Anno | 2023 |
Genere | Fantastico, Drammatico, Fantasy |
Produzione | Italia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Ivana Gloria |
Attori | Sarah Short (II), Michele Ragno, Domenico De Meo, Angelo Zedda, Nina Viola Dessì Michele Bassi. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 4 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 22 aprile 2024
Maia è ora una giovane donna, i suoi capelli e il suo sangue sono naturalmente verdi e un'attrazione inspiegabile la porta insistentemente a cercare un contatto con la natura, gli alberi, i fiori.
CONSIGLIATO SÌ
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Maia è una ragazza dai capelli verdi in cerca di un più profondo livello di conoscenza di sè. Teo è un coltivatore di arance, vive immerso nella natura. Quando i due si incontreranno tutto per Maia cambierà, a partire dalla consapevolezza e accettazione di sè stessa. Un lungo viaggio interiore partirà dalla scoperta inattesa di germogli sulla sua testa.
La difficoltà di sbocciare e accettarsi è al centro del racconto di metamorfosi che firma Ivana Gloria al suo debutto dietro la macchina da presa.
La sua protagonista, Maia, è una ragazza che vive quella fase delicata e preziosa in cui ci si deve scoprire, comprendere, esporre, e appunto accettare. Non senza un confronto fertile con l'altro grande personaggio della storia, Teo, affine con lei per la sensibilità, l'empatia e il rapporto stretto con la natura. La prima è interpretata, in maniera intensa e misurata al tempo stesso, da Sarah Short, il secondo da Michele Ragno.
L'abilità della regia non sta solo nel dirigere i due giovani attori, quanto nel confezionare un film che si distacca dalla maggior parte dei film italiani rivelando un'inattesa e ammirevole originalità. Intanto per il tema che affronta a viso aperto, la scoperta della sessualità legata alla percezione del proprio corpo come "diverso" e anomalo rispetto a tutti gli altri. Poi per la modalità e lo stile con cui la racconta, utilizzando una commistione di generi (realistico, drammatico, con un tocco di fantasy), guardandosi bene dal cadere nella trappola del film sentimentale o sentimentalista a tutti i costi. La banalità della love story è altrove, qui c'è una protagonista che fa sì le sue esperienze sentimentali/sessuali, ma il suo vero cruccio resta personale, è tutto verso se stessa e il proprio corpo: non ha ancora mai provato piacere. L'happy end sta nel fatto che ci riuscirà, a patto di capirsi e accettarsi fino in fondo, accettando prima di tutto l'alterità che la abita. Si scoprirà infatti creatura appartenente al mondo naturale, una novella Dafne in quello che è un film metamorfico per il suo stesso andamento di continua trasformazione, di linguaggio, di genere e di narrazione. Agli antipodi delle creature pop di Freaks Out di Mainetti, Maia ha il superpotere di una connessione speciale, intima e profonda con la natura, ma non è mai raccontata come un'eroina. È una ragazza che deve accettare la propria natura, il potere le serve (solo) a conoscersi a fondo. Non è un racconto autocompiacente verso l'esterno, Clorofilla, ma una storia intima, personale, su un percorso tutto interiore. Quando si cresce si cambia, e il cambiamento può spaventare e presentarsi sotto sembianze impreviste. Questo ha il merito di raccontare il film di Gloria, non un'opera perfetta sotto ogni aspetto, ma un debutto di regia originale, accurato e convincente. A livello formale sembra addirittura trarre la sua linfa vitale da un certo cinema indipendente europeo, con un sonoro e una scenografia molto curati, i paesaggi alla Peter Greenaway e una mano stilistica in formazione che ricorda a tratti quella di Julie Ducournau.
È notte, una ragazzina corre nel bosco. Il rumore della terra e dei rami spezzati sotto i suoi piedi accompagna un respiro affannoso verso l'unico luogo sicuro, tra le braccia della natura. Maia è ora una giovane donna, i suoi capelli e il suo sangue sono naturalmente verdi e un'attrazione inspiegabile la porta insistentemente a cercare un contatto con la natura, gli alberi, i fiori. Questo è anche il mondo di Teo, che con la sua timidezza e i segreti della sua serra le starà vicino e la aiuterà ad affrontare l'abbandono della sua forma umana per diventare essa stessa Natura. Un'intesa fatta di amicizia, comprensione, attrazione, dove l'incontro tra la forma umana e quella vegetale è forse il vero amore che nessuno dei due ha conosciuto.
Sardegna, oggi. Maia (Sara Short), una ragazza come tante, studentessa universitaria, condivide l'appartamento con un'amica e conduce stancamente la consueta vita tra studio, serate in discoteca, sesso fugace e poco appagante. Decide di prendersi una pausa, la voglia di studiare latita, l'esame in calendario può anche attendere, andrà in campagna a raccogliere arance, rispondendo ad un annuncio che [...] Vai alla recensione »
Clorofilla, primo lungometraggio di Ivana Gloria arriva nel Concorso Panorama Italia di Alice nella città. Il film traspone il concetto di diversità ed accettazione dentro una delicata e femminile metafora bucolica. Maia (Sarah Short) è una ragazza che si sente diversa. La natura sembra lanciarle dei segnali che lei non riesce ad interpretare. In un taccuino che porta sempre con sé, disegna alberi, [...] Vai alla recensione »