Un testa a testa tra due ottimi interpreti per una black comedy sulla diffusa insoddisfazione dei nostri tempi. Commedia, Drammatico - USA2023. Durata 30 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un muratore in crisi e un'imprenditrice insoddisfatta rimangono coinvolti in un incidente causato dalla rabbia al volante. La faida che segue fa emergere i loro istinti più cupi. Espandi ▽
Danny cerca di restituire alcuni acquisti in un grande magazzino della catena Forsters, ma non ha la ricevuta e si deve riportare a casa gli scatoloni. Nel parcheggio, da un suv bianco, qualcuno gli suona violentemente il clacson e poi se ne va mostrandogli il dito medio dal finestrino. Danny non ci sta e dà inizio a un inseguimento in mezzo al traffico. È l'inizio di una faida tra lui e Amy, uno proletario con una piccola impresa di costruzione e riparazione e l'altra con un business prossimo a essere acquisito per una importante cifra proprio dalla catena Forsters. La rabbia che entrambi covano dentro rischia di portare le loro vite a una irreversibile implosione. Prodotta da A24, come Euphoria e il super premio Oscar Everything Everywhere All at Once, Lo scontro è prima di tutto un testa a testa tra due ottimi interpreti. Sono infatti Steven Yuen e Ali Wong a tenere banco per tutti gli episodi con il loro “Beef” - la traduzione italiana non rende il titolo originale, che indica più una prolungata faida in cui cova il rancore che non semplicemente Lo scontro. Recensione ❯
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Un doc che riesce a portare nella realtà dell'isola-carcere di Gorgona con la giusta discrezione e il necessario equilibrio. Documentario, Italia, USA2022. Durata 91 Minuti.
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario. Espandi ▽
Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti. A Gorgona non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
Sembra un film fermo nel tempo. Gorgona però non è, soltanto, né un documentario carcerario, né sul luogo. Emergono piuttosto le persone che si trovano lì. I volti, le attività quotidiane già raccontano molto della loro storia, integrata poi dai racconti davanti la telecamera.
Premiato come miglior documentario al 63°Festival dei Popoli, Gorgona porta dentro la realtà dell'isola-carcere con la giusta discrezione, il necessario equilibrio. Il documentario, il cinema, sono però soltanto un passaggio temporaneo. Ciò che sembra contare, per Tibaldi, è mostrare un'esperienza che resterà per sempre. Recensione ❯
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Un'originale rilettura dell'uccisione di Pasolini che punta alla verità (ancora latitante). Documentario, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini Espandi ▽
La mattina del 2 novembre 1975 su una spiaggia di Ostia veniva trovato il martoriato cadavere di Pier Paolo Pasolini. Il documentario torna ad interrogarsi su quella morte grazie a numerosi contributi di persone che, a vario titolo, all'epoca conobbero Pasolini o presero parte alle indagini come inquirenti, testimoni o avvocati di parte.
Una rilettura dell'uccisione di Pasolini realizzata in modo originale e con nuove ed ampie testimonianze. Nel corso dei decenni intercorsi tra quella tragica mattina e il tempo presente più di un documentarista ha affrontato il mistero, che grava tuttora, a proposito dell'uccisione del poeta, scrittore, intellettuale e regista. Il lavoro di Angelini si pone nella linea della ricerca avendo però una prospettiva ed una scrittura differenti.
Vengono così evidenziati i molteplici motivi che, aggiunti alle incongruenze che emergono dall'indagine, rendono più che sospetta la versione ufficiale e fanno riflettere sulla sentenza d'appello che tornava a condannare Pino Pelosi cancellando la dizione 'in concorso con ignoti'. Recensione ❯
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Il racconto della strage di Alcamo Marina in un film di impegno civile che risarcisce l'onorabilità di chi fu ingiustamente accusato. Drammatico, Italia2019. Durata 86 Minuti.
