L'esordio di Cao Jinling è un'opera dalle atmosfere quasi soprannaturali presentata al festival FanHua di Firenze, uno dei numerosi eventi della 50 giorni di Cinema fiorentina.
di Roberto Manassero
L’esordio alla regia di Cao Jinling è ambientato nella Cina degli anni ’80, alle origini della cavalcata economica del paese, in un ambiente selvaggio (il vero parco nazionale di Moerdaoga, estremo nord del paese) che resiste a un processo di civilizzazione destinato ad alterare l’equilibrio fra uomo e natura. Il film è per questo attraversato da una vena dichiaratamente malinconica.
Anima è una tragedia dalla chiara impronta ecologista. Il sacrificio iniziale dell’orso condiziona e condanna la vita dei due protagonisti. La foresta di Anima, rappresentata come un luogo chiuso destinato a essere invaso e letteralmente abbattuto, diventa una perfetta metafora dell’evoluzione sociale della Cina. La confezione del film è tra le più raffinate: una messinscena di estrema eleganza figurativa, con il formato largo dell’inquadratura che abbraccia gli spazi e la luce digitale.