The Theory of Everything

Film 2023 | Drammatico, 100 min.

Regia di Timm Kröger. Un film Da vedere 2023 con Jan Bülow, Olivia Ross, Hanns Zischler, Gottfried Breitfuss, David Bennent. Cast completo Genere Drammatico, - Germania, Austria, Svizzera, 2023, durata 100 minuti. distribuito da Movies Inspired. - MYmonetro 3,57 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 3 settembre 2023

Un thriller quantomeccanico in bianco e nero.

Consigliato sì!
3,57/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,13
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un multiverso cine-mentale, in cui vertigini hitchcockiane e suggestioni noir anni Cinquanta si ammantano di un tocco contemporaneo.
Recensione di Marianna Cappi
domenica 3 settembre 2023
Recensione di Marianna Cappi
domenica 3 settembre 2023

In un prologo a colori, Johannes Leinert, adulto e trasandato, si appresta a presentare in televisione il suo romanzo ma subito, angosciato, lascia lo studio dopo aver lanciato un appello drammatico a tale Karin, perché si faccia rivedere. È l'amo con cui Timm Kroger ci aggancia per poi lanciarci all'indietro in un tempo in bianco e nero, dentro uno scenario che sembra rubato a Fred Zinnemann o a un racconto di Graham Greene. Una storia di fantascienza, o meglio di fantacoscienza, che evoca La jétée di Marker e si svolge nell'anno della sua creazione.

Siamo appunto nel 1962 e Johannes, in procinto di laurearsi, partecipa, al seguito del suo relatore, a un convegno di fisica in un hotel delle Alpi svizzere, dove è molto atteso l'intervento di uno scienziato iraniano in materia di meccanica quantistica, che promette una rivoluzionaria "teoria del tutto".

Ma l'uomo tarda a farsi vedere. Intanto Johannes fa la conoscenza del professor Blumberg, che si interessa alla sua tesi, e di Karin, una donna che non ha mai visto prima eppure sembra sapere cose di lui che non ha mai rivelato a nessuno. Poi Blumberg viene ritrovato morto e il mistero si infittisce.

Ne La teoria di tutto niente si risolve, perché i complotti sono sempre giochi della mente, garbugli inestricabili di piccole verità e grandi paure. Il tedesco Kröger, per la prima volta sceneggiatore di un suo film, inventa un multiverso cine-mentale, in cui vertigini hitchcockiane e suggestioni noir anni Cinquanta si ammantano di un tocco contemporaneo e cerebrale. Il mezzo cinematografico viene così utilizzato nella sua funzione alta, di generatore di immagini e riflessioni, senza che questo vada mai a compromettere la tensione drammatica.

Il viaggio di Leinert all'interno della montagna incantata (siamo in Svizzera) è infatti un viaggio nell'inconscio, al buio del quale lavora la macchina del tempo, la nostra psiche, che tutto riscrive, trasforma, rimpiange, illumina, nasconde (il bianco e nero fortemente contrastato non è un vezzo ma un obbligo, oltre che una meraviglia per gli occhi). E Leinert si perde alla ricerca di una prova tangibile, che gli sfugge come in quei giorni di inizio anni Sessanta gli sfuggiva la dimostrazione matematica che avrebbe potuto rivoluzionare la fisica teorica. Avvolge e riavvolge il nastro come se il segreto della vita non fosse carpibile che attraverso il cinema (la moviola), terra di fantasmi e sospensione dell'incredulità.

Come un cavaliere alla ricerca del Sacro Graal, da giovane detective per caso, Johannes si trasforma così nel puro folle, che cerca un'ombra in una stanza buia. L'ombra c'è, ma lui non la può vedere. Il cinema, invece...

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RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 6 settembre 2023
Massimo Causo
Duels.it

Disfunzioni oniriche della fisica quantistica perse in un immaginario fantascientifico che riecheggia languidamente gli anni '60, quando guardare al futuro con la fantasia corrispondeva a calarsi in mondi paralleli, tensioni interiori che assumevano la forma di ombre d'altrove. Il bianco e nero nel quale il tedesco Timm Kröger intinge la sua opera seconda, Die Theorie Von Allem (in Concorso a Venezia80), [...] Vai alla recensione »

martedì 5 settembre 2023
Giulio Sangiorgio
Film TV

Nove anni dopo The Council of Birds, ecco l'opus n. 2 di Kröger (scoperto dalla SIC e collaboratore/compagno di Sandra Wollner): ancora un film storico (Grigioni - come in Lubo - 1962), e ancora un protagonista incompreso, una scomparsa (e più) a muovere gli eventi, una melodia spettrale, a riecheggiare in queste assenze (dite Badalamenti? Fate bene).

