Due fratelli divisi dalla vita scoprono l'esistenza l'uno dell'altro e imparano a volersi bene
attraverso la musica. Commedia, Francia2024. Durata 103 Minuti.
Un uomo, per salvarsi la vita, dovrà andare a conoscere il suo fratello biologico. Espandi ▽
Celebre direttore d'orchestra, il quarantenne Thibaut scopre di essere malato di leucemia e di avere bisogno di un donatore di midollo osseo. Facendo indagini sulla compatibilità dei familiari viene a sapere di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue, Jimmy, più giovane e proveniente dal nord della Francia. Diversi per carattere ed estrazione sociale, i due impareranno a conoscersi e a volersi bene, uniti dalla passione per la musica. E quando Thibaut scopre che Jimmy ha l'orecchio assoluto, lo spinge a diventare il direttore della banda musicale nella quale suona il trombone...
Una commedia drammatica semplice ed efficace, che mescola con abilità lacrima e risata, melodramma e realismo sociale.
Emmanuel Courcol, in passato autore dell'ottimo Weekend, parte dal dramma medico, passa alla vicenda famigliare dell'incontro tra i due fratelli adottati, poi allo scontro sociale fra i due protagonisti (uno borghese, l'altro proletario, uno realizzato, l'altro fallito) e infine arriva addirittura al racconto militante e sociale, con l'accenno alla crisi economica del nord e alle proteste operaie per la chiusura delle fabbriche… Recensione ❯
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Il cinema del reale coniugato con elementi di realismo magico. Per parlare di Napoli e della sua complessità. Drammatico, Italia2024. Durata 101 Minuti.
Un'opera prima che rappresenta un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli. Espandi ▽
Mimmo Sannino, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione è l'arte circense così, tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all'aiuto di Anna, assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, riesce a coinvolgere i giovani anche se il suo operato non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e dalla criminalità organizzata.
Opera prima della regista Cécile Allegra, Criature è un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli.
Il cuore del film risiede nella fiducia della pedagogia incarnata dal protagonista del film che, etimologicamente, accompagna i fanciulli nella loro vita quotidiana introducendo nelle loro vite anche la bellezza della letteratura incarnata dalla lettura del calviniano Barone rampante. Marco D'Amore si fa dunque portatore, in una maniera ancora più ampia, di questo concetto mettendo dentro il suo personaggio un trasporto che sa di esperienza vissuta, di uno sguardo che ha ben presente la realtà raccontata. Proprio come il film stesso. Recensione ❯
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Un concerto memorabile di Guccini che è stato festa tra amici e session allargata. Con un forte desiderio di condivisione. Concerto, Italia2024. Durata 90 Minuti.
Un appuntamento unico per far rivivere sul grande schermo ai fan del cantautore tutte le emozioni della serata epica del 1984. Espandi ▽
Nel 1984 il manager Renzo Fantini e Nicola Sinisi, allora assessore alla cultura del Comune di Bologna, cercano di convincere un riluttante Francesco Guccini a tenere un concerto in Piazza Maggiore a Bologna. L'occasione è data dai vent'anni di carriera di Guccini e di "La canzone del bambino nel vento" (anche nota come "Auschwitz"), da lui scritta ma incisa prima da Equipe 84.
È lo stesso Guccini a raccontarlo, nell'intervista che introduce (11 minuti circa) le immagini di quel concerto, effettivamente tenutosi il 21 giugno 1984 in quell'affollatissima piazza e nei suoi dintorni. Così strapiena di gente che a un certo punto il cantautore dovrà anche segnalare ("mi sembra di essere a Rimini") una bambina persa e ritrovata che aspetta i suoi genitori in una via del centro.
In poco meno di 80 minuti di performance sfilano sul palco molti amici di Guccini, dai meno noti Viulàn (quartetto di voci e chitarra che performa una ninna nanna in dialetto dell'Appennino modenese) a uno spumeggiante Paolo Conte, di cui Fantini all'epoca era pure manager, dalla semisconosciuta cantante folk Deborah Kooperman a Franco Ceccarelli e Victor Sogliani di Equipe 84 fino ai Nomadi, Pierangelo Bertoli e Lucio Dalla. Recensione ❯
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La storia vera di una ragazza più veloce dei suoi traumi, un film-tributo a una figura simbolo di libertà e resistenza. Drammatico, Italia, Germania, Belgio2024. Durata 102 Minuti.
