Diretto dal norvegese Øvredal, il film è tratto dal settimo capitolo (“The Captain’s Log”) del romanzo epistolare di Bram Stoker scritto nel 1897. Al cinema.
di Simone Emiliani
Whitby, Inghilterra, agosto 1897. La nave mercantile russa Demeter si è incagliata sugli scogli e dell’equipaggio non c’è traccia. Viene ritrovato soltanto il diario di bordo del capitano Eliot.
Demeter. Il risveglio di Dracula, tratto dal settimo capitolo “The Captain’s Log”) del romanzo epistolare di Bram Stoker scritto nel 1897, mostra la leggenda di Dracula sotto un’angolazione diversa dove al centro della storia c’è il suo viaggio dai Carpazi all’Inghilterra.
La claustrofobia della nave Demeter e l’impossibilità di evitare il contatto col vampiro rimandano ad Alien di Ridley Scott, ma sono anche in linea con gli horror di Øvredal, fatti di spazi chiusi, dove il pericolo prima si avverte da segnali premonitori e poi si manifesta esplicitamente.
La vicenda viene mostrata un diario di bordo e dà l’illusione di un viaggio indietro nel tempo dove sembra di essere su quella nave. Il clima horror è costruito progressivamente e il cineasta trova i tempi e il ritmo giusto per l’apparizione infernale.