Titolo originale | The Way of the Eagle |
Titolo internazionale | Brothers of the Wind |
Anno | 2015 |
Genere | Avventura, |
Produzione | Austria |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Gerardo Olivares, Otmar Penker |
Attori | Jean Reno, Tobias Moretti, Manuel Camacho, Eva Kuen, Nico Polly . |
Uscita | giovedì 29 settembre 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,49 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 settembre 2016
Un racconto di formazione che vede intrecciarsi la vita di un ragazzo, Luca, con quella di un cucciolo di aquila abbandonato. In Italia al Box Office Abel - Il figlio del vento ha incassato 484 mila euro .
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In un nido di aquile il primo nato scaccia il secondo facendolo precipitare. A trovare l'aquilotto è un bambino, Lukas, che ha un difficile rapporto con il padre cacciatore. Lukas gli tiene nascosta la presenza del rapace mentre cerca di farlo crescere anche con l'aiuto di Danzer, un guardaboschi. Giungerà anche il momento di insegnare ad Abel (così è stato battezzato pensando al fratello Caino che voleva la sua morte) a volare rischiando così una separazione.
Nel panorama sempre più asfittico nelle nostre sale dei film cosiddetti 'per famiglie', Abel si presenta con caratteristiche del tutto particolari che lo rendono degno di un'attenzione speciale. Perché se si guarda al plot di base si può legittimamente pensare a una storia già sfruttata dal cinema: il rapporto tra un bambino e un animale che si presenta non privo di difficoltà. Qui però c'è molto di più perché la produzione ha fuso una storia con tanto di voce narrante con immagini documentaristiche di altissimo livello a cui il grande schermo rende giustizia.
Le riprese, sia dei rapaci che degli altri animali che popolano le vallate e le cime dell'area del Tirolo, dove sono state effettuate le riprese, si integrano alla perfezione con la vicenda narrata e sono tutte frutto di un lungo e non facile lavoro di 'pedinamento' degli animali.
C'è poi il versante dei rapporti adulti /bambini (e non è secondario per un film che si rivolge ai più giovani). Così come Abel è orfano anche Lukas ha perso la mamma e il modo in cui è accaduto ha fatto sì che il suo rapporto con il padre si deteriorasse. Ora si trova lui a fare da 'padre' all'aquilotto e, con l'aiuto di una specie di nonno (anche se non come età) che è poi il narratore della storia, deve arrivare ad accettare il pensiero che un giorno Abel si separerà da lui.
Sono temi troppo spesso evitati nel confronto familiare e che il cinema raramente riesce a rappresentare ad altezza di bambino. In questa occasione l'operazione è riuscita grazie a un film che può appassionare i figli ma che offre agli adulti immagini dell'ambiente naturale di grande bellezza.
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Abel è un aquilotto che appena nato viene spinto giù dal nido dal fratello maggiore, denominato Caino. Abel sopravvive alla caduta e allo shock ma rischia di morire per via degli altri predatori che popolano le montagne austriache, se non fosse che viene trovato e custodito da un bambino, Lukas, uno dei pochi abitanti degli altipiani il quale decide di prendersene cura e accompagnarlo [...] Vai alla recensione »
“Abel – Il figlio del vento” di Gerarldo Olivares e Otmar Penker è un Film bellissimo. E' bellissimo per chi ama il Cinema, per chi ama la Natura, per chi ama aree del nostro pianeta dove la Natura è incontrastata e domina su tutto, per chi ama le belle Storie, per chi ama la vita cristallina e pura vissuta in luoghi incontaminati dall'Uomo! Il Film [...] Vai alla recensione »
"Wie Bru"der im Wind"(i italiano "AbelIl fgiligio del vento"ma letteralmente"Fratelli nel vento", 2015, diretto da Gerardo Olivares con Otmar Penker, screenplay di Penker con Joanne Reay e Gerard Salmina, produzione internazionale ma realizzato in Austria e in Parte nell'Ampezzano), dimostra che ipiuttosto che i film alpini(o meglio i telefilm)politieschi, [...] Vai alla recensione »
protagonisti del film sono un'aquila e un bambino. Il film è curatissimo nei dettagli su natura e animali (quasi a livello di un documentario), la storia è semplice, i personaggi coinvolti pochissimi, ma nonostante ciò il risultato è importante, in quanto il film sa emozionare lungo tutta la sua durata.
commuoversi fino alle lacrime per un film stupendo e perfetto,gloriarsi dinanzi ad immagini sensazionali e animali splendidi,non a caso amo l'aquila sopra ogni altro suo simile,ma qui è tutto sublimato,solo la natura può riscattare l'uomo da qualsiasi nefandezza terrena,vedere questo film è un toccasana per l'anima,e una magnificienza per gli occhi,complimenti vivissimi al regista e alla troupe,il [...] Vai alla recensione »
un documentario trasformato in un film. Davvero bravi i montatori e sceneggiatori che hanno creato il giusto mix tra finzione e realtà.
Cuore delle Alpi. Dalle vette, un aquilotto viene spinto dal fratello, fuori dal nido. Sopravvive alla caduta, grazie anche all'aiuto del giovane Lukas. Il ragazzo (bravissimo Manuel Camacho), orfano di madre e senza dialogo con il burbero padre, aiuterà Abel a diventare un'aquila capace di cavarsela da sola. Un percorso formativo che riguarderà anche lui, con la guida del guardacaccia Jean Reno.