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Ultimo aggiornamento lunedì 17 marzo 2025
Il film comprende un recap adrenalinico della prima stagione e un nuovo episodio originale, "Il giorno libero di Hoshina".
CONSIGLIATO SÌ
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In un mondo devastato dall'invasione di mostri alieni detti kaiju, le Forze di Difesa rappresentano il corpo di élite che preserva la specie umana dalla distruzione. Da piccoli Kafka e Mina hanno giurato di combattere fianco a fianco contro i mostri: Mina è diventata il capitano delle Forze di Difesa, mentre Kafka si è rassegnato a fare lo spazzino e ripulire la città dalle carcasse dei kaiju. Finché un giorno, insieme all'ambizioso Reno, si ritrova faccia a faccia con un mostro: ferito dopo lo scontro viene aggredito in ospedale da un parassita alieno, che prende possesso del suo corpo. Da quel giorno Kafka è anche per metà kaiju: una specie non identificata e dalla potenza inarrestabile, chiamata kaiju n. 8. Arruolato finalmente nell'esercito, Kafka manterrà segreta la sua identità, nonostante in forma umana sia di poca utilità per le Forze di Difesa.
Dalla prima stagione della serie anime del 2024 (adattamento del manga di Naoya Matsumoto), Tomomi Kamiya e Shigeyuki Miya traggono una sintesi sotto forma di lungometraggio di due ore: c'è la genesi della storia, con la trasformazione (anzi, considerato il nome, la metamorfosi) di Kafka, e il suo addestramento come cadetto, durante il quale deve sforzarsi di non rivelare la propria identità.
Qui facciamo la
conoscenza di molti personaggi minori e si sprecano i siparietti comici tra una missione e
l'altra contro i kaiju. Le forme di questi ultimi sono variegate e fantasiose (in un caso sono
funghi semoventi), anche se la somiglianza con gli Angeli di Evangelion è evidente. Oltre
all'anime di Hideaki Anno, sono molti altri i modelli ingombranti per un anime
esasperatamente postmoderno: c'è un po' di Pacific Rim e di Blade in Kaiju N. 8, oltre che
ovviamente di Godzilla e dei vari film in cui dei mostri giganti e nucleari mettono Tokyo a
ferro e fuoco. Ma se l'originalità non è il punto di forza della saga, gli autori suppliscono
con la comicità, leggera e mai volgare, con cui stemperano le missioni anti-mostri,
altrimenti a forte rischio di ripetitività. È soprattutto il personaggio di Kafka a rendere
l'anime differente da un My Hero Academia qualunque. Perché Kafka, vagamente
fantozziano nella sua goffaggine, è un trentenne in mezzo a baldanzosi teenager, che non
ha rinunciato al suo sogno di entrare nelle Forze di Difesa, nonostante gli evidenti deficit
fisici.
Più forte delle difficoltà e delle umiliazioni subite, Kafka trova infine il suo talento,
grazie alla conoscenza approfondita dei mostri maturata durante la carriera di spazzino e
dallo studio notturno a cui si dedica, con volontà degna di Vittorio Alfieri. Senza contare
l'aiuto che deriva dal fatto di essere diventato uno di loro, almeno in parte. Su grande
schermo i cromatismi degli scontri brillano in tutta la loro magnificenza e ripagano i fan del
fatto di assistere a qualcosa di sostanzialmente già esperito. In coda al film Kamiya e Miya
hanno inserito un episodio bonus, un breve divertissement sull'attività segreta a cui si
dedica il vicecapitano Hoshina - sorta di mix dei lupiniani Goemon e Jigen - durante il suo
giorno libero.
È ormai sempre più diffusa l'abitudine di pubblicare, tra una stagione e l'altra di un nuovo anime televisivo, un film che ne riassuma i momenti salienti, seguito da un contenuto inedito. Accade anche al nuovissimo Kaiju No 8 Mission Recon di Tomomi Kamiya e Shigeyuki Miya, versione cinematografica di quella che è auspicabilmente la serie animata più bella dell'anno scorso (e la cui seconda annata [...] Vai alla recensione »