Vito Corleone, emigrato bambino dalla Sicilia negli Usa, è diventato un grande "padrino", ossia il capo di un'importante famiglia mafiosa. Espandi ▽
Quando nel 1945, dopo aver dominato per due generazioni un clan di mafia italoamericana, Don Vito Corleone muore, suo figlio Michael accetta con riluttanza di occuparsi degli affari di famiglia. Tutto inizia quando il giorno delle nozze della figlia Connie, Don Vito Corleone riceve in udienza tutti coloro che hanno qualche richiesta da fare. Tutto scorre liscio come sempre tranne per i dissidi con la famiglia Tartaglia con la quale non riesce a trovare un accordo su una questione di droga. Sarà proprio Michael a prendere in mano la situazione. Recensione ❯
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Nel 1862 un'infermiera inglese tormentata dal passato si reca in un remoto villaggio irlandese per indagare sul presunto digiuno miracoloso di una ragazzina. Espandi ▽
Un'infermiera di guerra inglese viene inviata nelle Midlands irlandesi a sorvegliare una bambina che non mangia da quattro mesi.
Non siamo nulla senza storie. È il messaggio con cui Sebastian Lelio sceglie di aprire il film, mostrando subito la finzione della storia che sta per raccontare. Una finzione cinematografica: Il prodigio si apre negli studi, sul set una voce fuori campo avvisa il pubblico che i personaggi della storia che sta per vedere credono ciecamente nella loro, di storia.
Siamo di fronte a un viaggio colmo di emozioni e introspezione, nel quale tra colpi di scena, confessioni e disvelamenti occorre tenere salda la bussola della razionalità, per non confondersi nella spirale di sofferenti deliri religiosi. Potente, ben scritta, interpretata e diretta, Il prodigio è una storia di coraggio e determinazione, di maternità scelta e cura di un corpo abusato, ma soprattutto di fame da saziare. Recensione ❯
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Un'indagine ad ampio raggio sul perché le idee di Hitler trovino consenso ancora oggi, nonostante tutto. Documentario, USA2020. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'indagine alternativa e rivoluzionaria sull'influenza che Adolf Hitler continua ad esercitare ancora oggi sulla società. Espandi ▽
Il documentario, basandosi sull'omonimo libro di Sebastian Haffner si interroga su come, a distanza di quasi 80 anni dalla sua morte, Adolf Hitler e la sua ideologia di sterminio possano ancora affascinare un numero non del tutto trascurabile di persone. Il ritorno dell'antisemitismo, la riscrittura falsificante della Storia e i movimento del suprematismo bianco si rifanno, anche quando apparentemente lo negano, alla sua dottrina e alla sua azione. Intervengono numerosi storici e anche dei cosiddetti 'cacciatori di nazisti' che si interrogano sul fenomeno. Viene anche però concesso spazio al saggista inglese David Irving noto supporter dei negazionisti dell'Olocausto. Recensione ❯
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Per molti aspetti impressionante, la serie è largamente positiva, ambiziosa e controversa. Azione, Avventura, Drammatico - USA2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una Galadriel guerriera, orchi e nani che occupano il dovuto spazio e innumerevoli storyline e personaggi danno vastità e spessore all'universo della Terra di Mezzo, anche se è difficile mantenere un equilibrio tra spiegazioni didascaliche, coinvolgimento emotivo e spettacolo. Recensione ❯
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Dal romanzo omonimo, una storia di contraddizioni all'interno della comunità mormonica. Espandi ▽
Quando il cadavere di Brenda Lafferty e della sua piccolissima figlia vengono ritrovati in casa loro, i detective Jeb Pyre e Bill Taba indagano sul caso a partire, come vuole la regola, dal marito della vittima. Allen Lafferty sostiene però che la donna sia stata uccisa dai suoi fratelli, che avrebbero lasciato la fede mormone praticata dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (Latter-Day Saints), per una versione più integralista del credo. La storia dei Lafferty mette così a dura prova la fede di Jeb, mormone praticante che più scopre cose sulla propria fede e più entra in crisi spirituale e coniugale, oltre che in conflitto con le istituzioni religiose che hanno grande influenza su tutti gli aspetti della vita nello Utah.
Tratta dall'omonimo libro di nonfiction di Jon Krakauer, una miniserie che romanza la vicenda originale e affianca al mystery sull'omicidio la storia del lato oscuro della religione mormone.
