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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 gennaio 2022
Un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Il film è stato premiato ai Nastri d'Argento, ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 David di Donatello, In Italia al Box Office Ennio ha incassato 2,8 milioni di euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro - definizione per una volta appropriata - in un arco temporale che va da Nuovo Cinema Paradiso (1988) a La corrispondenza (2016), frequentandolo per circa trent'anni. Nel 2018 ha scritto "Ennio. Un maestro" (Harper Collins), intervista fluviale e conversazione franca, a trecentosessanta gradi: in Ennio ne riprende argomenti, andamento cronologico e tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande. Attorno a lui, nel film, una schiera di musicisti, registi, colleghi ed esperti portano testimonianze rilevanti e inerenti una carriera straordinaria, che supera il concetto di prolifico: centinaia le opere firmate, da Il federale (1961) all'unico Oscar vinto per una colonna sonora, The Hateful Eight nel 2016, a 87 anni.
Morricone - che, come tutti i classici, non morirà mai e di cui è quindi legittimo parlare al presente - vive perennemente con la musica in testa e va a tempo anche quando fa esercizio fisico sul tappeto di casa.
Ecco perché Ennio si apre con un'alternanza brillante di opposti movimenti di direzione d'orchestra e stretching domestico, dando l'attacco a un'immersione competente e appassionata nella carriera di un compositore dall'opera incalcolabile, che ha spaziato in ambiti molto diversi. Erroneamente identificato in tutto il mondo per lo più per le invenzioni strumentali e rumoristiche dei western di Sergio Leone e accompagnato per tutta la vita dal dispiacere per un pregiudizio accademico nei suoi confronti.
Il pregio di Ennio, non solo dentro il genere documentario, risiede nella sua semplicità e chiarezza così difficili da raggiungere, ma ancor prima nel fatto che Tornatore abbia concepito la propria linea narrativa come una partitura musicale. Il montaggio aggraziato e puntuale di Massimo Quaglia e Annalisa Squillaci rende questa cavalcata di oltre due ore e mezzo tra film e pentagrammi uno svelamento seducente anche per non addetti ai lavori, che non si vorrebbe finisse mai, perché, tra aneddotica e archivio cinematografico, la musica e le sue leggi restano a fuoco.
Le grammatiche di Bach, Frescobaldi, Stravinskij, tra i primi modelli, e le regole della composizione assimilate dal Maestro in anni di corso con Goffredo Petrassi, riconosciuta guida carismatica, sono le chiavi comprese le quali si può tradire, innovare e perfino divulgare: nella canzone pop (lo studio su "Il barattolo", hit salvezza della RCA, il confronto a più voci sull'intro di "Non son degno di te", Beethoven in Voce 'e notte), nella sinfonia, nella musica sperimentale, tra scricchiolii, macchine da scrivere ma anche voci femminili dirette come strumenti, in primo piano, che si fanno sirene, chimere.
Miniera di osservazioni stilistiche e curiosità legate alla storia del cinema (tra tutte, la collaborazione mancata con Stanley Kubrick per Arancia meccanica), non scevro di momenti di pura commozione, Ennio è racconto fluido, documento ricercato, filologico, che si mette a disposizione di curiosi, cinefili e studiosi, anche per eventuali indagini integrative. Un esempio di economia di narrazione, di contrappunto studiato e sudato che traccia la differenza tra mera compilazione d'intrattenimento e pura opera di (ri)creazione. Fuori concorso alla 78ma Mostra di Venezia 2020.
Tributo al maestro da parte di un regista che ha stabilito con lui un lungo e fortunato sodalizio. Tornatore sceglie di sviluppare il profilo di Morricone con criterio cronologico, attraverso interviste al protagonista e a personaggi del mondo dello spettacolo, alternate ad immagini di repertorio e a spezzoni di film. Si va dalle origini all'ultimo oscar in modo lineare e ritmico.