La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro. Espandi ▽
Samia è una bambina somala con il sogno di diventare la donna più veloce del suo paese. Ci riuscirà, grazie al sostegno di suo padre e del suo amico allenatore Ali, arrivando fino alle Olimpiadi di Pechino 2008. Nulla però sarà semplice, Samia dovrà lottare contro un Paese tormentato da fanatismo religioso e dalla guerriglia, e scoprirà che attraversare l'Europa purtroppo è un'impresa - per molti - impossibile.
Un film di grande impatto emotivo, che vede scontrare il sogno di una bambina con la ferocia della realtà. Non dirmi che hai paura prosegue là dove finisce Io Capitano di Garrone: c'è un adolescente in mare su un barcone anche qui, anche qui una nave italiana si avvicina. Solo che è troppo tardi, le prigioni libiche hanno messo a dura prova corpi e spiriti, sole, sete e stenti hanno fatto il resto. E un tuffo con l'utopia di salvezza può essere fatale.
Un film che senza la minima traccia di retorica si rivela commovente, possiede tutta la forza dirompente di una storia vera di coraggio e disobbedienza e ha il merito di ricordare la figura di una velocista dimenticata, la piccola Samia che non sapeva che sarebbe diventata un simbolo. E a suo modo un'eroina. Recensione ❯
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Il viaggio di un uomo attraverso l'Estremo Oriente e della sua fidanzata che cerca di raggiungerlo. Espandi ▽
Miguel Gomes ha contribuito in maniera determinante a rendere una materia sempre più fluida la commistione di cinema documentario e di finzione. Grand Tour continua un discorso personale e lo porta in Estremo Oriente: la componente di finzione è ambientata nel passato ma è evidentemente girata nel presente, spesso in interni, anche a causa del lockdown da Covid-19. La suggestiva monocromia della fotografia e l’utilizzo di tecniche come l’iris rimandano però a un’epoca lontana del cinematografo. A rappresentare gli esterni sono invece immagini catturate da Gomes durante viaggi recenti in quei luoghi e il montaggio di vecchio e nuovo, bianco e nero e colore, documentario e finzione provoca l’effetto ossimorico desiderato dall’autore. Un effetto complessivo straniante, agevolato da un ritmo lento e suadente e dall’immersione in una vegetazione lussureggiante che culla lo spettatore in uno stato semi-onirico.Forse è cinema per iniziati, ma vale la pena provare ad avvicinarsi al culto del regista portoghese per poterlo apprezzare appieno. Recensione ❯
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Verdesca dirige con grazia e competenza un trattato sulla maternità in nome del bene dei figli, ma senza sacrificare la propria identità. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti.
In un momento delicato della sua vita, Giovanna ha bisogno della persona che l'ha abbandonata, sua madre biologica. Espandi ▽
Giovanna ha ereditato dal padre la conduzione dell’azienda di famiglia, che si occupa di lavorare a livello industriale (ma con cura artigianale) la pietra naturale. La donna non ha un compagno, e per quanto mantenga un rapporto stretto con la madre Lilia e la figlia 15enne Alida sembra che non riesca a costruire con loro legami completamente sinceri o ad essere del tutto trasparente. Dunque quando si ammala tiene nascosta la situazione alla ragazza, e ne parla con la madre solo perché scopre che l’unica cura sarebbe un trapianto di fegato urgente da parte di un consanguineo in età adulta. Ma Lilia non può aiutarla, perché… non è sua madre naturale. Giovanna scopre infatti di essere stata adottata e di aver vissuto una vita all’oscuro di quell’informazione importante riguardo alla propria identità. E intraprende una ricerca della propria madre biologica, l’unica che potrebbe davvero salvarle la vita.
