Con una regia attentissima ad ogni sfumatura, i registi riescono a prendersi i propri tempi e i propri spazi. Da giovedì 30 novembre al cinema.
di Simone Emiliani
Clerville, sera. La signorina Bauer, che lavora in banca, viene rapita da Diabolik ed Eva Kant. L'obiettivo è quello di rubare le preziose monete della Contessa Wiendemar. Ma una spietata banda di criminali ha avuto la stessa idea. Diabolik e l'ispettore Ginko si mettono sulle sue tracce. Il primo è aiutato da Eva, l'altro dal fedele sergente Palmer. Per rintracciare la gang, spiano entrambi Elisa Coen, moglie di uno dei malviventi che ha perso la vita. E tramite lei riescono a scoprire la villa dove sono nascosti. Tra loro c'è anche il losco avvocato Manden che dirige le operazioni.
Probabilmente il fumetto n. 107 delle sorelle Giussani è uno dei più cinematografici della saga di Diabolik. E, al contrario, questo terzo capitolo sul Re del Terrore è quello che aderisce di più ai tempi, ai dialoghi del fumetto.
Ci sono nuove e improvvise deviazioni rispetto ai primi due film in quel pedinamento degno di un polar sentimentale francese, dove ci sono velocissimi cambi d'identità e incroci apparentemente casuali per strada che andrebbero più volti rivisti e analizzati per evidenziare come la regia dei Manetti sia attentissima ad ogni sfumatura, ogni dettaglio, anche impercettibile o nascosto.