Sebbene sia impossibile circoscrivere in termini umanamente comprensibili il genio superlativo e rivoluzionario di Ennio Morricone, questo documentario riesce a svelare una parte del mistero che racchiude la sua straordinaria, prolifica creatività. Ripercorrendo le tappe della sua formazione, ricostruendo i rapporti con i maestri e i colleghi del conservatorio, Tornatore risale alle scaturigini [...] Vai alla recensione »
La grandezza del documentario Ennio, un vero capolavoro, sta nell’invenzione di un “montaggio polifonico” che restituisce una straordinaria sinfonia di voci e suoni mai vista prima in un lavoro del genere. Il ritmo del film è talmente in sintonia con le nostre emozioni da poter durare per sempre, senza sfocature e momenti di stanchezza.
Grandioso tributo ad uno dei più importanti e mastodontici artisti della cultura nostrana.Tornatore adotta uno stile allo stesso tempo classico ripercorrendo cronologicamente la vita e l'ascesa del Maestro e alternando le varie interviste(tra gli altri Bruce Springsteen,Quentin Tartantino,Clint Eastwood,John Williams,Dario Argento,Bernardo Bertolucci,Carlo Verdone,Marco Bellocchio,Paolo [...] Vai alla recensione »
Un grande tributo, quello di Tornatore al maestro Morricone, un ringraziamento dovuto, per averci fatto accapponare la pelle tantissime volte, ma soprattutto per quei tre minuti di climax del finale di Nuovo Cinema Paradiso, il collage dei baci dei film, in cui Salvatore, seduto sulla poltroncina ricorda, si commuove e sorride e a noi si spalancano i canali lacrimali.
Ennio Morricone si racconta, in un documentario apparentemente lunghissimo e dico apparentemente in quanto la lunghezza è stemperata dall'eccellente capacità del regista di raccontare la vita del compositore e soprattutto dalle innumerevoli colonne sonore e non solo, che pervadono la pellicola.Questo documentario però non ci racconta solo l'Ennio compositore prettamente cinematografico ma, soprattutto, [...] Vai alla recensione »
Soltanto un vero amico poteva rendere un omaggio ,così ben riuscito ed in sintonia col personaggio a lui caro, è questo il film di Giuseppe Tornatore dedicato al maestro Ennio Morricone omaggiato attraverso la sua musica principalmente, ma non solo ,tutto il film è una sinfonia per così dire di immagini ,tutte composte, montate e create apposta per raccontare [...] Vai alla recensione »
Cosa c’è nella mente di un genio? Quali sentimenti, tormenti, altezze e profondità si agitano in lui? In definitiva: cosa “vede” e "sente", a differenza di tutti gli altri? Perché un genio “vede” e “sente” ciò che a tutti gli altri è precluso.“Ennio” ci racconta Morricone in due ore e mezza che passano in un soffio: è talmente poliedrica e affascinante la personalità del grande Maestro, da restarne [...] Vai alla recensione »
Dal "Barattolo" di Gianni Meccia ad "Abbronzatissima" di Edoardo Vianello; da "Sapore di sale" di Gino Paoli al "Mondo" di Jimmy Fontana; da "Non son degno di te" fino a "Se telefonando" di Mina...non lo direste mai, masono tutte canzoni (fra tantissime altre) musicate dal genio di Ennio Morricone.
Che dire se non capolavoro? Solo un grandissimo come Tornatore (amico vero del maestro e talento immenso che con la sua poetica e sensibilità riesce a catturare e plasmare storie uniche che sono state splendidamente accompagante dalla musica di Morricone per la maggior part della sua carriera) poteva intarsiare un così potente omaggio a uno dei maggiori geni contemporanei.
La vita di Ennio Morricone narrata dalla sua presenza al centro dello studio nel quale componeva, o di fronte a un piano sul quale provava una delle sue innumerevoli opere, perché per quanto sia stato ostracizzato dal mondo accademico è di opere che si parla, nelle mani di Giuseppe Tornatore, fra coloro che hanno beneficiato delle composizioni del Maestro, diviene un modo per attraversare [...] Vai alla recensione »
Una cavalcata attraverso 70 anni di musica, dagli arrangiamenti delle canzoni degli anni sessanta incise per la RCA e diventate famosissime, alle musiche degli spaghetti western, alle colonne sonore di tanti film di famosi registi, Oliver Stone, Tarantino, Taviani, Joffè e naturalmente Tornatore che con umiltá ha girato questo biopic. inoltre, filmati in cui vediamo Morricone che dirige [...] Vai alla recensione »
Splendido ritratto di un grande artista. Tornatore può non piacere, ma qui dà una lezione di cinema ai tromboni, tromboncini e pifferetti della critica che inseguono i giovani nanetti del cinema italiano.
