Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Paolo Angelini |
Uscita | lunedì 16 ottobre 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 13 ottobre 2023
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini In Italia al Box Office Pasolini - Cronologia di un delitto politico ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 6,1 mila euro e 3,7 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
La mattina del 2 novembre 1975 su una spiaggia di Ostia veniva trovato il martoriato cadavere di Pier Paolo Pasolini. Il documentario torna ad interrogarsi su quella morte grazie a numerosi contributi di persone che, a vario titolo, all'epoca conobbero Pasolini o presero parte alle indagini come inquirenti, testimoni o avvocati di parte.
Una rilettura dell'uccisione di Pasolini realizzata in modo originale e con nuove ed ampie testimonianze.
Nel corso dei decenni intercorsi tra quella tragica mattina e il tempo presente più di un documentarista ha affrontato il mistero, che grava tuttora, a proposito dell'uccisione del poeta, scrittore, intellettuale e regista. Il lavoro di Angelini si pone nella linea della ricerca avendo però una prospettiva ed una scrittura differenti.
Lo schema è molto classico. Chi interviene con riflessioni e testimonianze viene ripreso su fondo scuro con una distanza della camera pressoché simile per tutti (tranne un'eccezione) accompagnato da immagini di repertorio o tratte da archivi e teche dell'epoca. Ciò che però segna la differenza è l'impostazione. Si parte infatti dall'ultima sera in vita di Pasolini per poi dedicare ampio spazio a quella che è stata poi presentata come la ricostruzione ufficiale, avvalendosi anche a più riprese delle dichiarazioni del Generale dei Carabinieri Antonio Cornacchia inviato dal SISMI alle prime ore del giorno per assistere alle attività iniziali di riconoscimento del cadavere.
Ciò che però ulteriormente distingue questa indagine è il ripercorrere l'attività di Pasolini negli anni precedenti la sua morte mettendo in evidenza (con l'aiuto di amici, di giornalisti, di avvocati e di studiosi) tutte le criticità della società italiana da lui denunciate e sicuramente non finalizzate a crearsi degli amici nelle alte sfere dei vari poteri più o meno occulti.
Vengono così evidenziati i molteplici motivi che, aggiunti alle incongruenze che emergono dall'indagine, rendono più che sospetta la versione ufficiale e fanno riflettere sulla sentenza d'appello che tornava a condannare Pino Pelosi cancellando la dizione 'in concorso con ignoti'. Quegli ignoti che invece più di un elemento fa ritenere presenti ed attivi sulla scena del delitto.
Questo non impedisce all'onestà intellettuale del regista di dare spazio alle idee di chi, come Goffredo Fofi, è convinto che il suo amico Pier Paolo fosse ormai giunto a maturare interiormente una cupio dissolvi che lo stava portando a cercare di morire. Ciò è possibile ma questa supposizione non fa affatto cadere l'ipotesi di uno scempio (perché tale fu) sul corpo di Pasolini concertato ed organizzato al fine di far tacere una voce controcorrente forse anche in possesso di documenti scottanti.
Gli abitanti delle costruzioni abusive che all'epoca sorgevano sul litorale ostiense non potevano poi non aver sentito nulla di quanto accadde in quella notte a pochissima distanza. Le loro deposizioni non furono verbalizzate e non furono poi chiamati a deporre in sede dibattimentale perché ritenuti di nessun interesse per la ricerca della verità. Una verità che ancora oggi latita.
Ci sono ferite della storia che nel corpo di un Paese non sembrano rimarginarsi, che non guariscono mai, restando, in quello che siamo e in quello in cui quell'evento ci ha trasformati, il segno di quella storia, il nodo mai sciolto di un intrigo. Forse due sono gli eventi che per la loro potenza deflagrante e il loro strascico nell'Italia di oggi restano insoluti o comunque non del tutto mai chiariti [...] Vai alla recensione »
«Beati voi che siete tutti contenti quando potete mettere su un delitto la sua bella etichetta. Non potendo impedire che accadano certe cose, si trova pace fabbricando scaffali». 2 novembre 1975. All'alba, in un pratone dell'Idroscalo di Ostia, viene ritrovato un cadavere sfigurato, ha il cuore scoppiato dentro il petto, sembra «un gatto bruciato vivo,/pestato dal copertone di un autotreno», «un serpe [...] Vai alla recensione »