Anno | 2024 |
Genere | Fantascienza, |
Produzione | Francia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Bruno Dumont |
Attori | Camille Cottin, Lyna Khoudri, Fabrice Luchini, Anamaria Vartolomei, Bernard Pruvost Julien Manier, Philippe Jore. |
Distribuzione | Academy Two |
MYmonetro | 3,25 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 febbraio 2024
In un villaggio francese alcuni extraterrestri sotto copertura sono in procinto di scatenare una battaglia. Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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In un villaggio di pescatori sulla costa a nord della Francia è in procinto di scatenarsi una battaglia tra potenti forze extraterrestri che si nascondono dietro le soporifere apparenze della vita quotidiana degli abitanti locali. Il figlio del pescatore Jony, il piccolo Freddy, è al centro della contesa: nato dall'unione tra un extraterrestre e un'umana, crescendo diventerà l'ago della bilancia nella lotta tra gli "uno" e gli "zero". La principessa Jane, dell'impero degli "uno" viene mandata sulla terra per salvare gli umani dal male che potrà scatenarsi quando Jony farà crescere il suo erede come sovrano delle forze oscure.
Il gusto per la satira sociale è una componente essenziale della filmografia di Bruno Dumont, al pari delle zone costiere del nord del paese in cui spesso ambienta i suoi film.
Entrambi sono elementi che tornano in L'empire, anche se stavolta il curioso mélange tra la fantascienza che scimmiotta Star Wars e il ritratto umano di una comunità rurale lascia perplessi. Pieno di motivi visivi che sfiorano il camp e il ridicolo, il ri-utilizzo dei codici di genere sembra quasi venir preso alla lettera dal regista, che mette in scena una colossale battaglia tra forze del bene e impero del male con tanto di navi spaziali e spade laser. Ma una spada laser è un riferimento culturale che non può essere messo su schermo in quanto tale, con un grado zero di prospettiva: il risultato è un gap semiotico che almeno veniva scongiurato nei film precedenti, come l'ultimo France, radicato in una satira passabile per quanto di livello un po' facile. In L'empire, gli umani sono solo delle macchiette quando non del tutto assenti, visto che la maggior parte dei personaggi ha in realtà mere sembianze terrestri ed appartiene invece alle fazioni interstellari degli "uno" e degli "zero". Tale è l'aderenza di Dumont a questi personaggi, in particolare alla Jane di Anamaria Vartolomei (la quale conferma la presenza scenica mostrata in quel La scelta di Anne - L'Événement che la lanciò) e al Jony di Brandon Vlieghe, che sembra quasi prenderli sul serio mentre fanno proclami da villain di un b-movie anni ottanta e si lanciano in un'improbabile slancio sessuale per prendersi una pausa dalla loro rivalità ancestrale.
E del resto nei dintorni non rimane granché, tra comparsate dolorose di Luchini e Cottin e alcune idee di design che se non altro denotano una parvenza di visione cinematografica, come le navi spaziali che all'interno hanno l'aspetto di capolavori architettonici (la Reggia di Caserta, la Sainte-Chapelle parigina) e gli effetti visivi della pirotecnica sequenza finale, degna illustrazione di uno scontro tra due entità incompatibili nel vuoto cosmico.
C'è da aspettarsi davvero di tutto da un cineasta del calibro di Bruno Dumont! Già, perché, di fatto, il celebre regista di Bailleul, attraverso il suo mondo innovativo e fortemente straniante di intendere la messa in scena, non ha mai avuto paura di osare, di tentare nuove strade e nuovi linguaggi cinematografici, di regalarci storie ora crude, ora incredibilmente dissacranti, spiazzandoci come raramente [...] Vai alla recensione »
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Tra cielo e terra. Il cinema di Dumont gioca con i cinecomics ma in realtà condivide temi che appartengono al suo cinema come la ricerca dell'origine e la fine del mondo, i misteri della vita, dell'amore e della morte. Poi in L'empire spinge sull'acceleratore con il genere tra pianeti antagonisti, cavalieri dell'Apocalisse, raggi laser. Lo sguardo volge verso un tempo astratto, ma il riferimento rimanda [...] Vai alla recensione »