Bellissimo e commovente ma....perché manca GIÙ LA TESTA forse il più famoso?
Capolavoro. Non ci sono altri aggettivi. Un artista straordinario che ci fa essere orgogliosi di essere italiani, raccontato in modo altrettanto straordinario da uno dei più grandi registi di sempre. Si sente il legame fortissimo tra i due, umano e artistico. Un viaggio di 150 min che ti rapisce e ti fa bene.
Un film di una bellezza struggente, un tributo ad un uomo che ha reso grande ancora di piu' la settima arte, e traspare l'amore e la passione che ci mette Tornatore nel farlo questo film, un dilivuvio di personaggi che ci hanno donato emozioni che ci raccontano di un uomo schivo, e poi Morricone che si racconta che ci dparla delle sue creazioni, che si mette a nudo .
Una sola clamorosa, colossale omissione: Giù la testa (solo citato di sfuggita in rapporto alla dolorosa rinuncia a musicare A Clockwork Orange), che tuttavia non pregiudica l'eccezionale livello dell'opera. Il cui pregio maggiore secondo me è l'ampiezza del respiro narrativo unita a una calibratura quasi perfetta della sintesi audiovisiva, vale a dire la sapiente [...] Vai alla recensione »
Il film di Tornatore mi ha commosso ed entusiasmato perchè "compone" Morricone tassello per tassello, attraverso testimonianze ed esempi che costruiscono in un lungo film vero la sua incredibile storia. (Un film, non un documentario come quello che Verdelli ha fatto su Paolo Conte.) Sino all'apoteosi e al successo mondiale, passando per tutte le sofferenze e i bocconi amari [...] Vai alla recensione »
ATTENZIONE C'E' UN ERRORE MACROSCOPICO NEL TITOLO."CHE NON SI VORREBBE FINISSE MAI" vuol dire esattamente il contrario di "CHE SI VORREBBE NON FINISSE MAI". L'italiano aaaaaaah!!!!!
Ho sempre sorriso quando alla fine della proiezione parte un applauso, ma questa volta, complice una bella atmosfera che si respirava nella sala piena, ho partecipato anch'io e ci voleva proprio. Commovente, la prima parola che suscita questo film, traspare l'amore e la reverenza di Tornatore per il Maestro. Magnificamente montato, come già scritto si vorrebbe che non finisse mai.
ENNIO... Come celebrare il più grande "creatore" di musica degli ultimi 80 anni? Esattamente come ha fatto Giuseppe Tornatore con questo docu-film che ripercorre tutta la vita del maestro attraverso testimonianze, aneddoti e chicche, che non tutti conoscono, il tutto con il sottofondo della sua straordinaria musica. Voto: 10
Non avevo grandi aspettative andando a vedere questo docufilm. Soprattutto pensavo che 150 minuti sarebbero stati noiosi invece sono stato felicissimo di aver passato 2 ore e mezzo in sala, ci sarebbe stato molto bene l'applauso a fine proiezione. Un film semplice ma emozionante e commovente che racconta la vita di un uomo straordinario, che ha fatto un volume enorme di attività con una [...] Vai alla recensione »
Il documentario ENNIO, di livello qualitativo altissimo, grazie alla sapienza filmica e alla sensibilità artistica di Giuseppe Tornatore, è una immersione globale nella perfetta armonia delle note che, da sole o in accompagnamento alle storie cui sono esse stesse dedicate, anzi per le quali sono state costruite, pervadono tutta la sala, le orecchie e le emozioni più profonde: non [...] Vai alla recensione »
Scomparso due anni fa, Ennio Morricone resta onnipresente nel paesaggio musicale. È il solo compositore identificato con il cinema i cui temi, evidenti fin dal primo ascolto, possono essere fischiettati, cantati, suonati, arrangiati da chiunque, non soltanto dai cinefili. Dal grido selvaggio di Il buono, il brutto, il cattivo all’armonica di C’era una volta il West, tutti conoscono i suoi ‘brani’ senza aver visto necessariamente i film che li illustrano.
