Kristos, l'ultimo bambino

Film 2022 | Documentario 90 min.

Titolo originaleKristos, l'ultimo bambino
Titolo internazionaleKristos, the Last Child
Anno2022
GenereDocumentario
ProduzioneItalia, Francia, Grecia
Durata90 minuti
Regia diGiulia Amati
AttoriKristos Kabosos, Maria Tsialiera, Mihalis Kabosos .
MYmonetro 3,52 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Giulia Amati. Un film con Kristos Kabosos, Maria Tsialiera, Mihalis Kabosos. Titolo originale: Kristos, l'ultimo bambino. Titolo internazionale: Kristos, the Last Child. Genere Documentario - Italia, Francia, Grecia, 2022, durata 90 minuti. - MYmonetro 3,52 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 28 luglio 2022

L'incredibile storia di un bambino che vive su un'isola di 30 persone. In Italia al Box Office Kristos, l'ultimo bambino ha incassato 214 .

Consigliato sì!
3,52/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 4,04
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Un racconto intimo di una esperienza comune a milioni di bambini nel mondo che qui assume una dimensione particolare.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 2 settembre 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 2 settembre 2022

Arki, un'isola del Dodecanneso, ha trenta abitanti. Tra questi c'è un unico bambino. È Kristos, il quale ha vissuto un'esperienza di scuola elementare del tutto particolare. In prima ha avuto come compagno un fratello maggiore che era all'ultimo anno e dopo hanno proseguito solo lui e la maestra. Il film ci racconta il sesto ed ultimo anno di scuola primaria di Kristos e il futuro che lo attende.

Un racconto intimo di una esperienza comune a milioni di bambini nel mondo che qui assume una dimensione particolare.

Giulia Amati, documentarista attenta e sensibile, segue con particolare attenzione e partecipazione una vicenda umana che da consueta e comune si fa eccezionale. Lo fa senza avere alcuna intenzione di provocare emozioni da libro "Cuore" fuori tempo massimo ma con il desiderio di comprendere quale possa essere lo stato d'animo di un bambino che sta diventando un ragazzo ormai in procinto di essere diviso tra due mondi. Perché Kristos è figlio di un allevatore di capre ed aiuta il padre, per il quale prova una sincera ammirazione, nel suo lavoro. È però anche uno studente 'unico'. Unico perché è il solo allievo di una maestra che ha ormai con lui un rapporto madre/figlio mentre lo convince di avere tutte le doti per poter proseguire negli studi. Basta che si applichi, come si diceva un tempo. Per farlo però dovrà lasciare l'isola che lo ha visto nascere e crescere e quel piccolo mondo che conosce bene e al quale è legato.

Amati coglie sia la sua maturità sia i suoi momenti di perplessità dinanzi ad un futuro che gli si presenta ricco di prospettive ma anche di incertezza. Perché il suo coming of age non è quello di tanti altri. L'istruzione per lui è stata un processo di crescita legato ad una sola persona dalla quale ha ricevuto ma a cui ha anche dato, come l'insegnante testimonia.

Lasciare lei e la propria famiglia significa andare verso un ignoto, per quanto accogliente, completamente differente da ciò che conosce. Ha appreso anche i primi rudimenti dell'inglese ma la sua terra è lì, anche con quel tanto di patriottismo che lo fa essere il portabandiera in una cerimonia tanto ufficiale quanto intima, considerato il numero degli abitanti dell'isola.

Per chi è stato, o è ancora, insegnante, la visione di questo documentario può essere l'occasione per riflettere non tanto sui mutamenti demografici quanto piuttosto sulla trasformazione di quelle che un tempo da noi si chiamavano 'pluriclassi' in una monoclasse in cui l'empatia docente/discente diventa elemento fondamentale per un processo di crescita e di avanzamento sociale. Tutti i metodi didattici appresi nel corso degli studi per diventare insegnante debbono essere rivisti ed adattati in funzione di un rapporto che, per essere produttivo, dovrà essere rescisso.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 3 settembre 2022
pierowriter

Il film documentario della regista italo-francese Giulia Amati potrebbe essere visto senza alcun dialogo. La natura documentarista della regista traspare da qualsiasi sequenza possiamo ammirare durante la proiezione. Gli sguardi che parlano, i paesaggi che raccontano, i fermi immagini che emozionano.Sin dalle prime scene, un sentimento di nostalgia ci riporta a un mondo che pensiamo sia scomparso per [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 2 settembre 2022
Miriam Raccosta
La Rivista del Cinematografo

I ricordi legati agli anni di scuola appartengono al bagaglio esperenziale che fin dalla tenera età si arricchisce di momenti condivisi e sensazioni: il compagno di banco, l'insegnante severo o i troppo brevi intervalli tra una lezione ed un'altra, tanto per citarne alcuni. Ed ognuno di noi è in grado di riviverli mentalmente potendo ritrovare anche solo una di quelle tracce nella memoria.

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