Per il mio bene è un film insolito nel panorama italiano perché, pur partendo da una premessa melodrammatica ad alto rischio televisivo (e le prime scene faticano un po’ a trovare il tono necessario), si dipana cinematograficamente in modo sobrio e tranquillo, lavorando “in levare” e affidandosi al rigore delle sue protagoniste: Barbora Bobulova nel ruolo di Giovanna, Marie-Christine Barrault - un graditissimo ritorno - in quello della sua madre biologica, Sara Ciocca nei panni di Alida a Stefania Sandrelli in quelli di Lilia. La precisione delle immagini, la capacità di narrare una vicenda gonfia di emozione senza sconfinare mai nella lacrima gratuita, fanno dare il benvenuto a Verdesca come regista di finzione, capace di “lavorare la pietra naturale” che è il cinema con grazia e competenza. Recensione ❯
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La storia del mistico e teologo Gioacchino da Fiore in un film che affonda per troppa enfasi. Azione, Avventura, Biografico - Italia, USA2024. Durata 90 Minuti.
Il nostro destino risiede tra due mondi paralleli, quello umano e quello trascendentale - un monaco
vissuto nel XII secolo scoprì il segreto per modificarlo. Espandi ▽
Il monaco Gioacchino da Fiore, vissuto nel XII secolo e morto nel 1202, racconta da anziano la propria storia e il proprio percorso spirituale a un discepolo. La vita di Gioacchino, nato in terra calabrese, è stata un lungo viaggio mistico, confluito nella sua vasta produzione letteraria. È ricordato come una delle figure più importanti nella teologia medievale, in particolare per la sua dimensione profetica, per il pensiero riformatore, per l'originale interpretazione della dottrina cristiana, e per le critiche alla corruzione morale della Chiesa.
Lo sforzo visivo è vanificato dalla pesantezza narrativa e dal tono solenne, in un film che non riesce mai ad appassionare né a rendere il carisma della figura storica protagonista.
Il film di Jordan River non riesce mai davvero a restituire lo spessore del personaggio, proprio perché non fa altro che rimarcarlo costantemente con enfasi eccessiva. Il pur notevole sforzo visivo (risoluzione 12K) finisce così per essere vanificato da una pesantezza narrativa difficilmente sostenibile, dettata da una recitazione che mantiene un tono solenne dalla prima all'ultima battuta. Recensione ❯
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Un film natalizio fuori stagione ad altezza di sguardo della protagonista, prevedibile ma anche garbato che arriva diretto all'obiettivo. Commedia, USA2024. Durata 92 Minuti.
Ambientato nel cuore delle magnifiche Dolomiti, il film è una commedia family che diverte ed emoziona. Espandi ▽
Claire, una bambina statunitense di dieci anni, sta andando a trovare il nonno Lawrence, che ha un hotel sulle Dolomiti, assieme ai genitori Abbie e Jacob. Di solito ci va durante le festività natalizie ma quest’anno la sua famiglia ha fatto un’eccezione e ha organizzato il viaggio in Italia ad agosto. La coppia si sta per separare ma non ha il coraggio di dirlo alla figlia e conta sul fatto che sia Lawrence a farlo perché ha un rapporto speciale con la ragazzina. Claire già si era accorta che il padre e la madre non andavano d’accordo tanto che l’hanno mandata in terapia, ma la notizia la manda in crisi. Ha però un desiderio: vorrebbe trascorrere un ultimo Natale tutti insieme, anche nel mese di agosto. Così fa arrivare dagli Stati Uniti anche i nonni paterni Rose e Mark. Poi, con l’aiuto di Lawrence e il suo fedele collaboratore Otto, fa di tutto per risanare la fattura tra i genitori, ma senza successo. Intanto questo particolare Natale estivo è alle porte, con tanto di neve e addobbi. C’è uno strano incrocio tra la commedia statunitense e quella italiana. Della prima c’è l’atmosfera e l’attesa, della seconda l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi. Due visioni contrastanti di film natalizi trovano così il loro punto d’incontro in Ops! È già Natale, evidente già tra i credits degli sceneggiatori dove ci sono, oltre al regista Peter Chelsom e Tinker Lindsay, anche Neri Parenti, regista di tanti cinepanettoni campioni al box-office, e Francesco Patierno. Il film è prevedibile e garbato e le cose girano come devono, c'è qualche pausa di troppo e si poteva forse dare maggiore risalto ai coetanei di Claire, ma è innegabile il mestiere e la cura nella costruzione dei personaggi per un film dall’impianto semplice ma che arriva diretto all’obiettivo. Recensione ❯
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Un biopic musicale senza precedenti, realizzato con il format dei LEGO Movie e dedicato ad un'artista memorabile. Animazione, USA, Danimarca, Australia, Hong Kong2024. Durata 94 Minuti.