I due principali fratelli Lafferty sono Wyatt Russel e Sam Worthington, dove soprattutto quest'ultimo si dimostra finalmente attore maturo, capace di dare corpo a un personaggio che affronta una trasformazione estrema, ricca di tormenti, inquietudini e contraddizioni. Recensione ❯
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Una delle pagine più nere della storia statunitense in un montaggio crudo che diagnostica il punto morto di una nazione. Sperimentale, USA2022. Durata 78 Minuti.
Una libera compilation di vari materiali visivi sull'assalto a Capitol Hill a Washington il 6 gennaio 2021. Espandi ▽
La confusionaria e straziante cronaca dell’assalto a Capitol Hill, una lucida ricostruzione tra giornalismo e arte di una delle pagine più nere della storia americana. 75 minuti di puro montaggio: le testimonianze e le immagini sono state semplicemente scaricate dai social. Il super collage che Serrano ci propina è tanto lineare e semplice quanto puntale e crudo.
Ma la cosa più sconvolgente delle immagini è la facilità con cui i facinorosi entrano nel Campidoglio, senza che la polizia ricorra a lacrimogeni, proiettili di gomma o armi di alcun tipo. Ed è proprio qui che il leitmotiv del Serrano artista entra a gamba tesa nel documentario: ciò che rimane fuori dall’inquadratura, il controcampo sociale oserei dire, sono le immagini dell’assassinio di Malcolm X, di George Floyd, di Emmet Till e di centinaia di altri neri innocenti uccisi negli USA per abusi di potere e razzismo sistemico, mentre un’orda di bianchi repubblicani può entrare indisturbata in Campidoglio.
Serrano ha l’incredibile capacità di raccontare il totale dal particolare, di fare una prognosi completa a partire da un singolo sintomo. Recensione ❯
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Da un'idea di Shonda Rhimes, una serie sul desiderio di emergere a tutti i costi. Una metafora dei nostri tempi. Drammatico, USA2022. Durata 60 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie si ispira all'articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, "How Anna Delvey Tricked New York's Party People", pubblicato sul New York Magazine. Espandi ▽
C’è l’intuito infallibile di Shonda Rhimes dietro l’ennesima serie destinata a diventare un fenomeno su Netflix, quell’Inventing Anna che svela nel titolo molto di quello che vedremo. Ovvero la costruzione a tavolino di un’identità, la determinazione ad emergere, a spiccare nel mondo dei potenti di New York. È una serie decisamente attuale sulla contemporanea sete di potere, che oggi significa principalmente avidità di fama, soldi, abiti e ristoranti di lusso. Rhimes inventa una protagonista detestabile per farle compiere tutto quello che vediamo abitualmente sui social, ragazze e ragazzi felici di ostentare un benessere economico, spesso inesistente, pur di avere notorietà, visibilità, più like possibili ai propri post. Da questo punto di vista, come grande metafora di ciò che siamo diventati – una società in gran parte narcisista e a caccia di like che brama l’opulenza puntando all’apparire, più che all’essere – la serie è oltremodo interessante. Recensione ❯
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Irma Vep torna sullo schermo con una seria atipica, stratificata e riflessiva, che ci chiede di abbandonarci all'universo di Olivier Assayas. Drammatico, USA2022.
Una famosa attrice hollywoodiana arriva a Parigi per girare una serie d'autore, remake di un cult del cinema muto. Una serie che adatta l'omonimo film del 1996 firmato da Olivier Assayas. Espandi ▽
26 anni dopo il primo Irma Vep, creato attorno alle riprese di un remake cinematografico del capolavoro muto di Feuillade e all'epoca interpretato dalla vera star del cinema di Hong Kong Maggie Cheung, Olivier Assayas riprende l'idea di quel progetto e la adatta ai nostri tempi, girando per HBO la sua prima serie internazionale. La nuova Irma Vep di Alicia Vikander, bravissima protagonista di questa atipica serie, viene da lontano. Nell'incontro fra reminiscenze e rifacimenti, e nel confronto fra corpi veri e fantasmatici, di fronte allo spettatore più paziente si dischiude un gioco di scatole cinesi che prosegue in modo libero e dispersivo lungo otto episodi. Alicia Vikander prende il posto di Maggie Cheung, che non scompare veramente Dalla scena. Due donne, due corpi, due film, e in realtà un sogno solo: quello del cinema, che oggi appare offuscato dalla serialità, ma vive sempre negli occhi degli spettatori pronti a innamorarsi di Alicia Vikander come un tempo di Maggie Cheung e prima ancora di Musidora. La vera, non unica Irma Vep. Recensione ❯
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A 22 anni dal debutto torna più carica che mai la gang di immarcescibili autolesionisti dallo humour demenziale. Azione, Commedia - USA2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo dieci anni, l'equipaggio di Jackass è tornato per la loro ultima crociata. Espandi ▽
Gag in serie per la ciurma più folle e autolesionista in circolazione, oggi come ieri, come se il tempo non fosse mai trascorso. Stunt pericolosissimi, nuovi ingressi in squadra e riproposizioni di sketch “classici” della trasmissione originaria in un sequel-celebrazione intriso di nostalgia. L’incipit può lasciare spiazzati per qualche minuto. Sembra infatti di essere in un kaiju eiga di serie Z, con una sorta di Godzilla che minaccia una città americana, almeno finché non spunta Johnny Knoxville, nei panni di un generale pazzo che pare uscito da Apocalypse Now, e appare chiaro fin da subito che Jackass ha colpito ancora. Anche nel 2022, o forse più che mai nel 2022, Jackass è la soluzione più indolore – per lo spettatore – per fuggire l’angoscia circostante, per spegnere il cervello e separarsi da una connettività invasiva, tornando a ridere senza vergogna come capitava tra i banchi di scuola, tra un gavettone e una pallina di carta scagliata con la cerbottana. Recensione ❯
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Coen intraprende un viaggio attraverso tutta la complessità di un Dio del rock durante il quale svettano esibizioni che lasciano a bocca aperta. Documentario, USA2022. Durata 73 Minuti.