Perché Morricone ha fatto più di chiunque altro per la popolarità della musica da film e per la sua diffusione fuori dal suo ambito. Ha prodotto un’opera colossale che sposava la sua prodigiosa cultura classica con un incredibile istinto pop.
Questa doppia polarità, che conserverà fino alla fine, definisce perfettamente lo stile Morricone e lascia un’impronta sul cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta. Quella impronta guida il documentario di Giuseppe Tornatore, restituendoci in un’intervista fiume la sua astrazione intellettuale, qualche volta impenetrabile, e la sua meticolosità perfettamente concreta quando si trattava di comporre, di offrire un sottotesto pulsante a una sceneggiatura.
Ascoltare Morricone parlare è già ascoltare la sua musica. Ha un’elocuzione precisa, un ritmo e una cadenza tutta sua. Canta per onde ascendenti e discendenti con un accenno di dolenza che non intralcia mai la chiarezza del suo discorso mentre osa combinazioni inedite, gonfiando il fragore di percussioni barbariche, imitando i versi degli animali, combinando pianoforte, mandolini, clavicembali, chitarre elettriche, ottoni, carillon, campane, fruste e strani effetti.
Morricone portava il corpo nella musica, a volte grottescamente carnale (i rumori prodotti dallo stomaco vuoto di un bandito) a volte celestiali (la voce sublime di Edda dell’Orso). Più di tutto fuggiva la tradizione illustrativa e Tornatore accompagna quella fuga, una cavalcata artistica e umana. Perché il regista siciliano ha questo senso, l’emozione immediata di una fotografia o di una nota. Era già tutto in Nuovo Cinema Paradiso, quella vocazione a strappare momenti di vita alla morte.
Non capita tutti i giorni che un continente scompaia ma di quella vastità, Tornatore restituisce un bagliore che vorremmo non finisse mai. In quel lampo, Ennio Morricone si racconta intimamente e musicalmente davanti ai nostri occhi che guardano l’uomo che ha forzato tutte le serrature con la punta della sua bacchetta.
Dal 17 febbraio Ennio di Giuseppe Tornatore porterà la sua leggenda forte e chiara sullo schermo.
“Osservare Ennio Morricone mentre lavorava era come osservare un atleta..”, lo dice Roland Joffé nel suo film. La metafora dell’atleta è singolare ma appropriata, suppongo che ‘fare esercizio’ aiuti a mantenere una qualità del suono e dell’esecuzione, ad ‘accordare’ il corpo costretto dallo strumento a una postura scorretta, ad allenare lo spirito. Come gli atleti bisogna riscaldarsi prima della gara o di una performance. È per questo che al debutto del film vediamo Ennio Morricone fare ginnastica?
Tutti quelli che conoscevano Ennio erano al corrente di questa storica abitudine. Tutte le mattine, all’alba, talvolta anche prima dell’alba, faceva un’ora di sport. Lo ha fatto tutta la vita. Per certi versi, Ennio è stato un atleta, ha mantenuto la sua fisicità sempre elastica, sempre viva, sempre giovane, sulla base di un rigore davvero unico. Ma la relazione tra la bella definizione di Roland Joffé e la sequenza di Ennio che fa gli esercizi ginnici a casa sua ha un secondo grado, sotto la superficie, sotto questa routine c’è una ragione più profonda.
Ennio era atleta nella testa, era un atleta della mente. Tutti quelli che hanno lavorato con lui, registi, fonici, montatori, non facevano che ripetere quanto fosse sorprendente la sua dinamicità mentale. Una dinamicità che si sposava col suo leggendario rigore. Con elasticità mentale intendo la capacità di stare all’erta, di essere pronto a risolvere problemi in qualsiasi momento, di rispondere in tempi rapidi alle questioni tecniche che il fare cinema comporta. Quella sua facilità ci lasciava sempre a bocca aperta.
