche in progetti di secondo piano. Recensione ❯
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Un horror adrenalinico e spettacolare, con personaggi curiosi di stampo tarantiniano. Horror, Thriller - USA2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I bambini possono essere dei veri mostri. Espandi ▽
Un commando di criminali rapisce una dodicenne di ritorno dalla danza prelevandola nella sua lussuosa villa con una rapida e organizzata azione esecutiva e portandola in una vecchia casa isolata approntata allo scopo. Lambert, l'organizzatore del colpo, non vuole dire loro di chi sia figlia la ragazzina: loro dovranno solo badare a lei per 24 ore in attesa che si perfezionano le trattative per il riscatto e il facoltoso genitore sborsi i 50 milioni di dollari richiesti. Tutto sembra sotto controllo. Ma anche Abigail è molto più pericolosa di quello che sembra.
La storia, nella sua linea narrativa principale, è molto semplice. Un ensemble di personaggi di stampo tarantiniano - con tanto di nomi fasulli adottati per l'occasione - si trova alle prese con una creatura mostruosa in un luogo ostile e isolato e deve cercare di sopravvivere.
La piccola vampira ballerina è una caratterizzazione curiosa e originale, cui la giovane Alisha Weir dà spessore e incisività. I registi di dimostrano perfettamente a proprio agio nell'affrontare in chiave moderna, ma con un occhio chiaramente alla tradizione del passato, l'universo vampiresco, sussumendone alcuni elementi classici e rigettandone altri in un turbinoso vortice che predilige l'azione alla riflessione. Recensione ❯
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