Vita, canzoni, esibizioni e contraddizioni di Jerry Lee Lewis, re del rock protagonista del primo film in solitaria di Ethan Coen. Espandi ▽
Al primo lavoro da “solista”, Ethan Coen rende omaggio a un mostro sacro del rock mettendo in mostra il lato oscuro di un artista nevrotico e fuori controllo, capace di convogliare la sua inquietudine sui tasti di un pianoforte. Nel suo montaggio serrato di appena un’ora e dieci minuti, il regista insiste sulla ripetitività dei riff delle canzoni di Jerry Lee Lewis, sulla fisicità scattante e isterica dello showman, sulla naturalezza di un sound che esce dalle dita del suo autore, così come dal suo cuore, e pare sfogare un’ansia e un’inquietudine senza nome. Molti momenti mostrati dal film hanno qualcosa di impressionante: un duetto in tv con Tom Jones; i filmati televisivi anni ’60, con il pubblico sudato e affannato che circonda e quasi travolge Jerry Lee Lewis. Sul palco circondato dai suoi musicisti, seduto di tre-quarti al pianoforte, mentre canta guardando il pubblico come un pazzo scatenato Jerry Lee Lewis svetta come un Dio del rock, alla pari di Chuck Berry, di Elvis e di tutti gli altri mostri sacri ai quali è sopravvissuto. Oltre c’è un mondo di oscurità e violenza, che tocca proprio al rock rendere solo una possibilità, o al massimo un ricordo. Recensione ❯
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Due ufficiali usano degli stratagemmi per sconfiggere i nazisti. Espandi ▽
Londra, 1943. Gli ufficiali Ewen Montagu e Charles Cholmondeley, membri dell'MI5 che sviluppa durante la guerra un sistema efficace di controspionaggio (Double Cross), escogitano un piano improbabile quanto ingegnoso per ingannare i nazisti e fargli credere che gli alleati sbarcheranno in Grecia invece che in Sicilia. Lo stratagemma consiste nel lasciare andare alla deriva, in prossimità della costa spagnola, il cadavere del maggiore William Martin, fornito di un fascicolo d'informazioni che attestano la sua esistenza e il falso piano di invasione. Il maggiore in questione è in realtà un povero diavolo morto avvelenato e 'prestato' alla patria che gli inventa una nuova identità.
A guidare l'operazione Mincemeat, con Montagu e Cholmondeley ci sono anche Ian Fleming, il padre di James Bond, e Jean Leslie, segretaria dei servizi segreti che ispira il romance di William Martin e innamora perdutamente i due ufficiali. Tra dolori intimi e dovere patriottico, i nostri faranno l'impresa.
