Il senso di Timm Kröger per il cinema che fu ed è ancora: sguardo (da Leone), ossessione e fascinazione, un multiverso che rapisce
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Classe 1985, tedesco, Timm Kröger ha il senso per i titoli: The Council of Birds (opera prima alla Settimana della Critica nel 2014), The Trouble with Being Born (2020) e ora, in Concorso a Venezia 80, The Theory of Everything, con buona pace di Stephen Hawking e del biopic di James Marsh.
Il trentenne ha teoria e prassi, se non del tutto, di molto, di buono: la sua terza volta dietro la macchina da presa frulla Nolan, dal bianco e nero di Following a Memento e Inception, Orson Welles, anche attore per conto terzi: Il terzo uomo, Alfred Hitchcock, e non solo per La donna che visse due volte, tanta parte dell'Espressionismo tedesco, Fritz Lang in testa, e perché no quel nume sottovalutato che è Robert Siodmak. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (3830 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 3 settembre 2023