Anno | 2022 |
Genere | Horror, |
Produzione | Malesia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Brando Lee |
Attori | Malin Crépin, Randy Wayne, William Miller, Harris Dickinson, Fiona Dourif Jordan Belfi, Jessie Franks. |
Uscita | giovedì 17 agosto 2023 |
Distribuzione | 102 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,41 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 agosto 2023
Jules è una medium spirituale, in uno stato di debolezza emotiva, e fa parte di una squadra americana di investigatori televisivi sul paranormale. In Italia al Box Office Don't Look At the Demon ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 22,1 mila euro e 10,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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La troupe di un programma televisivo dedicato al paranormale, The Skeleton Crew, si trova in Malesia alla ricerca di nuove storie da proporre al suo pubblico. La sensitiva Jules è la star. Con lei il fidanzato produttore Matty, i cameramen Ben e Wolf, fratelli, e la guida locale Annie. Tra le proposte ricevute via e-mail, Jules seleziona quella dei coniugi Ian e Martha, che abitano in una casa isolata dove, secondo loro, succedono strane cose. Sulle prime, Jules è poco convinta: non percepisce nulla e comincia a pensare che in quella casa non ci sia niente di anomalo. Ben presto, però, si rende conto d'essersi sbagliata e che in realtà proprio lì vi sono presenze spettrali molto potenti e pericolose.
Il tema delle case infestate è tra i più affrontati dal cinema horror ed è quindi difficile trovare aspetti nuovi o angolature narrative innovative. Questo film, in effetti, tra richiami a Paranormal Activity e al filone esorcistico, non ci prova neanche e preferisce restare pienamente aderente alla formula cercando di sviluppare, all'interno di essa, una buona tensione e una densa atmosfera macabra.
In questo senso, l'ambientazione malese, benché non del tutto sfruttata, è utile a dare, almeno
figurativamente, un po' di freschezza e suggestione al racconto, che di per sé non presenta molte
sorprese. Brando Lee, comunque, dirige con padronanza e fluidità, muovendosi inoltre con un
buon passo in modo da evitare lungaggini e tempi morti. Qualche jump scare e la presenza di
efficaci effetti speciali, utilizzati con avvedutezza, aumentano il tasso di vivacità e di gradevolezza
per chi ama questo genere di film.
Come succede spesso (quasi sempre) nei film che hanno a che fare con fantasmi e case infestate,
il mistero da risolvere è quello che sta dietro alla presenza spettrale, in modo da riuscire a
neutralizzarne la carica malefica con appropriate contromosse. In questo caso, il mistero ci porta a
conoscere il concetto di kuman thong, introducendo un aspetto torbido e macabro proprio del
folclore locale, il che aggiunge un benvenuto pizzico di originalità.
I personaggi sono tratteggiati in
modo abbastanza superficiale e meramente funzionale alla vicenda: è introdotto anche un minimo
di triangolo sentimentale che dovrebbe portare a qualche complicazione relazionale tra i due
fidanzati, ma in sostanza, viene del tutto dimenticato nel tonitruante finale in cui la lotta contro il
demone si fa più dura, nonostante il prezioso apporto di un sapiente monaco del posto.
Nell'insieme, un film che si lascia guardare con qualche interesse pur senza proporre molto di
nuovo.
In un cast di varia qualità e con qualche inadeguatezza, spicca la prova molto convincente
e intensa di Fiona Dourif, figlia del famoso caratterista Brad Dourif, che ha lasciato un notevole
segno nell'horror partecipando a moltissimi film (basti ricordare la serie di Chucky). Apprezzabile
anche la prova di Konglar Kanchanahoti nel ruolo del monaco che la sa lunga (ma forse non
abbastanza).
Qualcuno ha visto questo film? Mi è stato consigliato in molte occasioni ma non so se sono del tutto sicuro di guardarlo, ho già letto le recensioni ma vorrei conoscere l'opinione di intenditori come voi. rottentomatoes.com/m/dont_look_at_the_demon
La medium Jules e la troupe d'un programma tv vanno alla ricerca di storie paranormali. In Malesia, e l'ambientazione insolita è il vero punto di forza del film. Si fermano in una casa isolata: i coniugi che la abitano sostengono vi accadano cose strano. Sulle prime non sembra, la sensitiva capta un bel nulla. Poi però capta eccome. La faccenda prende una bruttissima piega.
Diretto da Brando Lee, Don't Look at The Demon ha tutte le carte per essere, a tutti gli effetti, un horror ben confezionato: l'ambientazione inquietante, un mistero da svelare che si intreccia con il passato della protagonista, e una credenza popolare antica quanto macabra. Manca, tuttavia, in alcuni punti, di un pizzico di originalità. Sulla scia del più riuscito La casa - Il risveglio del male [...] Vai alla recensione »
Ai cultori dell'horror potrà apparire ai limiti del blasfemo aprire uno scritto critico partendo dal finale del film, ma in questo caso si tratta di andare oltre l'ultima inquadratura e soffermarsi in quel breve spazio liminare che anticipa i titoli di coda. Lì, su schermo nero, il regista Brando Lee inserisce la scritta "In memoria del mio amato maestro Sua Eminenza Kyabje Tsem Rinpoche (24.
Don't Look at the Demon è il film horror diretto da Brando Lee e distribuito da 102 distribution in uscita nelle sale italiane a partire dal 17 agosto 2023. Una storia di possessione, fantasmi e demoni ambientata nel profondo della vegetazione malese, in provincia di Kuala Lumpur, vede come protagonisti una troupe di giovani acchiappafantasmi alla ricerca di notorietà.
Nel vasto panorama horror internazionale del nuovo millennio, Don't Look at the Demon di Brando Lee si distingue come il primo film malese proiettato negli USA al di fuori dei festival, offrendo agli appassionati una nuova storia di fantasmi. È basato su rituali reali che sono stati proibiti e realizzato in memoria di Kyabje Tsem Rinpoche, lama e guida spirituale del Buddhismo tibetano.
Molto dipende dalla prospettiva, certo, ma per accorgersi di non essere di fronte a un capolavoro del cinema horror potrebbero bastare i caratteri dei titoli di testa e il nome d'arte del regista (Brando Lee), seppur in odore di genialità. Ma, attenzione, nonostante alcune scene sfocino in una demenzialità alla Scary Movie (per esempio: una sensitiva che utilizza i suoi poteri per cestinare le mail [...] Vai alla recensione »
In un'estate dominata da bambole e squali, l'horror continua ad avere un proprio pubblico, come confermato dalla permanenza in classifica di film come Hai mai avuto paura? o Insidious - La porta rossa. Ai quali spera di aggiungersi il Don't look at the demon che esce in sala il 17 agosto, distribuito da 102 Distribution. Un film ispirato a veri rituali religiosi proibiti e alle esperienze vissute dallo [...] Vai alla recensione »
La didascalia iniziale di Don't Look at the Demon non lascia alcun dubbio, sull'origine della maledizione di turno. "KUMAN THONG: i feti essiccati di bambini morti, quando erano ancora nell'utero materno. Si diceva che gli stregoni avessero il potere di evocare questi bambini nati morti e di adottarli come figli per sfruttare il loro aiuto nelle loro imprese.