Un film dedicato alla figura di Pharrell Williams, ambientato in un mondo fatto tutto di LEGO. Espandi ▽
La vita di Pharell Williams inizia nella città di Virginia Beach, non il centro culturale del mondo e per un ragazzo appassionato di musica non sembra offrire grandi sbocchi, finché proprio a due passi dal liceo non installa i suoi studi il produttore Timbaland. Sembra l'occasione di una vita e Pharrell non manca di coglierla frequentando lo studio, ma finisce presto per trovare la situazione soffocante.
Con l'amico Hugo Chad e con un aspirante produttore conosciuto al telefono, si lancia in una nuova avventura e, dopo un rocambolesco inizio, dà vita insieme a Chad ai Neptunes, producendo brani per tutti i maggiori artisti della scena americana. Il successo però attira cattivi consiglieri e la creatività artistica di Pharrell, dopo molti anni di hit e collaborazioni con i maggiori brand, inizia a spegnersi. Un periodo di riflessione e la collaborazione con i Daft Punk e con la Universal per Cattivissimo Me 2 saranno la scintilla della sua rinascita.
Un biopic musicale come non se ne sono mai visti, realizzato con il format dei LEGO Movie, ma usando in parte il modello del girato dal vivo. Ritratto di un artista senza il quale la musica americana contemporanea, davvero, non sarebbe la stessa. Recensione ❯
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Il tema del Natale in cinque corti di animazione che affrontano l'argomento con delicatezza e fantasia. Animazione, Francia2024. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'opera corale di sei giovani registe interamente dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Espandi ▽
Nella prima storia il distacco della banchisa su cui vive Babbo Natale rischia di impedirgli di portare i regali. Nella seconda un pulcino vive il suo primo Natale aiutando il gallo in difficoltà. Nella terza agli animali del bosco è rimasto un solo abete per festeggiare ma anche quello è a rischio. Nella quarta un procione si trasforma in una creatura umana. Nella quinta un gatto, seguendo tre cuccioli di un'altra specie, raggiunge la grande festa degli animali.
Sei animatrici di culture diverse affrontano con delicatezza e fantasia il tema del Natale.
Le sei animatrici (gli episodi sono cinque ma sono presenti dei simpatici raccordi che hanno come protagonisti dei cristalli di neve) hanno tutte ben presente il pubblico a cui si rivolgono a cui indirizzano le loro opere. Sono storie apparentemente molto semplici e realizzate con grafiche differenti tra loro ma in ognuna c'è un piccolo/grande messaggio che, proprio per la delicatezza con cui è stato realizzato, può arrivare direttamente alla mente e al cuore dei più piccoli. Recensione ❯
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Un'autobiografia immaginaria, un viaggio poetico tra vicenda terrena, opere, testimonianze e lascito spirituale di Alfonso Maria de' Liguori raccontata in prima persona, interpretato da Enrico Lo Verso. Attraverso ricostruzioni storiche a cavallo tra il 1600 e il 1700 e interviste raccolte dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo nell'arco di anni di studio laico sulla sua figura, il documentario delinea il ritratto non solo del Santo ma anche dell'Uomo, cercando di risolvere il mistero di questa personalità così importante e studiata per l'orientamento della Chiesa Cattolica, per la teologia, l'arte e la musica, a partite dal suo "Tu scendi dalle stelle", ma ancora così poco conosciuta. Recensione ❯
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Adattato dalla web novel coreana più venduta, il film presenta uno speciale riassunto della prima stagione e un esclusivo sneak peek dei primi due episodi dell'attesissima seconda stagione. Espandi ▽
Come si fa ad andare avanti in un mondo dominato dalla paura e dalla catastrofe imminente? Se lo domanda ogni giorno Sung Jinwoo, ragazzo coreano e hunter di livello E, il più basso, tanto che tutti lo deridono chiamandolo "l'Arma più debole dell'umanità". Sono infatti passati dieci anni da quando dei misteriosi gate si sono aperti su tutto il pianeta, collegando la Terra con reami popolati da creature oscure. A ciò è seguito il risveglio di alcuni esseri umani, ora divenuti hunter con capacità speciali dediti alla lotta contro i mostri e alla chiusura dei portali. Ed è proprio dentro uno di questi che Jinwoo perde la vita risvegliandosi come player di un misterioso Sistema, iniziando la sua scalata come hunter e forse come qualcos'altro.