lunedì 4 settembre 2023
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Chiude la giornata "Die Theorie von allem" del tedesco Timm Kröger, che si era distinto nel 2014 alla Settimana della critica con la sua opera d'esordio "Zerrumpelt Herz", altro film che si destreggia tra mistero, fantascienza e storia d'amore. Parte come "Oppenheimer", con studi di fisica, passando presto a multiversi possibili, mentre persone muoiono, scompaiono, riappaiono, tra i tunnel sotto le [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 settembre 2023
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Nel 1962, Johannes Leinert è a punto morto con la sua tesi di dottorato in Fisica: secondo lui dimostra la «teoria del tutto» (una sorta di teoria del multiverso ante litteram), mentre il suo supervisore la bolla come «misticheggiante», poco scientifica. I due sono sulle Alpi svizzere per un convegno in cui uno studioso iraniano esporrà «rivoluzionarie teorie di meccanica quantistica».

lunedì 4 settembre 2023
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

Ben più dichiaratamente autoriale e completamente fuori dalle logiche mainstream, è invece «The theory of everything», opera seconda del tedesco Timm Kröger, ipnotico e intrigante, nonché stilizzato, mistery in bianco e nero (a parte il prologo in 4/3 a colori) che porta il tema classico del fantasma d'amore nelle suggestioni di un multiverso ante-litteram, in un tentativo interessante di lavorare [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 settembre 2023
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Per fortuna, c'è qualche film degno di nota. Quello postumo di William Friedkin, The Caine Mutuny Court-Martial, con il capitano Sutherland alla gogna e una dignitosissima fattura, e per il Leone The Theory of Everything del tedesco classe 1985 Timm Kröger. Con buona pace di Stephen Hawking e del biopic, sin dal titolo non ha paura, e ne ha ben donde: la sua opera terza ritrova Nolan e, anche l'attore [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Classe 1985, tedesco, Timm Kröger ha il senso per i titoli: The Council of Birds (opera prima alla Settimana della Critica nel 2014), The Trouble with Being Born (2020) e ora, in Concorso a Venezia 80, The Theory of Everything, con buona pace di Stephen Hawking e del biopic di James Marsh. Il trentenne ha teoria e prassi, se non del tutto, di molto, di buono: la sua terza volta dietro la macchina [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Raffaele Meale
Quinlan

Ne La gaia scienza Friedrich Nietzsche scrive: «Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione - e così pure [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Leonardo Lardieri
Sentieri Selvaggi

Dopo The Council of Birds, alla Settimana della Critica di Venezia 2014, il trentasettenne regista tedesco Timm Kröger presenta in Concorso un'opera ancora una volta particolarmente ambiziosa dal punto vista stilistico e per gli argomenti trattati. Il titolo riporta alla memoria il testo "Verso l'infinito", da cui nel 2014 è stato tratto l'omonimo biopic di James Marsh sul premio Nobel Stephen Hawking, [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Francesco Costantini
Asbury Movies

Alle estremità dello spettro, il cinema come indagine, con relative opacità e zone d'ombra, e la vita ridotta all'essenziale, all'abc. In una parola, il mistero. Ecco, il mistero è il passe-partout di The Theory of Everything, il film diretto da Timm Kröger e scritto in coppia con Roderick Warich, in concorso a Venezia 80. Immaginato al punto d'intersezione tra ambiguità esistenziali, struggimenti [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Alvise Mainardi
NonSoloCinema

Il titolo accenna alla teoria del tutto ma non ci sono sedie a rotelle; il protagonista è un fisico visionario ma non si tratta di Oppenheimer; un vecchio brontola in una casa di legno sulle Alpi svizzere ma non c'è Heidi. Il mistero presto svelato: si tratta dell'opera seconda di Timm Kröger (ancora una volta a Venezia), un caotico pastiche che cerca di conciliare suggestioni ed eredità eterogenee [...] Vai alla recensione »

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
domenica 3 settembre 2023
Marianna Cappi

Il cinema alto che genera immagini e riflessioni. In Concorso e presto al cinema. Vai all'articolo »

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