La "strage di Alcamo Marina", in cui furono assassinati due giovani carabinieri. Espandi ▽
Nella notte del 27 gennaio 1976 l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo venivano uccisi a sangue freddo nella caserma di Alcamo Marina in cui stavano dormendo. Per l’omicidio vennero condannati cinque uomini, tutti assolti in appello per non aver commesso il fatto. Sull’accaduto l’ombra di Gladio e l’utilizzo della tortura. Giovanni Calvaruso non fa opera di fiction quando mostra l’uso sistematico di waterboarding e di scariche elettriche nei confronti di coloro che dovevano confessare azioni mai commesse. Si limita a ricostruire quanto ormai accertato come realmente accaduto. L’aver deciso di porre in rilievo quanto accadde quasi cinquant’anni fa non è solo un encomiabile e doveroso atto di risarcimento dell’onorabilità degli imputati ma anche un esempio del fatto che il cinema di impegno civile continua ad avere un senso e una funzione. Recensione ❯
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Un viaggio che ripercorre la storia di due bronzi di Riace conservati straordinariamente. Espandi ▽
Ci sono un quando, un dove, un chi e un come: il 16 agosto 1972, a 300 metri dal litorale di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria, a 8 metri di profondità nel Mar Jonio, vengono ritrovati due statue ascrivibili alla storia della Grecia classica; a segnalarne la presenza alle forze dell'ordine è un sub dilettante romano, Stefano Mariottini, in vacanza presso degli amici del luogo; i Carabinieri si occupano del ripescaggio delle statue, che vengono mandate all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed esposte per la prima volta al pubblico nel 1981, tornando quindi in Calabria per essere collocate definitivamente nel Museo Archeologico di Reggio.
Ma ci sono altri quando, dove, chi e come: le statue sono soltanto due? Che fine hanno fatto lance e scudi? È stato per primo Mariottini a ritrovarli? In che città devono essere ospitate? La Calabria è i Bronzi di Riace, i Bronzi di Riace sono la Calabria.
La storia, intera o ancora da scrivere; i misteri, veri o presunti; i protagonisti, conosciuti o inascoltati. C'è tutto dentro Semidei. Il film è una questione di sguardi, di osservazioni, di visioni. Ci sono gli archeologici e gli storici dell'arte che scrutano prima da fuori e poi da dentro per capire chi sono il Giovane (o l'Eroe) e il Vecchio (o lo Stratego) - così si chiamano il Bronzo A e il Bronzo B. Recensione ❯
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Una donna si trova al capezzale di un morto che chiedeva di vederla. Per lei però è un totale sconosciuto. Espandi ▽
Amelia Jandolo è un'insegnante di ricamo e cucito nella Napoli degli anni '50. Una sera si trova davanti un giovane che pretende che la segua a casa perché Felice, il fratello morente, chiede con insistenza di vederla. Giunti a destinazione trovano che l'uomo è già deceduto. Tutti pensano che lei ne sia l'amante ma Amelia non lo conosce. Le rimarrà il desiderio di scoprire chi abbia usato il suo nome facendosi passare per lei. L'indagine la porterà a conoscere una realtà inattesa.
Daniele Salvo realizza un film con uno stile classico che aderisce alla vicenda che porta sullo schermo.
In un film che potremmo definire di altri tempi possiamo scoprire la possibilità di una narrazione che tenga conto delle possibilità interpretative messe a disposizione da un testo letterario portandone in luce gli elementi, grazie ad un cast equilibrato che aderisce a una regia che può permettersi, senza alcun timore reverenziale, di dedicare il film a Bernardo Bertolucci. Recensione ❯
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Una serie ingegnosa che costruisce un intricato mosaico tra presente e passato. Ottimi gli attori e un tema musicale di grande livello. Azione, Drammatico, Thriller - USA2023. Durata 88 Minuti.
Tra thriller e spy story, una serie con Kiefer Sutherland protagonista di una fervida battaglia per la democrazia. Espandi ▽
John Weir (Kiefer Sutherland) è un maestro dell'inganno nel mondo dello spionaggio aziendale. Almeno fino a quando viene incastrato per omicidio da forze potenti con la capacità di influenzare e controllare la popolazione. Recensione ❯
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L'opera prima di Grazia Tricarico dimostra di aver fatto propria la lezione del grande cinema. E Jacqueline Fuchs offre tutta se stessa. Drammatico, Italia, Svizzera2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulla possibile separazione di corpo e pensiero. Un film sulla liberazione che ha come protagonista una bodybuilder. Espandi ▽
Mona è una body builder che ha superato i cinquant'anni ma ha ancora un corpo che le può permettere di essere ammessa al Concorso Miss Body Universo. L'allenamento a cui deve sottoporsi è molto duro ma altrettanto complesso è il rapporto con se stessa e le proprie pulsioni. In particolare dopo l'incontro con un ragazzo che ne è attratto.
