One Piece

Film 2023 | Azione, Avventura

Regia di Marc Jobst, Tim Southam, Emma Sullivan, Josef Kubota Wladyka. Una serie con Emily Rudd, Mackenyu, Iñaki Godoy, Taz Skylar, Jacob Gibson. Cast completo Titolo originale: One Piece. Genere Azione, Avventura - USA, 2023, STAGIONI: 1 - EPISODI: 10

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Ultimo aggiornamento domenica 3 settembre 2023

L'adattamento live action dell'opera di Eiichiro Oda, il manga più famoso di sempre.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO N.D.
Alla ricerca di un tesoro.
a cura della redazione
venerdì 15 settembre 2023
a cura della redazione
venerdì 15 settembre 2023

Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un leggendario tesoro, conosciuto come ONE PIECE, per diventare il Re dei Pirati.

Episodi: 8
Regia di Marc Jobst, Tim Southam, Emma Sullivan, Josef Kubota Wladyka.

Recensione di a cura della redazione

Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, ONE PIECE è un'impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei pirati! Tuttavia, per trovare l'inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.
Episodi: 8
Regia di Marc Jobst, Tim Southam, Emma Sullivan, Josef Kubota Wladyka.

Un adattamento fedele ma poco coraggioso

Recensione di Luigi Coluccio

Gol D. Roger, il Re dei Pirati, è stato catturato. Sulla piazza principale della città di Loguetown, nel quadrante di mare dell'East Blue, i soldati della Marina hanno eretto un palco su cui sono pronti a giustiziarlo. Una folla composta da migliaia persone si accalca per vedere l'esecuzione, quando Roger, con le sue ultime parole, sprona le persone di tutto il mondo desiderose di libertà e riscatto di andare alla ricerca del suo tesoro, il leggendario One Piece. Ventidue anni dopo la morte di Roger tocca al giovane Monkey D. Luffy cimentarsi nell'impresa: cappello di paglia in testa, cicatrice sulla guancia sinistra e soprattutto incredibili capacità donategli dall'aver ingerito il Frutto del Diavolo, Luffy ha come unico obiettivo quello di trovare il One Piece e diventare il nuovo Re dei Pirati. Ma per farlo serve una nave e una ciurma...

La serie Netflix mette in scena la prima grande saga del manga, uno dei tre grandi titoli, assieme a "Naruto" e "Bleach", degli anni 2000.

One Piece, manga o anime che sia, è una sorta di affresco sul mito di Achille che insegue la tartaruga - marina, in questo caso. E Achille siamo noi, la Toei Animation e, perché no?, lo stesso creatore Eiichiro Oda. Noi perché da ventisei anni ci nutriamo del viaggio di Luffy e della sua indomita quest senza averne mai abbastanza; la Toei, casa di produzione dell'anime, che tra stop, filler e ripartenze deve oculatamente gestire i tempi televisivi in accordo a quelli del manga; e Oda, soprattutto Oda, che da quel luglio 1997, quando è iniziata la pubblicazione settimanale su Weekly Shonen Jump, dorme poche ore a notte, disegna tutto quello che si "muove" da solo lasciando gli sfondi al suo team e che da anni va rassicurando sul termine della storia - forse il 2024 o il 2025 saranno l'orizzonte (sopra il mare) finale.

Ma questa tartaruga inarrivabile, più che il mite antagonista del Piè Veloce, ha le dimensioni dell'induista Akupara su cui si regge il mondo. One Piece, infatti, è un fenomeno editoriale che non ha eguali nella storia del fumetto, comics o manga che sia: 1091 capitoli, 106 tankobon, il record per il maggior numero di copie della stessa serie firmate da un unico autore, il primato di titolo più venduto della storia con 500 milioni di volumi in tutto il mondo - per non parlare dei 1074 episodi dell'anime omonimo, OVA, videogiochi, parchi a tema, spettacoli kabuki e film (One Piece Film: Red è il maggior incasso giapponese dello scorso anno).

One Piece, insomma, è un colosso artistico-mediatico che ha fatto breccia in modo trasversale e continuo, ovunque e comunque.

