The Collapse

La società civile è crollata e tutti sono alle prese con la sopravvivenza in un mondo in frantumi. Gli episodi di The Collapse variano da situazioni di crisi iniziali - come la lotta per le risorse essenziali nel primo - al crollo dei controlli sociali nel secondo; mentre il terzo e il settimo episodio affrontano la disperazione e la segregazione, il quarto e il sesto mostrano l'importanza della comunità e le sfide etiche in situazioni al limite. La serie, con un formato pseudo-antologico, invita così a riflettere sulla resilienza e l'etica in un mondo in crisi, sottolineandone l'urgenza attraverso l'immersività delle storie raccontate.

The Collapse, concepita e prodotta dal collettivo francese Les Parasites con il titolo originale L'effondrement, rappresenta un audace esperimento narrativo che sfida convenzioni e aspettative, immergendo gli spettatori in scenari post-apocalittici non solo plausibili ma profondamente intrisi di attualità.

La genesi di The Collapse si radica in una consapevolezza crescente della precarietà delle nostre società globalizzate, e trova le sue fondamenta nella corrente di pensiero interdisciplinare detta Collassologia, che indaga i rischi di un crollo della civiltà industriale e del suo impatto sulla società.

La decisione di utilizzare il piano sequenza per ciascun episodio è il primo carattere che salta agli occhi, ma non è una scelta meramente stilistica: è piuttosto un veicolo di immersione totale, che annienta il distacco tra narrazione e spettatore, trascinando quest'ultimo, in maniera estremamente efficace, in un vortice di realismo. Questa scelta registica, unita a un approccio narrativo che intreccia dramma umano e critica sociale, eleva la serie a manifesto visivo delle nostre paure collettive. Creata, scritta, prodotta e diretta da Jérémy Bernard, Guillaume Desjardins e Bastien Ughetto, The Collapse anticipa scenari di crisi profeticamente vicini alla realtà, come dimostrato dall'emergenza della pandemia da COVID-19.

Le questioni affrontate dalla serie sono appunto urgenti: dal cambiamento climatico all'esaurimento delle risorse, dalla fragilità delle infrastrutture all'erosione del tessuto sociale. Ogni episodio funge da studio di caso, un micro-universo che, pur nella sua specificità, risuona con una universalità sconcertante. The Collapse interpella direttamente lo spettatore, mantenendo il suo tempo e lo spazio di visione attraverso il piano sequenza, sollecitando così una riflessione personale sulla propria posizione e responsabilità all'interno di queste dinamiche globali.

The Collapse non emerge nel vuoto: la sua risonanza culturale è amplificata dal contesto socio-politico attuale, caratterizzato da un senso diffuso di incertezza e dalla ricerca di capri espiatori e soluzioni semplicistiche a problemi complessi. In questo senso, la serie può essere interpretata come un grido di allarme, un invito a non voltarsi dall'altra parte di fronte all'imminenza di crisi sistemiche.

Oltre a una critica delle dinamiche socio-economiche, The Collapse riesce a integrare interrogativi di natura etica e filosofica - grazie, soprattutto, all'ultimo episodio, che torna indietro nel tempo per mezzo del flashback e conferma lo scopo intrinseco della serie (quello di allarmare), rafforzato della sua natura antologica. Che significato ha l'umanità in un contesto di collasso? Qual è il valore dell'individuo di fronte alla catastrofe collettiva?

Attraverso la lente del piano sequenza, ogni episodio diventa una finestra su potenziali realtà future, invitando gli spettatori a confrontarsi con le proprie paure, speranze e responsabilità nel costruire un mondo più resiliente e solidale.

Analizzando episodio per episodio The Collapse, emergono chiare le implicazioni per il presente e il futuro: la serie non si limita a dipingere scenari catastrofici, ma offre una piattaforma per esplorare vie alternative, mettendo in discussione la sostenibilità dei nostri modelli di vita e l'urgente necessità di riconfigurare le nostre priorità collettive.

Il messaggio è inequivocabile: il futuro non è scritto, ma le scelte odierne ne determinano la traiettoria. 