Film di guerra che cede le sue prerogative alla spy story, L'arma dell'inganno punta tutto sulla sua 'storia vera improbabile', che richiese una logistica complessa per creare dal nulla una vita coerente e un'esca irresistibile per il nemico. Recensione ❯
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La vita di un uomo viene sconvolta dal ritorno a casa di un vecchio amico. Espandi ▽
Cole vive in una cittadina rurale a ridosso dei Monti Appalachi colpita dalla recessione economica in modo visibile e palpabile: miniere chiuse, piccole aziende in fallimento, chiese vuote, giovani disoccupati, alcool e droga. Uno di quei luoghi che formano le coscienze di chi ci è nato e cresciuto, nel bene e nel male: così Cole fa l'assistente in una casa di riposo manifestano il suo amore per gli anziani della comunità ma rivende sottobanco i farmaci elargiti loro da un sistema che per il resto non se ne cura affatto. Gli abitanti della cittadina si dividono fra le persone timorate di Dio che citano passi delle sacre scritture - fra cui il nonno di Cole, un pastore ossessionato da Satana - e trasgressori più o meno conclamati che popolano i locali fumosi e le roulotte parcheggiate a vita negli spazi deserti. Quando un amico di gioventù di Cole torna in città, disoccupato e intenzionato ad allargare il business delle droghe, il ragazzo si trova a dover decidere se una frequentazione di lunga data è per lui un'opportunità o una condanna. Recensione ❯
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Per Anna ogni giorno è uguale all'altro. Quando un uomo e sua figlia si trasferiscono dall'altra parte della strada, Anna inizia a credere di poter cambiare la propria vita. Espandi ▽
Fin dalla trama, questa miniserie Netflix, prodotta da Will Ferrell (direttamente dal Saturday Night Live) lascia il lettore in uno stato di confusione. È forse questo il carattere più distintivo di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, titolo che a molti farà venire in mente una domanda catartica: "come prego?". Ma qui sta la genialità della miniserie: il lungo titolo fa riferimento, nella storia, a un romanzo giallo che la protagonista sta leggendo, permettendo di individuare così un percorso metanarrativo che, a un occhio attento, risulterà anche dalla raffinatissima mescolanza di generi che la serie di Ferrell realizza. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra disarticola il rapporto tra narratore e spettatore, con un racconto che non può né essere definito assurdo né verosimile. La miniserie mette costantemente lo spettatore in difficoltà, facendo sorgere domande desuete nel cinema e nella serialità: “ma come?”, “sul serio?”, “ma cosa sto guardando?” ed è proprio questa la geniale, e sottile, caratteristica che trasforma la parodia in un piacevole esercizio stilistico. Recensione ❯
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Mrs Maisel incassa un duro colpo, un grande flop da cui deve riprendersi, moralmente e professionalmente. Piena di debiti e con una vita privata turbolenta riuscirà con grinta a reinventarsi una sua quotidianità, senza smettere mai di credere al suo sogno: uno show scorretto e irriverente, alla Mrs. Maisel.
Giunta alla sua quarta stagione, Mrs Maisel fa ormai rima con qualità di scrittura, regia e recitazione. I nuovi otto episodi (distribuiti da Prime Video nell'ordine di due a settimana) non fanno eccezione, anzi riconfermano la forza di un personaggio che si fa strada, grazie al suo talento comico ed una buona dose di logorrea, nel sessismo degli anni Sessanta.
Una protagonista-rivelazione approfondita a tutto tondo, esaltata ancora una volta dai costumi memorabili di Donna Zakowska e arricchita dallo spessore di tutti i personaggi, ciascuno con un suo peso specifico grazie alla scrittura sapiente, approfondita e mai banale di Amy Sherman-Palladino. Recensione ❯
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Un dramma psicologico dalle atmosfere noir, un gioco gratuito condotto con gusto così semplice da diventare efficace. Azione, Drammatico - USA2021. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane criminale ha una relazione sentimentale con una psichiatra. La donna è una manipolatrice corrotta che, ad un certo punto, comincia ad ingannare anche lui. Espandi ▽
Del Toro continua a girare film di serie B anche ora che ha a disposizione budget milionari e cast stellari: la sua riduzione del romanzo di William Lindsay Gresham – già portato al cinema nel 1947 – è un dramma psicologico dalle atmosfere noir, un gioco gratuito condotto con gusto così semplice ed elementare da diventare efficace. Nightmare Alley, romanzo pubblicato nel 1946, è un classico riscoperto della letteratura americana del ’900: ritradotto e ristampato anche in Italia (da Sellerio, con traduzione di Tommaso Pincio), segue la parabola tragica e crudele, quasi cinica nella sua beffarda disillusione, di un uomo pretendendo di controllare la mente delle persone finisce travolto da un gorgo di dannazione e senso dell’assurdo. La fiera delle illusioni non è certo The Master, film con cui condivide l’idea di emendare con la parapsicologia le colpe di una nazione prigioniera del proprio passato: non ne possiede – e ne vuole possederne, va detto – la complessità e l’indecifrabilità. Eppure ha qualcosa di solido che viene dal cinema classico, qualcosa che dà forza all’evanescente immaginario del suo regista: ed è l’idea, anche questa tipicamente cinematografica, che la morte si sconta vivendo. Recensione ❯
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