L'emancipazione, e allo stesso tempo la scalata, dal e al mondo della fu "Arma più debole dell'umanità" continua nei primi due episodi della seconda stagione, mostrati in coda al mixed-by-Shunsuke iniziale, con i primi tentativi di allargare la sottotrama - che poi diventerà macro - del Sistema e le sue profonde implicazioni, sempre all'interno di questo sanguinario MMPORG che nelle sue ricadute critiche ci ricorda quanto sia proficua e ricca la narrazione di genere in Corea del Sud. Recensione ❯
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Una mappatura di Napoli dal ritmo jazz, intergenerazionale e multidisciplinare. Una chiamata alle armi alla città. Documentario, Italia2024. Durata 72 Minuti.
Una storia caleidoscopica che mostra le trasformazioni della città di Napoli, che mai come ora risulta così attuale. Espandi ▽
Napoli raccontata, attraverso i secoli, in un'antologia: Dadapolis di Ramondino e Muller. Una città sempre piena di fermento, cultura ma anche contraddizioni. La città di oggi è raccontata, invece, in un film di Carlo Luglio e Fabio Gargano, attraverso gli occhi di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra Napoli e l'estero. Recensione ❯
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22 cortometraggi che danno voce alla striscia di Gaza. Espandi ▽
Ideato dal cineasta palestinese Rashid Masharawi, From Ground Zero è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi tra i tre e i sei minuti realizzati da giovani registi di Gaza che fanno parte della scuola di cinema del regista. L'iniziativa è nata in seguito al nuovo conflitto con Israele scoppiato dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 e, attraverso diversi punti di vista, presenta un quadro realisticamente tragico dove la disperazione si alterna alla speranza.
Lo spirito è quello del reportage; sotto questo aspetto From Ground Zero diventa una fondamentale testimonianza storica e umana su quello che sta avvenendo a Gaza, tra accampamenti nelle tendopoli, macerie di edifici distrutti, rumori dei bombardamenti e degli aerei che sorvolano i cieli.
Ma di ogni frammento del film resta qualcosa, proprio come documento storico, politico e soprattutto umano. E può essere visto anche come un unico film soprattutto per come rimbalzano e ritornano tutti i rumori e i suoni della quotidianità su Gaza. Recensione ❯
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Natale 1985. Un devoto padre e commerciante di carbone, Bill Furlong, scopre sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad alcune sue scioccanti verità. Espandi ▽
Nel convento dove consegna il carbone, Bill vede come le suore trattano le ragazze che hanno “in cura”, e un giorno cerca di soccorrerne una, Sarah, che gli ricorda molto la madre scomparsa quando era bambino. Al primo snodo di una nuova fase della sua carriera, quella del post-Oppenheimer, il magnetico attore irlandese sfrutta un po’ di quella visibilità globale per aiutare una piccola opera di straordinaria intimità e ammirevole precisione della messa in scena. Non epopea di sopravvivenza attraverso gli anni per le vittime, né sguardo storico postumo sugli effetti della vicenda; la regia del belga Tim Mielants è un’essenziale parabola natalizia, che nella sua brevità coglie il profondo di un singolo istante: quello in cui una persona come tante si chiede se sia davvero possibile far finta di non vedere cosa accade nel convento in fondo alla strada del paese, in cui le ragazze sono tenute nascoste e trattate come prigioniere. Recensione ❯
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