Abbiamo collaborato insieme per più di trent’anni e parecchie volte mi è capitato di fargli richieste davanti alle quali sarebbe stato perfettamente naturale mandarmi a quel paese, dirmi no, mi spiace, non si può fare e invece non smetteva di stupirmi. Elastico, duttile, creativo, trovava sempre la soluzione. Così quando Roland ha pronunciato quella battuta ho trovato nella sua replica una valenza allegorica.
Certo Morricone era agile fisicamente ma io pensavo più all’agilità del suo pensiero, della sua maniera di rapportarsi alla sua arte. Riusciva ad adattarsi a ogni autore, a ogni carattere senza tradire mai se stesso. Potevi chiedergli anche una cosa stupida o una cosa che lo sembrasse all’apparenza, capita talvolta di aver bisogno di cose più semplici, e lui riusciva a farla sembrare migliore, a trovare quella ragione in più, perché la sua creatività non ne uscisse umiliata. E anche questo lo ha fatto per tutta la vita. L’esempio più clamoroso è la sua stagione di arrangiatore di canzoni. Non ha mai esercitato quel ruolo in maniera passiva. Prima di lui i compositori ricevevano la melodia di una canzone e si limitavano a strumentarla. Con Ennio le cose cambiarono per sempre, trovava per i suoi arrangiamenti delle ragioni musicali che spesso sfuggivano all’autore, al cantante stesso o agli ascoltatori.
Ma spesso quella ragione gli dava la possibilità di portare avanti la sua sperimentazione musicale. Così arrangiava una canzone di Gianni Morandi introducendo una traccia di derivazione wagneriana o applicando addirittura i principi della musica dodecafonica o della musica tonale. La gente forse non lo capiva, però ascoltando quella canzone ci trovava qualcosa di completamente diverso, qualcosa che la attirava, la incuriosiva. Questo era il suo grande talento, questa la sua poetica.
La prima immagine che Giuseppe Tornatore decide di consegnare al pubblico è quella di Ennio Morricone nella sua casa, mentre fa ginnastica al mattino. È una scena che, in fondo, riassume tutto il senso dell'opera: in essa sono racchiuse la fragilità e l'ostinazione, il rigore e l'orgoglio. Pare sia stato Morricone a chiedere esplicitamente di venire ripreso durante i suoi rituali esercizi, e per chi [...] Vai alla recensione »
Negli ultimi mesi abbiamo più volte raccontato il bel film che Giuseppe Tornatore ha dedicato alla figura di Ennio Morricone: prima anticipando la notizia della realizzazione, poi seguendolo passo passo nel suo percorso, dalla presentazione alla Mostra di Venezia in poi, dando grande spazio alle parole con cui il regista premio Oscar descriveva la storia del suo grande amico, anche lui vincitore di [...] Vai alla recensione »
Sarebbe riduttivo declassare il documentario di Giuseppe Tornatore a un semplice omaggio. Ennio è una partitura precisa che genera un'immersione non in una stagione del nostro cinema, ma in più di mezzo secolo di immaginario cinematografico italiano e oltre, se è vero che alcune delle colonne sonore del maestro Morricone sono ormai riconosciute come dei classici.