Grazia Tricarico, in questa sua opera prima, dimostra di avere fatto propria la lezione del grande cinema. È un film complesso come può esserlo (vedi il titolo) un'odissea interiore in cui il mare da solcare diventa un lago svizzero in cui l'inquinamento può costituire un pericolo analogo all'abuso di steroidi non clinicamente controllati. Jacqueline Fuchs, body builder elvetica cinquantaduenne ancora in attività, ha offerto tutta se stessa alla macchina da presa.
Tricarico si assume l'impegno di entrare in questo mondo compiendo delle scelte estetiche estremamente consapevoli e raffinate. Ogni inquadratura, così come ogni location, è studiata nei minimi particolari al fine di creare un mood in cui, in alcune situazioni, anche lo sdoppiarsi con una voce interiore trova una propria collocazione significante. Recensione ❯
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La serie segue l'ex cavaliere Jedi Ahsoka Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai vulnerabile. Espandi ▽
L'impero è stato sconfitto, ma le sue forze hanno ancora una grande speranza: il ritorno del Gran Ammiraglio Thrawn, genio strategico senza pari. Una mappa stellare potrebbe condurre fino a lui, in un'altra galassia, dove è finito senza modo di tornare anche Ezra Bridger, uno degli ultimi Jedi. La mappa viene recuperata da Ahsoka Tano proprio con questo intento, ma finisce malauguratamente nelle mani dei Sith e della loro alleata Morgan Elsbeth. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare l'amico perduto e scongiurare il ritorno di Thrawn, il cui nome basterebbe a ricompattare le forze disperse dell'Impero.
Otto lussuosi episodi per la serie che ha l'ambizione di rilanciare la saga di George Lucas, a partire da un personaggio amato soprattutto dai più giovani, che sono cresciuti con le sue avventure nei titoli animati di Star Wars. E cose buone pure se ne trovano, per esempio il robot con la voce, in lingua originale, di David Tennant è un'ottima spalla per i protagonisti, custode com'è di tutto lo scibile sugli Jedi. Ancora meglio sono poi i villain.
D'altra parte il cast e la produzione sono di tale qualità che i difetti di Ahsoka sublimano in un generale guilty pleasure: si vede la serie per affetto verso Star Wars, pur sapendo che non è stata scritta solo per gli adulti. Recensione ❯
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Un'opera cinematografica che spinge i confini della narrativa visiva, affrontando le complesse sfaccettature dell'amore e delle conseguenze emotive della violenza domestica. Espandi ▽
Tu cerchi l'Amore! Rachele ride allo sconosciuto col quale sta chattando su webcam. Lei all'amore
non crede. E ci accompagna a scoprire l'unico sentimento che conosce, il legame
fortissimo velenoso che unisce i suoi genitori. In pubblico si mostrano affettuosi e
innamorati, ma dietro porte chiuse, è tutto possesso sottomissione paura e dolore.
Rachele vuole essere diversa. Ma può veramente esserlo, se l'unica forma di amore che
conosce è violenza? Recensione ❯
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Una panoramica di quello che devono vivere gli abitanti a nord di Siracusa, territorio sacrificato sull'altare del progresso. Espandi ▽
Nella costa est della Sicilia, si patiscono le conseguenze dovute alla presenza del polo petrolchimico siracusano che tanto lavoro ma anche tante conseguenze sul versante della salute ha portato agli abitanti.
Un regista francese e un fotografo palermitano uniscono le loro professionalità per dare voce a chi non ne ha o si è stancato di averne. Non ci sono solo le pur indispensabili e giuste proteste in questo film. C'è anche il ricordo di un mondo che è stato cancellato per fare posto ai fumi delle ciminiere. A rievocarlo è Nino, ora non vedente, che, accompagnato dalla moglie, percorre spazi ormai degradati facendo a sua volta spazio però alla memoria di ciò che un tempo li rendeva vivi e abitabili.