E dunque come è andato l'incontro - scontro? - tra il colosso dell'intrattenimento globale Netflix e il titano dell'immaginario collettivo One Piece? Cosa è uscito fuori dall'unione - innaturale? - tra la Grande N Rossa e il Jolly Roger con il Cappello di Paglia? Iniziamo dallo sgombrare il campo da morti e feriti, perché gli adattamenti di Death Note e Cowboy Bebop qua non c'entrano nulla, vuoi per il peso specifico del brand di partenza, vuoi per l'apparato produttivo messo in campo, vuoi per il rigido controllo creativo imposto fin dall'inizio da Oda - e vuoi, paradossalmente, perché si è evitato di fare un altro Death Note o Cowboy Bebop proprio grazie agli ignominiosi adattamenti di Death Note e Cowboy Bebop... Certo, non siamo nemmeno dalle parti delle vette cestistiche di The First Slam Dunk, recente, riuscito, riuscitissimo adattamento di un altro signature-manga, che dietro aveva sempre la Toei Animation e il suo GOAT-mangaka Takehiko Inoue. Però, ecco, One Piece sta proprio in mezzo. E ci sta bene.

In questi otto episodi da un'ora ciascuno, capeggiati dagli showrunner Matt Owens e Steven Maeda, si può infatti andare sopra come sotto, a lato come di sbieco. C'è, insomma, di tutto: scenografie imponenti costruite a grandezza naturale e CGI posticcia e sciatta, lungaggini televisive da soap familiare e aderenza impressionante al materiale di partenza, costumi ridicolmente inutili ed effetti visivi riuscitissimi, disponibilità totale nell'assecondare i cambi di tono e la vastità della storia e incapacità di cavalcare il distacco nel passaggio di medium. One Piece, insomma, trova la sua comfort zone nel mostrarci che ci tiene, che si è impegnata, e forse la serie come gli autori si sorprendono da soli nello scoprire se non di aver centrato l'obiettivo almeno di non aver pasticciato troppo.

Del resto questo soddisfacente ma a volte sfiancante punto mediano non può che essere l'unico equilibro possibile tra il colosso e il titano, Netflix e One Piece, con da una parte quella sorta di formula globale estetica che la piattaforma streaming insegue e fa eseguire da oramai troppo tempo a questa parte, e l'arazzo collettivo spumeggiante e caleidoscopico che è il manga di Oda dall'altra. Non può essere anarchico e smisurato, surreale e kawaii, l'adattamento di One Piece all'interno del regime naturalistico e renderizzato, formattato e intelligibile, di Netflix - sempre se non vai dalle parti di Shaolin Soccer, ma Stephen Chow è appunto Stephen Chow...

Owens e Maeda non cercano di imbrogliare nessuno, ci piazzano davanti la "Gum Gum Pistol" fin dalle prime sequenze per farci vedere il loro entusiasmo e la loro disponibilità, stringono e allargano sul worldbuilding dell'East Blue quando serve, riveriscono Oda e offrono il giusto fianco al fan service, ma il vero scarto lo danno le prove tutto corpo e cuore dei protagonisti della serie: da una Emily Rudd (Nami) forse troppo rigida ai ruoli più semplici e diretti di Jacob Romero Gibson (Usopp) e Mackenyu (Zoro), passando per i convincenti e divertiti Vincent Regan (Vice-Ammiraglio Garp) e Taz Skylar (Sanji), fino ad arrivare al vero pezzo unico, Iñaki Godoy, semplicemente inarrestabile nella sua gommificazione attoriale di Luffy. Ecco, se c'è qualcosa da cui ripartire per affrontare il viaggio verso la Rotta Maggiore, quel qualcosa è la ciurma della Going Merry. E non è questo il significato neanche troppo nascosto delle avventure di One Piece? Il cielo sopra la testa, il mare sotto i piedi, il vento in faccia e accanto una banda di amici con la quale andare fino ai confini del mondo e ritorno. Sempre all'arrembaggio.

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venerdì 15 settembre 2023
 

Il creatore e illustratore di One Piece, Eiichiro Oda, ha oggi confermato la notizia. Vai all'articolo »

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domenica 3 settembre 2023
Luigi Coluccio

La serie mette in scena la prima grande saga del manga, uno dei tre grandi titoli, assieme a "Naruto" e "Bleach", degli anni 2000. Su Netflix. Vai all'articolo »

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martedì 25 luglio 2023
 

Regia di Marc Jobst, Tim Southam, Emma Sullivan. Una serie con Emily Rudd, Mackenyu, Iñaki Godoy, Taz Skylar, Jacob Gibson. Dal 31 agosto su Netflix. Guarda il trailer »

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lunedì 19 giugno 2023
 

Regia di Marc Jobst, Tim Southam, Emma Sullivan. Una serie con Emily Rudd, Mackenyu, Iñaki Godoy, Taz Skylar, Jacob Gibson. Dal 31 agosto su Netflix. Guarda il trailer »

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