Autentica leggenda della storia del cinema e dello spettacolo, Ennio Morricone si racconta a cuore aperto, come mai era stato filmato prima. Per mezzo di testimonianze di star nazionali e internazionali e di preziose immagini d 'archivio, si svelano dettagli inediti della vita del compositore: la sua predilezione per gli scacchi, che forse intreccia misteriosi legami con la sua musica, e i suoi innumerevoli [...] Vai alla recensione »
Il rischio nel rievocare Morricone e la sua opera è, ovviamente, di argomentare esclusivamente per superlativi. Lasciarsi andare all' entusiasmo per l' autore di temi immortali e perdere di vista il contesto storico e produttivo nel quale il compositore romano ha lavorato e vissuto. Poi, inevitabilmente, c' è l' aneddotica. Tutti, proprio tutti, nel mondo del cinema italiano vantano un episodio del [...] Vai alla recensione »
Fatevi un regalo andando a vedere Ennio, il documentario che Tornatore ha cucito addosso al grandissimo Morricone. Non c'è solo la rievocazione di una carriera straordinaria e inimitabile, ci sono i tratti salienti che compongono il genio e l'amore salvifico che solo l'arte è in grado di regalare a piene mani. Tra ricordi privati e immagini pubbliche, film e spartiti, vanno in scena il percorso umano [...] Vai alla recensione »
«Quando vidi Il buono, il brutto e il cattivo ebbi come un'illuminazione... Per la prima volta in vita mia, appena uscito dal cinema, corsi a comprare la colonna sonora del film che avevo appena visto! Il verso del coyote, il fischio, lo schioccare della frusta...». A parlare del potere evocativo, della potenza e dell'essere "avanguardia" di Morricone, è Bruce Springsteen, che ricorda ancora l'esperienza [...] Vai alla recensione »
L'omaggio di Giuseppe Tornatore a Ennio Morricone è un'opera cinematografica sontuosa e torrenziale che nasce da trent'anni di affettuosa consuetudine, un'appassionata partitura amorosa che ci immerge nell'universo del maggior compositore di colonne sonore della storia. In «Ennio», cinema e vita si intersecano fin dalle prime immagini, con il protagonista che fa ginnastica a ritmo di musica nella sua [...] Vai alla recensione »
Si può raccontare la musica? Ennio Morricone direbbe di no perché "la musica non si racconta ma si ascolta". Eppure, Giuseppe Tornatore, che con il maestro ha collaborato per 30 anni (da "Nuovo Cinema Paradiso" a "La corrispondenza"), alla fine, è riuscito a fare di quella musica un oggetto filmico, in un documentario - Ennio - concepito come una partitura musicale, una sinfonia che mette insieme tanti [...] Vai alla recensione »
Regia, soggetto e sceneggiatura di Giuseppe Tornatore, musiche di Ennio Morricone. Basta una riga e diventa indispensabile andare al cinema per vedere Ennio, un documentario che non è un documentario, ma piuttosto un doppio viaggio nel percorso del musicista più popolare, eclettico e prolifico del 900 e nel fervore del regista italiano più generoso, maestoso e poetico.
La grande forza del film sta ovviamente sulla presa emotiva che lo stesso Morricone alimenta, grazie alle sue spiegazioni che si fanno didattica e sembra di essere a volte dalle parti dell'intervista di François Truffaut ad Alfred Hitchcock in uno dei libri più importanti e famosi su un autore che ha fatto la storia del cinema, perché al pari del grande regista, anche Ennio (come invita confidenzialmente [...] Vai alla recensione »
Che documentario straordinario è Ennio, l' omaggio di Giuseppe Tornatore alla inimitabile carriera di Morricone. Una sorta di album dei ricordi pieno di istantanee che non solo immortalano le innumerevoli pietre miliari della vita di uno dei più grandi compositori mondiali di sempre, ma che conducono anche lo spettatore in un amarcord personale legato a ogni canzone, brano, colonna sonora.
Il più grande coregista del Novecento è stato Ennio Morricone. Lo abbiamo sempre sospettato, ora ne siamo certi. Anche se forse non è mai stato su un set, il musicista più prolifico e popolare della storia del cinema (oltre 500 titoli) non si limitava a comporre ma trasformava i film a cui collaborava. E prima dei film le canzoni che arrangiava negli anni Sessanta, una lunga serie di evergreen, da [...] Vai alla recensione »
Il 17 febbraio, dopo essere stato proiettato in anteprima nazionale il 30 ed il 31 gennaio, esce nelle sale "Ennio: the Maestro", un documentario diretto da Giuseppe Tornatore che ripercorre la lunghissima e prolifica carriera di Ennio Morricone. Il regista racconta in maniera sistematica gli oltre sessant'anni d'intensa attività del compositore romano tramite la testimonianza diretta del musicista [...] Vai alla recensione »
Giuseppe Tornatore detiene il maggior numero di collaborazioni con il maestro Ennio Morricone. A partire da Nuovo Cinema Paradiso i due hanno dato vita a un sodalizio che, nelle parole dello stesso Morricone, è stato fra i più entusiasmanti e soddisfacenti della sua vita. Si sapeva da tempo che Tornatore stava lavorando a un film dedicato all'amico e maestro e purtroppo l'omaggio vede la luce dopo [...] Vai alla recensione »
Con l'aiuto delle testimonianze di grandi artisti, interviste e preziosi materiali di archivio, Giuseppe Tornatore traccia un ritratto intimo e a tutto tondo del suo grande amico Ennio Morricone, il musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili, due volte Premio Oscar e scomparso il 6 luglio 2020.