La testimonianza più toccante finisce così con l'essere quella di un bambino che alla richiesta della mamma se voglia andare a vedere dove lavora il papà (ovviamente al petrolchimico) risponde: "No. Perché posso anche morire". Recensione ❯
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Neo Sora riprende l'ultimo concerto di Sakamoto prima della morte. Espandi ▽
Come si suona, quando chi si esibisce sa che quella sarà l’ultima esecuzione? È impossibile non pensarci costantemente, durante la visione e l'ascolto di Ryuichi Sakamoto | Opus. Un corpo a corpo tra uomo e pianoforte, quello messo in scena, girato tutto dentro il familiare studio di registrazione NHK Broadcasting Center di Tokyo, in un 4K bianco e nero serico e denso che riprende la continuità cromatica tra tasti, capelli, vestito. Con la disposizione d’animo di chi si appresta a congedarsi dal mondo, ogni esecuzione assume un carattere essenziale, radicale, inafferrabile e quasi soprannaturale. Il tocco è delicato, lieve, le mani si alzano tra un pezzo e l’altro, sospese a mezz’aria come se non ci fosse più gravità. Nemmeno la luce, è naturale, in questo set metafisico, e il film riproduce in meno di due ore lo scorrere del tempo nel corso di un’intera giornata. Film concerto sui generis, espressione della volontà di perpetuarsi attraverso la musica, lasciare un segno. Recensione ❯
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La ricerca della propria identità in un coming of age che sa mescolare romanticismo e realismo, comicità e dramma. Drammatico, Tailandia2023. Durata 121 Minuti.
Due gemelle si innamorano dello stesso ragazzo. E nel mentre i genitori decidono di dividerle. Espandi ▽
L’adolescenza è difficile per tutti, ma per due gemelle maturare e costruire la propria identità può essere particolarmente complicato: You & Me & Me ce lo racconta attraverso un coming-of-age che mette efficacemente insieme romanticismo e realismo, comicità e dramma. Sebbene il tema affrontato non sia nuovo - di storie di gemelle adolescenti ce ne sono tante nel cinema e nella serialità televisiva - il tratto inedito del film è il punto di vista da cui è diretto il film: Wanweaw Hongvivatana e Weawwan Hongvivatana sono infatti gemelle, oltre che sceneggiatrici e registe del lungometraggio. Se la regia è piuttosto funzionale, in You & Me & Me a risaltare sono la fotografia e la sceneggiatura che riesce a riunire in modo organico tutti gli spunti che in un primo momento potrebbero apparire slegati. Recensione ❯
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Con un audace dispositivo metacinematografico, il regista ci consegna un atto d'amore per il cinema denso di gag e di riferimenti alla golden age coreana. Drammatico, Corea del sud2023. Durata 135 Minuti.
Un regista tenta di riaprire il set di un suo film per finire il progetto che nel frattempo ha cambiato totalmente forma. Espandi ▽
Noto per le architetture narrative e scenografiche di vasta portata, non poteva che essere Kim Jee-woon a farsi carico dell’onere di sintetizzare in maniera spettacolare vizi e virtù della stagione più importante del cinema sudcoreano. Con un audace dispositivo metacinematografico, Kim ripercorre l’epoca della cosiddetta golden age, movimento occorso tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’70 e composto da due generazioni di cineasti, intente a iniettare modernità in un’industria condizionata pesantemente dal pregiudizio e dal potere politico. Un’operazione densa di gag e di riferimenti interni alla storia del cinema coreano, che Kim Jee-woon ha il grande merito di riuscire a padroneggiare e rendere fruibile anche per un pubblico del tutto ignaro in fatto di golden age. Un atto d’amore per il cinema spinto fino al suo lato più meschino e insieme un monito sul presente, visto che l’eredità della dittatura è tutt’altro che estinta e si rigenera sotto varie forme, con periodiche minacce mirate a standardizzare e regolamentare il sistema produttivo sudcoreano. Recensione ❯
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Un ritratto di Gian Paolo Barbieri, un fotografo che ha saputo ridefinire le immagini della moda. Espandi ▽
Gian Paolo Barbieri è un fotografo di moda (e non soltanto) che ha lasciato e continua a lasciare, malgrado una malattia incurabile, il proprio segno nel mondo dell'arte. Il documentario lo vede come protagonista che riflette sulla propria opera con il contributo di chi quell'opera ha amato e continua ad amare.
Ogni opera di Barbieri rivela come il suo pensiero creativo abbia sempre messo al centro tutto ciò che deve trovarsi (o essere escluso) dall'inquadratura. Vediamo Barbieri all'opera ma anche, grazie ai propri collaboratori e a un'importante collezionista d'arte, tornare a visitare il proprio percorso artistico, con commozione talvolta, ma anche con una memoria pronta a riportarlo a considerare le ragioni e la tecnica necessarie per ottenere quella precisa immagine.
Anche chi non è particolarmente interessato al mondo della moda dovrebbe vedere questo documentario. Avrebbe l'occasione per cogliere una trasposizione in immagini decisamente magistrale del concetto di bellezza. Recensione ❯
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