La storia di Oscar e Stanley, due vite sacrificate nella Sicilia di oggi. Dal 26 febbraio su #iorestoinSALA.
di Tommaso Tocci
Due storie e due corpi nella Sicilia contemporanea, che in parallelo lavorano per sopravvivere e forse sognare di scappare altrove. Il piccolo Oscar, adolescente, vive con il padre e lo segue nei campi assieme al fratello maggiore, dove la piccola impresa familiare recupera oggetti abbandonati e rivende materiali a peso. Il rapporto tra padre e figli è fatto di poche e spesso brusche parole, che fanno però scorgere le cicatrici del passato. Non lontano, Stanley è un ragazzo più grande, e almeno teoricamente più libero. Viene dalla Nigeria, ha ricevuto un permesso di soggiorno, ma esita ad abbandonare l'isola e i piccoli lavoretti con cui sbarca il lunario, dalle pulizie in una chiesa alla raccolta nei campi.
Inserito in una tradizione contemporanea sempre più ricca, di cinema italiano che si prende il tempo per guardare luoghi e situazioni nuove, Il mio corpo è un riuscito esempio di documentario ibrido scandito dall'osservazione etnografica e antropologica.