Inizia con un metronomo il nuovo film di Giuseppe Tornatore, Ennio - presentato fuori concorso a Venezia 78 - omaggio all'amico e collaboratore del regista, Ennio Morricone, gigante della musica per film scomparso lo scorso 6 luglio del 2020, all'età di 91 anni. E, dopo questa inquadratura del metronomo, veniamo immersi nella casa di Morricone dove, come per una miracolosa resurrezione, vediamo proprio [...] Vai alla recensione »
Un film da ascoltare più che da vedere. Un montaggio a effetto a ritmo di musica che racconta, dall'infanzia fino alla maturità artistica, la vita di un genio musicale. Un grande regista come Giuseppe Tornatore che non ha difficoltà a mescolarsi tra i tantissimi che in tutto il mondo omaggiano quello che è stato ritenuto il più grande compositore del Novecento.
C'è una sorta di trasversalità che percorre Ennio, il documentario di Giuseppe Tornatore che racconta, sviscerandone quanti più aspetti possibili, la vita di Ennio Morricone, scomparso nel 2020, con cui il regista ha collaborato per quasi trent'anni, instaurando un rapporto amicale di fiducia reciproca. Ed è proprio questa diagonale, non solo narrativa, ma anche storica, geografica, musicale, a guidare [...] Vai alla recensione »
Nel laboratorio di Morricone (1928-2020): come il pensiero musicale incessante diventa subito idea, suono, atto, dagli studi con Petrassi agli arrangiamenti pop alla rivoluzione nel cinema. Intervista-memoriale all' autore e una enorme rosa di contributi. Tornatore non si limita a impaginare, tocca l' invenzione e il destino dell' incompreso, combinando grandezza e dolore, poi il riscatto.
La magia della musica, la forza del genio. Ennio Morricone vive attraverso i film, le mitiche colonne sonore che ha composto. L'omaggio più bello lo realizza il regista Giuseppe Tornatore con Ennio. È un ritratto vibrante, accorato, del grande maestro. Lo sguardo è quello di un figlio su un padre, di un giovane cineasta che in Morricone ha trovato più di un collaboratore.
Presentato nel Fuori concorso alla Mostra di Venezia 2021, il documentario di Tornatore su Morricone (scomparso nel 2020) nasce da un lavoro verosimilmente pluriennale e di grande complessità, su cui i materiali per la stampa sono curiosamente reticenti. Si capisce che l'intervista a Ennio (grande narratore, dolce, lucido ed empatico) è quella che ha dato origine al libro Ennio - Un maestro (HarperCollins, [...] Vai alla recensione »
Bastano soltanto poche note per riconoscere una musica composta dal grande Ennio Morricone. Già, perché, di fatto, il celebre compositore romano è stato un vero e proprio motivo d'orgoglio per il cinema nostrano (e non solo). Ammirato in tutto il mondo, imitato da numerosi altri compositori, fonte di ispirazione per migliaia di artisti e capace di conferire ai film da lui musicati un carattere inconfondibil [...] Vai alla recensione »
Era noto che Tornatore stesse lavorando a un progetto di film da dedicare a Ennio Morricone da molto tempo. E la curiosità non poteva che essere altissima. Qualunque cosa si possa pensare del cinema di Tornatore, è indiscutibile che fra i due si è creato nel corso degli anni un rapporto privilegiato caratterizzato da una fiducia feconda e fertilissima.
Flash. Il neodiplomato Ennio Morricone e il maestro Goffredo Petrassi che piangono insieme. Flash. Morricone che si sente "umiliato", ovvero umiliante la musica stessa, per aver dovuto barattare quella assoluta con la sussistenza. Flash. Morricone che fa ginnastica sul tappeto di casa, ogni mattina. Flash. Morricone che conquista Elio Petri, avvince i Taviani, perde - e c'entra Leone - l'Arancia meccanica [...] Vai alla recensione »